Sanihelp.it – Le abitudini della mamma durante e subito dopo la gravidanza, influenzano la possibilità per il bambino di diventare obeso nel corso della vita.
Questa la conclusione di un gruppo di scienziati dell'Università di Southampton, dove sono stati confrontati i dati relativi a 991 bambini, con i cinque fattori di rischio per l’obesità determinati dai comportamenti della madre durante la gravidanza (obesità, eccessivo aumento di peso, fumo e bassi livelli di vitamina D) e dopo (allattamento al seno di durata inferiore ad un mese).
I risultati, pubblicati sul Journal of Clinical Nutrition, hanno dimostrato che i bambini esposti a quattro o cinque di questi fattori erano in sovrappeso o obesi già a quattro anni nel 3,99% dei casi in più degli altri bambini, mentre all'età di sei anni, la percentuale era aumenta a 4,65%. È importante sottolineare che queste differenze non potevano essere spiegate da altri fattori, come il regime alimentare o i livelli di attività fisica.
«Lo sviluppo del bambino durante la gravidanza può essere considerato un periodo critico poiché è in questo momento che vengono programmati l’appetito e la regolazione del bilancio energetico, ovvero due fattori che influenzano il rischio di obesità per tutta la vita – spiega la professoressa Robinson, autrice dello studio – Nonostante l'importanza della prevenzione precoce sia già riconosciuta, gran parte dell’attenzione è rivolta verso i bambini in età scolare. I nostri risultati suggeriscono che gli interventi per prevenire l'obesità devono iniziare durante la gravidanza, addirittura prima del concepimento, per esempio attraverso il mantenimento di un normale peso corporeo e l’abbandono delle sigarette».
«Le differenze nel rischio di essere in sovrappeso durante l'infanzia mostrate in questo studio, sottolineano l'influenza dei fattori di rischio già agli inizi della vita – commenta il professor Cooper dall'Università di Southampton – Questi risultati potrebbero avere importanti implicazioni sulle politiche di prevenzione per l'obesità».