Sanihelp.it – Peluche, giochi elettronici, bambole e trenini. Ma anche giochi in scatola per condividere con amici e parenti un momento di divertimento che aiuta anche la mente a restare in allenamento. I giochi di parole, soprattutto, sono semplici, divertenti e adatti a tutti, dai bambini ai nonni, che possono giovare di questi strumenti d'intrattenimento che aiutano a rallentare il declino cognitivo e, soprattutto, sono un'occasione per stare con i nipotini.
Un gioco molto semplice ma efficace è Passa la bomba. Chi ha la bomba in mano deve trovare una parola che inizi o finisca con le lettere indicate dal gioco, il tutto prima che il timer scatti facendola esplodere.
Un altro gioco di parole importante è Kaleidos, che abbina abilità visive ad abilità linguistiche. Scelta una lettera, si chiede di elencare su un foglio quante più parole si conoscono, tra quelle rappresentate nell’immagine del gioco, che iniziano con quella lettera. Gli scopi sono molteplici: aiutare i ragazzi a creare un collegamento tra parole e immagini, lavorare sulla padronanza lessicale e sulla rapidità di recupero delle informazioni, imparare a gestire l’ansia di avere un tempo limitato.
Poi ci sono giochi intramontabili come Scarabeo, che da oltre mezzo secolo intrattiene, tra lettere e incroci, le serate degli italiani. Le origini risalgono al 1880 quanto il celebre scrittore britannico Lewis Carroll – grande appassionato di giochi di parole – annotava nel suo diario personale: «Ci potrebbero essere delle pedine con delle lettere dell'alfabeto, da spostare su un tavoliere, fin che si formino delle parole».
Lo scopo del gioco: armandosi di una buona conoscenza del vocabolario italiano e delle nuove parole che ogni anno entrano a pieno titolo nella nostra lingua – selfie, tag, post o troll sono solo alcune di queste – oltre che di un infallibile colpo d’occhio, i giocatori devono comporre sulla plancia a scacchiera dei lemmi di senso compiuto, sfruttando le caselle speciali e gli incroci che consentono di raddoppiarne o triplicarne il valore, per appassionanti sfide all’ultima parola.