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Futuri papà, occhio a quei nove

I nemici della fertilità maschile

Sanihelp.it – Sono davvero tante oggi le campagne di informazione rivolte alle donne che stanno progettando una maternità. Poco, invece, ancora si sa e si dice sulle misure precauzionali che dovrebbe adottare l’uomo, per preservare la propria salute e la propria fertilità.


«Purtroppo la cultura della prevenzione non è molto radicata nel maschio italiano – ammette Giorgio Franco, professore associato presso il Dipartimento di Urologia Ulrico Bracci dell’Università La Sapienza di Roma – Il primo consiglio quindi è rivolto alle mamme dei maschietti adolescenti: una visita di controllo dallo specialista andrologo a 17-18 anni è importante per fare un’anamnesi e un esame obiettivo.

Per quanto riguarda invece le giovani coppie che si apprestano a mettere in cantiere il loro primo bambino, non esiste una profilassi specificatamente maschile – continua il medico – Solo nel caso in cui entrambi i partner fossero portatori di una malattia ereditaria (come l’anemia mediterranea) vengono indicati specifici esami per calcolare il rischio di avere figli con lo stesso difetto genetico.

Al contrario, indagini come lo spermiogramma, l’ecografia dei testicoli e della prostata e gli esami del sangue per controllare il livello di testosterone e altri ormoni vengono consigliati solo dopo che, dopo almeno sei mesi – un anno di tentativi falliti di concepimento, si rendono necessari accertamenti per stabilire la causa della mancata gravidanza».

Per quanto riguarda invece lo stile di vita è importante che il futuro papà tenga alla larga nove pericolosi nemici della sua salute riproduttiva:

1. Il fumo. Gli spermatozoi prodotti dai fumatori sono meno numerosi e meno vitali, e tra di essi aumenta la percentuale di spermatozoi con anomalie genetiche. La cattiva qualità degli spermatozoi porta a una riduzione dei concepimenti e a un aumento di aborti spontanei. Il fumo sembra incidere anche sulla capacità fecondativa in sé dello spermatozoo.

2. Le sostanze stupefacenti. Droghe leggere come la marijuana e l’hashish creano un danno all’epitelio germinale che produce gli spermatozoi.

3. Lo stress. Non solo quello dovuto ai problemi di lavoro o personali, ma esiste anche un vero e proprio stress da concepimento, originato dalla pressione emotiva suscitata dall’obbligo di concentrare l’attività sessuale nei giorni centrali del ciclo femminile. Può arrivare a causare anche difficoltà di erezione ed eiaculazione, spesso altalenanti nel tempo.


4. Il sovrappeso. Studi recenti hanno dimostrato che alcune categorie di persone con problemi di peso dovuti a sindrome metabolica, obesità, sedentarietà, ipercolesterolemia ecc. presentano una ridotta fertilità rispetto a soggetti normopeso o che svolgono regolare attività fisica.

5. Le sostanze tossiche. Ricerche effettuate nei Paesi sviluppati hanno evidenziato una correlazione tra un’alterata produzione di spermatozoi e l’assunzione di carni con alto contenuto di estrogeni o l’esposizione prolungata a sostanze chimiche o plastiche, pesticidi e derivati del petrolio. Queste sostanze sono responsabili di alterare l’equilibrio ormonale del maschio aumentando la produzione di estrogeni.

6. Le infezioni. Virus e batteri possono danneggiare gli organi dell’apparato genitale maschile provocando ostruzione delle vie seminali, alterando la produzione di spermatozoi all’interno del testicolo o la motilità di essi nel liquido seminale.

7. L’alcol. Danneggia sia la produzione che la qualità degli spermatozoi. Sono stati osservati danni al liquido seminale sia per quanto riguarda la concentrazione che la loro motilità, vitalità e struttura, con un aumento di danni irreversibili alla coda e una riduzione della capacità di fecondazione. Bere può causare anche impotenza e calo della libido.

8. Gli steroidi anabolizzanti. A causa degli alti livelli di testosterone nel sangue, si blocca la produzione endogena dell’ormone maschile. Vi può inoltre essere un’alterazione dei caratteri sessuali secondari quali cambio della voce, crescita del seno, atrofia dei testicoli, scarsa attività delle ghiandole sessuali.

9. Il caldo. Gli spermatozoi sono molto sensibili al caldo, soprattutto se per un lungo periodo (non a caso la categoria professionale maggiormente colpita da infertilità è quella dei tassisti). Gli effetti sono soprattutto a carico della concentrazione e della motilità degli spermatozoi. Diversi studi sull’influenza del calore sulla spermatogenesi hanno evidenziato anche un potenziale pericolo per i ciclisti professionisti. In questo caso però il rischio maggiore lo corre la funzione erettile: il traumatismo ripetuto sul perineo può infatti danneggiare i nervi che vanno al pene e quindi causare problemi di erezione.

Quali sono dunque i consigli dello specialista riservati ai futuri papà? «Non fumare, non bere, seguire una dieta equilibrata e scarsa di grassi, fare attività fisica – risponde il professor Franco – Il consiglio poi è quello di non incaponirsi troppo con la ricerca della maternità. Mediamente una coppia giovane impiega sei mesi – un anno prima di arrivare a una gravidanza (circa sei mesi se la donna ha 25 anni, un anno o anche di più se la donna ha già compiuto il trentacinquesimo anno di età). È quindi inutile, oltre che controproducente, avere troppa fretta!».

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