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Un figlio? Pensiamoci prima

Pianificare una gravidanza

Sanihelp.it – I problemi legati alla riproduzione umana sono di varia natura: difficoltà a concepire nei tempi desiderati, aborto spontaneo nei primi mesi di gravidanza, malattie o complicanze di vario tipo durante la gravidanza, malformazioni e/o disabilità congenite nel prodotto del concepimento, basso peso neonatale dovuto a prematurità o a scarsa crescita del feto durante la vita intra-uterina.


Questi fenomeni sono complessivamente denominati esiti avversi della riproduzione, sono molto numerosi ma hanno in comune la possibilità di essere influenzati da fattori di rischio ambientali come lo stile di vita, l'alimentazione, le infezioni, le malattie croniche, i farmaci e quindi di essere oggetto di attenzione preventiva.

È necessario però pensarci prima: prima, cioè, del concepimento stesso, nel cosiddetto periodo preconcezionale, quello che va dal momento in cui la coppia comincia ad avere rapporti non protetti perché vuole un figlio fino al giorno stesso della fecondazione.
In questo periodo, che ha una durata estremamente variabile (all’incirca da sei mesi a due anni), lo stato di salute della donna, il suo stile di vita, la sua alimentazione influenzano il successo del concepimento e la normalità dello sviluppo embrionale durante le prime settimane, quando si formano i vari organi del futuro bambino.Diversi sono gli studi che provano il legame tra stile di vita materno nel periodo pre-concezionale e rischio di malformazioni e complicanze fetali e neonatali. Per esempio la SIDS o morte improvvisa del lattante: vi sono evidenze che indicano nel fumo in gravidanza un fattore di rischio non trascurabile.

Ricordiamo che le prime due-tre settimane di sviluppo dell’embrione avvengono senza sintomi e che la prima visita ostetrica ha luogo di solito a sei-otto settimane di sviluppo embrionale. Quindi nel periodo in cui si pongono le basi per il benessere del bambino la madre non sa neppure di essere incinta.

Per questo è nato Pensiamoci prima, un progetto sviluppato da un gruppo di professionisti sanitari (GLISP – Gruppo di Lavoro Italiano Salute Pre-concezionale) che operano nel settore della promozione della salute materno-infantile, il quale si pone l’obiettivo di ridurre il rischio di avere un esito avverso della riproduzione, mettendo in atto stili di vita appropriati e seguendo le indicazioni fornite dal proprio sanitario di fiducia durante il counseling pre-concezionale.

È quindi un’iniziativa rivolta alle coppie, ma anche ai professionisti della salute materno-infantile, attraverso corsi di formazione e aggiornamento professionale e la messa a punto di strumenti utili all'esecuzione di questa consultazione sanitaria.
Il progetto è coordinato dall'ICBD – Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects per conto del CCM – Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Per saperne di più: www.pensiamociprima.net.


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