Sanihelp.it – Secondo il magazine Page Six la scorsa settimana Blake Lively ha partorito all’ospedale di Manhattan il secondo figlio avuto dal marito e collega Ryan Reynolds. Finiscono qui però le informazioni circa il lieto evento: oltre a mancare una conferma ufficiale, non ci sono notizie sulle condizioni di salute di mamma e figlio e non si sa ancora se il fiocco sia rosa o azzurro, per non parlare del nome scelto.
Del resto la coppia di attori, conosciutasi sul set di Lanterna verde e convolata a nozze nel 2012, ha sempre fatto della discrezione la propria bandiera, tanto da trarre in inganno, per così dire, il mondo del gossip già subito dopo la nascita della primogenita, avvenuta a dicembre 2014: per i cosiddetti ben informati la bimba era stata chiamata Violet, quando invece, dopo diverse settimane, i genitori hanno rivelato di averle posto come nome James.
Per avere maggiori e certe informazioni sul nuovo nato (o nuova nata) occorrerà quindi aspettare. L’annuncio stesso della gravidanza era stato fatto ad aprile, appena prima che la star, diventata famosa come protagonista di Gossip Girl, facesse la sua apparizione sul red carpet di Cannes in tutto il suo splendore, avvolta in un meraviglioso abito azzurro che non nascondeva ma sapeva esaltare in maniera elegante le forme inequivocabili da futura mamma.
Recentemente in un’intervista all’Herald Sun, interrogata sul fatto che, per motivi di lavoro, subito dopo la prima gravidanza aveva perso rapidamente i chili residui, Blake Lively ha dichiarato: «Trovo così ingiusto elogiare la perdita di peso di una donna dopo la gravidanza. Il corpo di una mamma dopo aver avuto un figlio è fantastico! Non c'è bisogno di essere una delle modelle di Victoria's Secret e di tornare magre subito, perché hai appena realizzato il miracolo più incredibile di tutti. Penso che sia questo a dover essere ricordato e celebrato. Certo non nel senso che puoi sfilare su una passerella, ma è bello in un modo completamente diverso e incredibile. E io vorrei avere il coraggio di andare là fuori e rappresentare tutte quelle donne». Chissà se questa è la volta buona.
