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Bambini e influenza A: a scuola con serenità

Prevenzione e dieta dei piccoli contro l'influenza A

Sanihelp.it – Le scuole hanno riaperto regolarmente, come promesso dal Ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. Nessun pericolo, dunque, relativamente al virus dell’influenza A. I casi di contagio, in Italia, sono circoscritti e un provvedimento così drastico come la chiusura delle scuole verrà preso in considerazione solo in circostanze di emergenza.
Non si esclude, tuttavia, un allungamento delle vacanze natalizie in conseguenza del picco influenzale che dovrebbe cadere proprio a fine anno, ma per ora non c’è nulla di deciso.


Quello di cui ha bisogno ora il Paese, ribadisce la Gelmini, è di essere rassicurato: la situazione è sotto controllo e i genitori possono tranquillamente mandare a scuola i figli.

Anche i pediatri sono d’accordo. «Sappiamo ormai bene che l'influenza A comporta gli stessi rischi dell’influenza stagionale, che puntualmente ogni anno ci colpisce nei mesi invernali – ribadisce il professor Alberto G. Ugazio, Direttore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – I bambini possono quindi andare a scuola tranquillamente.

Naturalmente non bisogna dimenticare alcune precauzioni, importanti non solo per evitare il contagio del nuovo virus, ma in tutte le situazioni in cui si vive in comunità. Possiamo sfruttare l’occasione dell’ingresso in classe per insegnare ai bambini le poche, semplici, misure che ci proteggono da molte infezioni, prima fra tutte lavarsi con cura e spesso le mani – continua il professor Ugazio – Quindi è importante soffiarsi il naso con fazzolettini di carta da gettare subito dopo l’uso ed evitare, se possibile, luoghi particolarmente affollati come i cinematografi».
 

Tutto qui? «Sì. Gli unici bambini che necessitano di precauzioni particolari sono quelli che soffrono di malattie croniche come quelle a carico del cuore, dei reni, del fegato o i diabetici. In questo caso, all’insorgere dei primi sintomi, è importante rivolgersi subito al pediatra che potrebbe ritenere prudente ricoverarli, anche per iniziare molto rapidamente la terapia diretta contro il virus».

E se il bambino viene contagiato? «Se ha la febbre sopra i 38°, magari con raffreddore, tosse, senso di malessere e inappetenza, è bene tenerlo subito a casa da scuola ed eventualmente telefonare al pediatra – risponde l’esperto – Eviteremo così al bambino di trasmettere il contagio ai compagni di classe ed eviteremo che debba trascorrere una giornata difficile fuori casa con i sintomi dell’influenza.
Ricordo che il contagio è possibile dal momento in cui si manifesta la febbre e per 7-10 giorni successivi».


Nell’ambito della prevenzione un ruolo fondamentale è giocato anche dall’alimentazione. È in arrivo infatti la merenda antivirus, nell’ambito del più vasto programma comunitario per la distribuzione gratuita di frutta nelle scuole, che in Italia coinvolgerà quasi 800.000 alunni delle primarie in tutte le Regioni e nelle Province Autonome.

L'importanza del consumo di frutta nel rafforzamento delle difese immunitarie necessarie per combattere il virus è unanimemente condivisa dal mondo scientifico, a favore della quale si sono recentemente espressi dal Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier all'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), fino alla Federazione italiana medici pediatri (Fimp).

Oltre a frutta e verdura ricca di antiossidanti, nella dieta per sconfiggere l'influenza non devono mancare latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici, quali yogurt e formaggi come il parmigiano e per alcuni esperti anche l'aglio, che contiene una sostanza, l'allicina, particolarmente attiva nella prevenzione.

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