Carboidrati, fruttosio, glutine, latticini e grassi saturi: se ne parla tanto. Un contributo per sfatare i falsi miti più diffusi in ambito nutrizionale ci arriva da Barry Sears, ideatore della dieta Zona, in Italia per una serie di congressi
Fruttosio ma non troppo
Il fruttosio, ovvero lo zucchero presente nella frutta, nel miele e in molti vegetali, è caratterizzato da un basso indice glicemico (circa 20). Pertanto i livelli di glucosio nel sangue aumentano molto meno rispetto all’utilizzo di un'analoga quantità di glucosio (IG 100) o di saccarosio, il comune zucchero da cucina che ha indice glicemico 68, cioè intermedio rispetto ai precedenti, essendo formato sia da glucosio, sia da fruttosio. Esso ha inoltre un potere dolcificante superiore a quello del saccarosio e pertanto consente l’impiego di quantità inferiori per ottenere lo stesso grado di dolcezza. Secondo le conoscenze attuali si ritiene che i quantitativi “da evitare” siano quelli superiori a 40-60 grammi al giorno, aggiunti a quelli già presenti in frutta, miele, ecc. Ammesso che questa tesi sia valida, siamo molto lontani dalle dosi che chiunque di noi potrebbe usare comunemente in una giornata (in pratica si dovrebbero usare ogni giorno da 10 a 15 bustine di fruttosio), a meno che non si assumano bevande gassate dolci in lattina.