Sanihelp.it – Fumano meno, assumono acido folico e seguono i corsi preparto, ma fanno troppe ecografie e allattano poco: questa la fotografia delle future mamme scattata dall’Istituto superiore di sanità secondo uno studio condotto in 25 Asl di 11 regioni italiane.
Dall’indagine risulta che il parto cesareo è aumentato, passando dal 32% del 2002 al 33,8 del 2008. Diminuisce, invece, l’abitudine al fumo: il 68,1% delle donne in gravidanza smette di fumare e non riprende più se allatta al seno. L’82% delle donne viene assistita da un ginecologo, il 3% da un’ostetrica e il 15,2% da un consultorio familiare.
Aumenta anche la partecipazione ai Corsi di Accompagnamento Nascita (CAN), che passa al 35,5% rispetto al 30% di otto anni fa. Crescono anche le donne che assumono acido folico, nel 2004-05 rappresentavano solo il 4%, nel 2008 sono passate al 20,8%.
«Rispetto alla precedente indagine del 2002, i dati sono sicuramente migliorati. Le mamme sono più attente e più informate ma resta ancora alta la medicalizzazione e l’allattamento al seno non è ancora adeguatamente promosso – spiega Michele Grandolfo, del Reparto Salute della donna e del bambino in età evolutiva dell’ISS –. Ma oggi sappiamo che la presa in carico della donna e la promozione delle scelte consapevoli favoriscono una minore medicalizzazione della gravidanza. Si pensi solo alle ecografie, che dovrebbero essere tre in tutta la gravidanza, invece sono in aumento e il più delle volte hanno una funzione solo psicologica».
Per un percorso nascita consapevole e allo stesso tempo più naturale possibile, l’Associazione Italiana per lo Studio delle Malformazioni (ASM), che si occupa di prevenzione, ricerca e cura delle malattie congenite, ha stilato un decalogo (a opera di esperti genetisti, ginecologi e ostetrici) per affrontare la maternità in modo sereno e consapevole.
1. Chiedi quali sono i rischi per il tuo bambino nel caso tu abbia avuto aborti o gravidanze difficili, oppure se hai malattie o handicap in famiglia.
2. Accertati se sei protetta da malattie pericolose per il nascituro; se non lo sei e si può, vaccinati.
3. Cura la tua alimentazione: adegua la dieta in qualità e quantità, garantendo l’apporto di vitamine, sali minerali e acido folico.
4. Evita fumo, bevande alcoliche, droghe e radiografie sia nella seconda metà del ciclo mestruale sia all’inizio della gravidanza.
5. Assumi farmaci solo su precisa indicazione medica. Se hai malattie croniche, fai adeguare la terapia in funzione della gravidanza.
6. Informati sulle procedure non invasive che valutano in modo personalizzato il rischio di anomalie cromosomiche del bambino.
7. Valuta la possibilità di eseguire alcune procedure invasive di diagnosi prenatale tenendo conto dei rischi che sono loro connessi.
8. Fai un’ecografia completa a 19-23 settimane: può identificare almeno il 50% delle malformazioni.
9. Sappi che è possibile curare una malformazione ancora in utero, oppure dopo la nascita in Centri specializzati dove programmare il parto.
10. Considera che alcune malformazioni, non diagnosticate in utero, possono essere individuate con esami del sangue o altri esami sul bambino appena nato.
Il documento completo, che approfondisce ogni punto del decalogo e riporta anche gli esami da fare mese per mese, si può scaricare all’indirizzo: https://www.asmonlus.it/decalogo.aspx.htm