Sanihelp.it – Ci sono buone e sagge abitudini che non dovrebbero mai essere abbondonate, neppure in un periodo di emergenza come quello che stiamo attraversando. Prendiamo come esempio la prevenzione che passa attraverso screening mirati ma anche attraverso l’impiego di dispositivi di protezione come sono le creme solari.
Servono a tutti, ovviamente ma ai bambini in modo particolare perché è dato ormai certo che le scottature in età infantile aumentano il rischio di sviluppare un melanoma da adulti. Secondo i dati a disposizione dell’Intergruppo Melanoma Italiano, proprio grazie all’uso delle creme solari e delle magliette, una protezione extra contro i raggi, in quindici anni si è registrata una diminuzione del 4,4% delle scottature in età pediatrica, una percentuale significativa in grado di ridurre l’incidenza futura del tumore della pelle nelle nuove generazioni.
Pubblicato sulla rivista Medicine, lo studio ha messo a confronto i dati registrati durante la campagna di sensibilizzazione Il sole per amico del 2015 e quelli dell’altra campagna SoleSi-SoleNo condotta nel 2001, entrambi riguardanti bambini della scuola primaria e sviluppate attraverso questionari rivolti a genitori e insegnanti.
Nonostante il dato poco confortante di un 23, 3% di bambini, circa uno su quattro, che viene sottoposto a irraggiamento intenso soprattutto durante i periodi di permanenza al mare, quello che consola è proprio il calo dell’incidenza delle scottature, – 4,4% negli ultimi 15 anni.
Questo è frutto del fatto che in questo arco di tempo è aumentatodel 14,7% l’utilizzo di creme solari passando da una percentuale di bambini protetti del 71,1% a una dell’85,8%. Aumentata dell’11,1% anche la buona abitudine di usare la maglietta: se 15 anni fa la mettevano al sole il19,7% dei bambini, oggi lo fanno il 28,8%.
Proprio a queste basilari strategie di protezione va il merito del fatto che, dopo essere aumentati per tanti anni, i tassi del melanoma in Italia si sono stabilizzati tra i nati dopo il1975 e per le ultimissime generazioni hanno cominciato persino a diminuire.
«Siamo di fronte alla prova concreta che le campagne di sensibilizzazione e di prevenzione hanno un valore, soprattutto se ripetute» spiega Ignazio Stanganelli, presidente Intergruppo Melanoma Italiano.«Non solo il sole è sempre più amico della pelle dei bambini italiani ma sta calando anche l'incidenza dei melanomi tra gli under quaranta».
E’ importante però continuare per questa strada e non abbassare la guardia. «C’è il rischio concreto e pericolosissimo di tralasciare la prevenzione in tempi di pandemia» continua Stanganelli. «Le mancate visite solo nel primo trimestre dell’emergenza sanitaria ci hanno fatto tornare ai numeri degli anni '80, quando la diagnosi precoce intercettava appena il 65% dei casi contro una media di quasi il 90% del periodo pre-Coronavirus».
Dati preoccupanti che sottolineano quanto la prevenzione giochi un ruolo chiave. Nel caso dei bambini, più le belle giornate si avvicinano, più diventa importante ricordare che i bambini vanno protetti quando stanno all’aperto, non solo al mare ma anche in città, quando giocano in giardino, al parco o sul balcone.