Sanihelp.it – Lo sport è un alleato della salute ma, come la sedentarietà, anche l’eccessivo movimento può risultare dannoso, in particolare se si crea una dipendenza.
Questo succede quando si sente un forte obbligo a praticare sport, indipendentemente dal tempo che si ha a disposizione e dalle reali necessità.
Diventa così un’ossessione, un chiodo fisso, con conseguenze negative anche sulla quotidianità e sulla vita sociale, perché un conto è ritagliarsi uno spazio per allenarsi, un altro è fare movimento in ogni occasione possibile, rinunciando ad altre attività.
Si entra così in una spirale simile a quella in cui si trova chi ha altri tipi di dipendenza.
Può sembrare paradossale che un’attività tanto positiva per l’organismo come lo sport possa diventare negativa, ma ciò accade quando non si è più in grado di riconoscere il confine tra il giusto e l’esagerazione.
Dobbiamo dire però che questa condizione non è così rara e spesso coesiste con un disturbo alimentare o un problema con la propria immagine corporea.
Naturalmente questo non vale per gli atleti che si allenano per le gare.
In questa situazione possono manifestarsi dei sintomi psicologici come disturbi dell’umore, in particolare irritabilità, senso di solitudine, ansia, e sintomi fisici tra cui perdita di peso, frequenti lesioni muscolari (stiramenti), affaticamento, insonnia, riduzione dell’appetito.
Si tratta di una condizione curabile, con il tempo, pazienza, impegno e soprattutto supporto.
È infatti necessario prendere coscienza del problema e farsi aiutare da un esperto, con eventuali terapie farmacologiche e/o comportamentali e psicoterapiche.