Sanihelp.it – È appena stata celebrata, il 20 marzo, la Giornata Mondiale della Salute Orale. Per l'occasione sono stati presentati i risultati del test online »Come cresce il suo sorriso?» – sviluppato e lanciato 6 mesi fa da Mentadent con il contributo scientifico di ANDI – che forniscono un quadro dettagliato delle attitudini delle famiglie italiane quando si tratta della salute orale dei piccoli di casa.
Risultati incoraggianti, che delineano uno scenario virtuoso in cui genitori e familiari prestano attenzione alle diverse corrette abitudini che, insieme, rappresentano i pilastri della prevenzione sin dalla più tenera età, a partire dall’alimentazione fino al monitoraggio di eventuali problemi specifici come le macchie sullo smalto dei denti o il sanguinamento gengivale.
Quasi il 77% dei rispondenti – su un campione di oltre 5mila genitori e familiari che hanno completato il test – dichiarano che il proprio figlio beva bibite zuccherate, come succhi di frutta o bevande gassate, meno di 1 volta al giorno. Un aspetto fondamentale perché, come sappiamo, gli zuccheri semplici, di cui i più piccoli vanno ghiotti, sono i principali alleati della carie e dei disturbi del cavo orale.
Oltre l’80% presta attenzione anche all’apporto di calcio, fondamentale per il corretto sviluppo dei denti da latte prima e permanenti poi, includendo nella dieta cibi come latte, formaggio o yogurt almeno 1 o più di 2 volte al giorno.
Più difficile il rapporto con verdura e frutta fresche: quasi il 58% di genitori e familiari dichiara di riuscire a inserirle nella dieta meno di 1 volta al giorno, mentre il restante 42% da 1 a più di 2 volte al dì.
La carie dentale è, ancora oggi, la forma più diffusa di malattia del cavo orale e colpisce 486 milioni di bambini nel mondo. In Italia, come rivela una recente indagine condotta su un campione di adolescenti, circa il 70% dei ragazzi presenta carie o lesioni dello smalto. Il fluoro, come attestano le linee guida nazionali e internazionali, è il principale alleato per proteggere il sorriso dei bambini da questa malattia. Genitori e familiari sembrano consapevoli dell’importanza del fluoro, con oltre il 60% dei rispondenti al test che dichiara che questo ingrediente cruciale è presente nel dentifricio utilizzato dai figli.
Anche il ricorso al ciuccio, il cui uso eccessivo può influenzare negativamente lo sviluppo di bocca e palato, sembra essere ridotto: quasi il 42% dei rispondenti dichiara di non averlo mai dato ai propri figli, mentre un buon 30% è riuscito a limitarne l’utilizzo non oltre i 2 anni di età.
Ai rispondenti è stato chiesto anche di fare attenzione alla presenza o meno di eventuali caratteristiche, comportamenti o fastidi che possono costituire un campanello dall’allarme e che è utile controllare periodicamente: l’80% non ha notato cavità o macchie sui denti dei figli, il 95% ha dichiarato che le gengive dei piccoli non presentano sanguinamento, il 92% non ha notato difficoltà nella masticazione né nel chiudere la bocca correttamente, oltre il 76% non ha rilevato respirazione irregolare durante il sonno quando i figli non sono raffreddati.
Un quadro, dunque, in larga parte positivo quello che emerge dal test rivolto alle famiglie, da cui però risulta anche che oltre il 72% dei genitori non ha portato il proprio figlio dal dentista negli ultimi 12 mesi. Questo nonostante sia consigliabile, anche in assenza di problematiche evidenti, programmare la prima visita entro i 2 anni di età per poi proseguire con controlli frequenti.
Ma perché andare dal dentista sin da piccolissimi? «È importante capire che il monitoraggio regolare dello sviluppo dei dentini e dei tessuti della bocca è fondamentale per una prevenzione a 360 gradi» commenta il Dottor Salvatore Ranieri, odontoiatra ANDI specializzato in ortodonzia. «Il dentista, infatti, può così individuare precocemente eventuali anomalie o ritardi nello sviluppo, oltre a fornire consigli pratici a bambini e familiari su come implementare o migliorare le corrette abitudini dell’igiene orale. Non solo, consolidare l’appuntamento con frequenza e costanza sin dai primi anni di vita aiuta a mantenere questa corretta abitudine anche in età adulta» precisa l’esperto.
«Con il test ‘Come cresce il suo sorriso?’ ci rivolgiamo direttamente ai genitori e alle famiglie per fornire loro uno strumento pratico e concreto per la prevenzione dei più piccoli, aiutandoli a monitorare le buone abitudini e sensibilizzandoli sui principali campanelli d’allarme da tenere sempre a mente» spiega Cristiano Gallotta, Head of Oral Care Italy & Brand Development Lead Europe.