Sanihelp.it – Imperversa in questo periodo tra i bambini del nido, dell’asilo e della scuola primaria ed è chiamata malattia mani-piedi-bocca. «Si tratta di una malattia esantematica che colpisce soprattutto i bambini sotto i 10 anni di età; in alcuni casi può manifestarsi anche nel corso dell’adolescenza e, in forma lieve, in età adulta – spiega la dottoressa Paola Marangione, Responsabile dell’Unità Operativa di Neonatologia e Patologia Neonatale di Humanitas San Pio X.
È un’infezione virale che riconosce come agente eziologico alcuni virus del gruppo Enterovirus, in particolare Coxsackievirus A16 ed Enterovirus 71. In genere il contagio avviene per via aerea attraverso colpi di tosse e starnuti; per contatto diretto con superfici contaminate da secrezioni nasali, fluidi, saliva o feci di persone infette, oppure tramite un bacio a una persona infetta. La malattia ha spesso facile diffusione negli asili, anche perché il virus può rimanere nelle feci fino a un mese dopo il contagio».
Il nome si deve alla modalità di manifestazione della malattia. Trascorsi dai 3 ai 7 giorni dal contagio, compaiono piccole vescicole sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi e nella zona della bocca. Le vescicole in alcuni casi si presentano anche nell’area del pannolino. In generale non recano molto prurito; possono però essere dolorose quelle che si diffondono nel cavo orale (con anche il coinvolgimento della lingua e delle tonsille), con conseguenti difficoltà a deglutire alimenti e liquidi, con il rischio di disidratazione e inappetenza.
«La febbre non sempre è presente e generalmente dura all’incirca 24-48 ore, arrivando a volte a 38-39 °C – aggiunge Lilia Morabito,
pediatra – Prima che il bambino si riprenda del tutto passano parecchi giorni: la durata media della malattia è di circa 7-10 giorni ed è molto raro che ci siano delle complicanze. Dopo circa 30-40 giorni – quando ormai il bambino è guarito e sta bene – in alcuni casi le unghie di mani e piedi possono manifestare dei solchi lineari, che poi scompaiono con la crescita dell’unghia».
Non disponiamo di un vaccino. Per limitare il rischio di contagio è importante adottare alcune misure di prevenzione: lavare frequentemente le mani dei bambini con acqua e sapone ed evitare il più possibile la condivisione di oggetti, bicchieri e utensili che i bambini potrebbero mettere in bocca. In seguito alla diagnosi la terapia è solo sintomatica. «È bene accertarsi che il bambino beva a sufficienza, assicurarne una corretta igiene orale e laddove il medico lo suggerisca, utilizzare spray anestetici o collutori per alleviare il dolore all’interno della bocca», dice Marangione. Si può aiutare il bambino a superare il fastidio delle vescicole in bocca offrendogli cibi e bevande freddi (yogurt, purea di patate o di altre verdure, brodi tiepidi, latte o tè lasciati raffreddare) ed evitando alimenti troppo speziati o dal sapore acidulo (spremute d’arancia).