Sanihelp.it – Un palo e nient’altro. Questo è tutto ciò che ti serve se vuoi tonificare i muscoli, oltre ad allenare elasticità e flessibilità, con la pole dance: una disciplina artistica, di nuova generazione, che combina insieme elementi di ginnastica acrobatica, danza e coreografia. Nata in America intorno agli anni ‘20, la danza con il palo divenne fin da subito uno dei numeri più apprezzati durante gli spettacoli itineranti. Ma raggiunse il vero successo negli anni ’50 quando fu introdotta come appuntamento fisso nei bar e locali dell’epoca, anche in seguito all’avvento del Burlesque.
Che sia cugina della più chiacchierata lap dance poco importa. La pole dance è infatti oggi considerata e riconosciuta come una seria forma di esercizio fisico, utile sia come allenamento aerobico che anaerobico. Le scuole certificate sono tuttavia ancora poche, mentre l’interesse verso questa disciplina è in costante e continua crescita non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo.
Ciò che differenzia questa attività fisica da altre è il fatto che si lavora sempre a carico naturale, utilizzando e sviluppando la forza di braccia, spalle, addome, schiena e gambe per arrampicarsi sul palo ed eseguire coreografie e figure acrobatiche. Ovviamente all’inizio gli esercizi proposti sono più semplici, propedeutici al lavoro che verrà poi eseguito alla pertica.
Per saperne di più abbiamo incontrato Dana Hesse, ballerina, coreografa e insegnante, Maestra dell' Ente Italiano Tecnici della Danza presso la scuola Pole Dance Area di Milano, prima scuola in Italia fondata nel 2005.
Ciao Dana, ci racconti come si svolge una lezione di pole dance?
«Il corso principianti è rivolto a persone di ogni provenienza, sesso ed età e spesso non si riescono a fare delle classi omogenee. Per questo motivo il riscaldamento viene effettuato con esercizi di coordinazione e graduale potenziamento dei distretti muscolari interessati, in modo che tutti possano seguire la lezione. Potrei riassumere le fasi della lezione in riscaldamento, tecnica/stretching, coreografia e per finire di nuovo stretching. Il nostro metodo vuole lo stretching sempre presente durante la lezione, durante ogni esercizio di tecnica e alla fine di ogni ripetizione di coreografia. I corsi intermedio e avanzato prevedono invece una fase iniziale di riscaldamento, successivamente potenziamento e stretching a terra, per poi da ultimo passare a lavorare sui pali: l'intensità degli esercizi richiede infatti maggiore forza ed elasticità per una perfetta riuscita e soprattutto per evitare traumi».
Unico strumento necessario: la pertica. Che caratteristiche deve avere?
«I pali possono essere di diametri più o meno piccoli, a seconda della grandezza delle mani di chi li usa. Possono essere statici o girevoli: gli statici richiedono il lavoro attivo della persona, mentre per quelli girevoli è sufficiente assumere una posa statica e lasciare che il palo faccia il resto. Ovviamente chi vuole agire, e non subire il movimento deve lavorare su quelli statici. Il discorso cambia per l'acrobatica, dove il lavoro sui pali girevoli è più premiato rispetto alla modalità statica. Chi si avvicina alla pole dance con l'intento di rimettersi in forma deve in ogni caso prima di tutto lavorare sui pali fissi».
Quali sono in pratica gli esercizi che proponi ai principianti? Si inizia subito esercitandosi alla pertica oppure no?
«La tecnica di cui parlavo prima è l'ABC di questa attività sportiva. Prima di poter eseguire correttamente una mini coreografia occorre apprendere le nozioni base relative ai vari giri, camminate, movimenti semplici, passaggi articolati. Quindi dedicare un po' di tempo a ripetere e provare i singoli movimenti affinché diventino automatici e ci si possa poi concentrare su altri dettagli quali l'espressività e la gestualità (anche la grazia!). Inoltre si inizia a lavorare sulle strette delle gambe, sedute sul palo per rafforzare progressivamente gli adduttori, interno cosce e glutei, per le pose che richiederanno il loro utilizzo nell'acrobatica».
