Sanihelp.it – Dal 1991 a oggi i divorzi in Italia sono quadruplicati. Nonostante questo, la separazione è rimasta un tabù. Il divorzio è ancora un argomento difficile. Il presupposto da cui spesso le discussioni partono è che la separazione costituisca un trauma per i figli. «In realtà – spiega Riccardo Germani, psicologo del Centro Medico Santagostino di Milano – ricerche recenti mostrano che i figli di coppie infelici e conflittuali possono sviluppare problemi psicologici e di comportamento degni di attenzione e che non sempre restare insieme è la soluzione più giusta per loro».
Nel 2012, i ricercatori americani Mark Cummings e Patrick Davies hanno valutato gli effetti a lungo termine di un clima familiare negativo. I risultati confermano che i conflitti continui tra i genitori impoveriscono le relazioni familiari e il benessere psicofisico dei figli. «Durante l’asilo, i figli di coppie conflittuali erano più tristi, tendevano a evitare i conflitti e a volte reagivano ai litigi dei genitori con manifestazioni di rabbia (per esempio lanciando oggetti).
Durante le scuole medie, si verificavano gli stessi effetti, ma i bambini sembravano più propensi a partecipare al conflitto genitoriale. Durante l’adolescenza, infine, i ragazzi erano più a rischio di sviluppare ansia, sintomi depressivi e forte aggressività. Altre ricerche hanno rivelato che figli di coppie infelici rischiano di abusare di sostanze, ottenere scarsi risultati nello studio e avere forti difficoltà nelle relazioni sentimentali».
Perché avviene? «Genitori infelici, litigiosi e frustrati sono più stressati e hanno quindi meno risorse da investire nelle relazioni con i figli – spiega Germani – Inoltre, chi ha genitori in conflitto costante potrebbe sviluppare un modello di relazione di coppia disfunzionale. Il messaggio che ricevono, in effetti, è che bisogna stare insieme sempre e comunque, rinunciando a libertà, benessere e soddisfazione.
Infine, come può sentirsi un bambino che vede i genitori litigare di continuo e sente dire: stiamo insieme per te? Il rischio è che si senta in colpa, responsabile per l’infelicità dei genitori e frustrato da un clima emotivo sempre teso. Le relazioni sentimentali come un’idea irraggiungibile».
Non esiste una regola assoluta, secondo cui chi divorzia è sempre migliore di chi rimane insieme. Infatti, anche quando i genitori divorziano i figli possono subire effetti traumatici. Il divorzio è spesso collegato a forti conflitti, esasperazioni, giochi psicologici. Quindi, in ogni caso, la regola è tutelare i figli. Ecco i consigli dello psicologo.
Teneteli fuori: non cercate alleanze nei figli. Il rischio è farli sentire in ansia e in colpa, con la paura di perdere l’altro genitore.
Parlate: è necessario dare spazio ai figli, continuare ad ascoltare le loro difficoltà e monitorare il loro stato d’animo, nonostante la stanchezza. Cercate un modo civile di spiegare cosa accade e perché la situazione è difficile.
Siate egoisti: i figli sono grati ai genitori che si prendono cura di loro stessi. Il conflitto riguarda voi, non loro. Se sarete più sereni, lo intuiranno subito e, di riflesso, saranno più tranquilli.
Valutate una psicoterapia: individuale, di coppia o familiare. La psicoterapia può aiutare a capire meglio se stessi e le relazioni e a trovare una soluzione quando sembra di essere in un vicolo cieco.