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Bambini: 10 regole anti-allergie

Vademecum per la primavera

Sanihelp.it – Nel nostro Paese dal 1950 a oggi si è passati da un 10% della popolazione colpita da una manifestazione allergica al 30%, che include bambini e adolescenti.


Questo boom di allergie, tale da considerarle oggi una vera malattia sociale, è caratteristico di tutti i Paesi sviluppati come l’Italia, dove il 10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale (nell’80% dei casi provocata da allergie), il 18-20% soffre di rinite allergica, mentre il 10% può presentare dermatite atopica.

Nonostante i numerosi problemi legati a questo tipo di disturbi, i bambini allergici e/o asmatici hanno il diritto di vivere la scuola, lo sport e i momenti ricreativi con la serenità e la spensieratezza tipica della loro età.
A questo scopo è stato redatto dagli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e di Federasma un decalogo per riconoscere, trattare e prevenire le malattie causate da allergia.

1. Se si sospetta che il bambino possa soffrire di disturbi a contatto di una sostanze allergenica (latte, uovo, acari della polvere di casa, pollini, ecc), consultare il pediatra il quale consiglierà una visita specialistica di allergologia pediatrica.

2. Per la diagnosi di allergia vanno eseguite le prove cutanee (prick test) o il dosaggio sul sangue delle IgE specifiche per la sostanza sospettata; se il disturbo è respiratorio devono essere effettuate le prove di funzionalità respiratoria (spirometria) per riconoscere l’asma bronchiale. Evitare le indagini alternative (prove di intolleranza) perché prive di validità scientifica.

3. Al bambino allergico evitare il contatto col fumo. Il fumo passivo in gravidanza, durante l’allattamento e negli ambienti chiusi, favorisce la comparsa dell’allergia nel bambino a rischio; il fumo attivo negli adolescenti favorisce l’asma.

4. Il bambino con allergia accertata ad alimenti o a farmaci deve avere la garanzia di non assumere mai l’alimento o il farmaco in causa.


5. Al bambino allergico a sostanze presenti negli ambienti interni (come acari della polvere – dermatofagoidi, peli di gatto, ecc) deve essere garantito che questi ambienti, in particolare la camera da letto, siano ben arieggiati e sgombri da arredi (tendaggi, tappeti, moquette) difficilmente lavabili che favoriscono l’accumulo di polvere, terreno favorevole alla riproduzione degli acari e al deposito di peli di animali. Questo vale sia per le abitazioni che, per esempio, in asilo.

6. Per l’allergico ai pollini va consultato il calendario pollinico che indica i periodi dell’anno a rischio. In questi periodi si dovranno attuare i provvedimenti preventivi comportamentali (uso di mascherine, occhiali scuri, ecc) e farmacologici che permettano al bambino di vivere all’aria aperta senza incorrere nei fastidiosi disturbi a occhi, naso e bronchi.

7. Al bambino che ha già sofferto di reazioni molto gravi a contatto dell’alimento o del farmaco allergizzante o a seguito dei punture di insetti, deve essere garantita la fornitura gratuita del farmaco salvavita per prevenire lo shock anafilattico, che deve essere sempre disponibile e somministrata immediatamente al bisogno; va periodicamente istruito (sia il bambino che la famiglia) sull’uso dello strumento e sui successivi provvedimenti di pronto intervento.

8. Al bambino con grave malattia della pelle causate da allergia deve essere garantita la fornitura gratuita dei presidi terapeutici locali e sistemici necessari al controllo della malattia stessa.

9. Il bambino ha il diritto di frequentare regolarmente tutte le attività ricreative, gioco e sport, adeguate alla sua età, sotto il controllo di personale addestrato nello specifico.

10. Nella vita comunitaria del bambino, specie a scuola, vanno garantiti: ambienti interni ed esterni idonei, rigoroso rispetto del regime alimentare del bambino con documentata allergia a un alimento, l’impiego di farmaci specifici, prescritti e certificati, necessari alla cura quotidiana o in caso di emergenza, somministrati da personale opportunamente addestrato.

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