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Nutrizione: la verità nel piatto

Quando il cibo diventa un farmaco

Carboidrati, fruttosio, glutine, latticini e grassi saturi: se ne parla tanto. Un contributo per sfatare i falsi miti più diffusi in ambito nutrizionale ci arriva da Barry Sears, ideatore della dieta Zona, in Italia per una serie di congressi

Il glutine fa male

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© Thinstock

La celiachia è una vera e propria malattia e chi ne soffre è affetto da una reale allergia al glutine. Altra cosa è la sensibilità al glutine, che può essere tranquillamente eliminata seguendo una dieta a basso contenuto di FODMAP. La parola è un acronimo che sta per oligo e monosaccaridi fermentabili e polioli, una serie di carboidrati a catena corta: lattosio, fruttosio, galattani e polialcoli ovvero sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo. Queste sostanze sono contenute in latte, yogurt, formaggi freschi e molli, frutta fresca e secca, miele, alimenti a base di farina bianca e integrale, farine di legumi, ceci, lenticchie, fagioli, fave, cipolle, aglio, asparagi, carciofi, cavolfiori, verze, cicoria, funghi, radicchio. Si tratta di carboidrati che possono essere in alcuni casi poco assorbiti nel piccolo intestino, ed essere fermentati rapidamente dai batteri nell’ileo e nel colon. Ne consegue una distensione dell’intestino che sfocia poi in dolore addominale, meteorismo, aumento del gas intestinale e disfunzione della motilità intestinale.


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