Quali sono i reali benefici per chi la pratica?
«Come prima cosa la crescita di autostima, me lo confermano le centinaia di allieve che ho visto passare in questi anni. La pole dance è uno sport che in genere si pratica per questo motivo. Poi che faccia bene al fisico, ridisegni qualche contorno, scolpisca l'addome, il dorso, i glutei, dipende molto dalla costanza e dall'intensità con cui la si pratica. E ci tengo a precisare che se questa moda sta prendendo così piede non è tanto perché faccia dimagrire, ma perché è in grado di aiutare le donne a essere più sicure di sé e a riappropriarsi della propria femminilità e sensualità».
È un’attività da svolgere sui tacchi?
«Assolutamente no! Nelle nostre scuole sono banditi. Sono ammessi solo nelle esibizioni, negli spettacoli e nelle gare con alcune restrizioni, ma in allenamento non devono essere indossati. Oltre ad essere universalmente riconosciuti come dannosi per il nostro corpo (gambe, piedi e schiena), lo diventano ancora di più se si lavora in gruppo, quando si corre il rischio di urtare e ferire qualcuno».
Potrebbe venire istintivo confondere la pole dance con la lap dance. Puoi spiegarci in che cosa si differenziano?
«Semplicemente la lap dance è un ballo rivolto a uno spettatore attivo/passivo su cui la ballerina si muove coinvolgendolo. La pole dance è invece il ballo sul palo. Entrambe possono diventare acrobatiche. La pole dance è stata per anni confusa con la lap, non solo in Italia ma anche negli USA, dove è nata e si è diffusa, perché in America le ballerine che intrattenevano il pubblico dei night club dovevano ballare reggendosi al palo e, di tanto in tanto, avvicinarsi allo spettatore per raccogliere le mance. Colui che la lanciò (Arthur Charleston) si ispirò ad un ballo folcloristico lappone visto in precedenza, ed è probabile che il termine Lap derivi in realtà da lapponian dance».
Chi si iscrive principalmente ai corsi? È uno sport adatto a tutti?
«Ad avvicinarsi a questa disciplina sono prevalentemente le donne. Qualche maschio c'è, ma preferiscono generalmente le lezioni individuali: si tratta per lo più di ballerini, artisti e attori che devono prepararsi per qualche performance particolare o vogliono accrescere il loro bagaglio con la pole dance. Mentre le donne sono il nostro pane quotidiano; attualmente abbiamo qualche mamma che frequenta con la figlia… Andiamo dai 12 ai quasi 60 anni di una ragazza che è già nonna e ha grinta da vedere! Si tratta di uno sport adatto a tutti purché godano di buona salute: in genere consigliamo di sottoporsi ad una visita medica per verificare il proprio stato di salute prima di cominciare. La visita deve essere approfondita soprattutto per chi manifesti il dubbio di ernie discali, problemi cardiaci o evidente sovrappeso ecc.».
Esiste una federazione che tutela e raccoglie insegnanti e scuole certificate?
«L'unica Federazione autorizzata a rilasciare diplomi di Insegnante e Maestro è l'Ente Italiano Tecnici della Danza, titolo che permette di esercitare a livello professionale. La pole dance, dal giugno 2010, è stata ammessa tra le altre discipline riconosciute dalla FIPD (Federazione Italiana Professionisti della Danza). La scuola preposta per la formazione è l' Associazione Italiana Pole Dance, costituita da insegnanti diplomati dall'Ente, da non confondere con altre associazioni di privati che elargiscono titoli spacciandoli per certificati FIPD. Se siete clienti con il dubbio della professionalità dei vostri insegnanti potete inviare una richiesta alla segreteria dell'associazione (segreteria@associazioneitalianapoledance.it)».