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Prevenire gli infortuni con i polifenoli

Sanihelp.it – Le scelte dietetiche hanno certamente un impatto non marginale sulle prestazioni sportive. Non solo quando si parla di sostegno energetico nelle fasi di allenamento e gara, ma anche durante la fase di recupero e in tutti i processi di adattamento innescati dall’esercizio stesso. Ed è proprio per confrontarsi e riportare i risultati delle loro ultime ricerche/ studi sul tema del rapporto tra nutrizione e performance sportiva che diversi medici e professori di fama mondiale si sono ritrovati sabato 14 settembre presso l’hotel Hilton Metropole di Firenze in occasione dello Sport Nutrition Course organizzato dall’Equipe Enervit: tra loro anche Giovanni Scapagnini, neuroscienziato e professore Associato dell’Università del Molise (facoltà di Biochimica), massimo esperto di nutraceutica e nutrigenomica.    


«Un’attività fisica costante assicura molti benefici alla salute, e tra questi una riduzione della mortalità oltre a un decremento del rischio di patologie cardiovascolari, cancro e diabete. Paradossalmente, però, è altrettanto noto che la contrazione del muscolo scheletrico genera radicali liberi e che un esercizio fisico prolungato e intenso può sfociare in danno ossidativo ai costituenti cellulari» spiega il professore.

Muoversi fa bene dunque, ma quando i volumi di lavoro diventano importanti è necessario aiutare il proprio organismo a combattere lo stress fisiologico per prevenire infortuni e recuperare meglio. La soluzione? La Scienza ci dice che un valido aiuto è racchiuso nella verdura e nella frutta colorate.

«Lo stress fisiologico indotto da un’attività fisica molto intensa, associato a una quantità insufficiente di antiossidanti nella dieta, può dare origine a squilibrio ossidativo, danno cellulare e disfunzioni endoteliali che possono avere delle ripercussioni sulla longevità del tessuto muscolare e la performance» continua il dott. Scapagnini. «Negli ultimi anni si è manifestato un interesse crescente, sostenuto da un buon numero di studi sperimentali ed epidemiologici, rispetto agli effetti benefici che alcuni prodotti di origine alimentare di uso comune apportano nella prevenzione di quadri ossidativi e patologie infiammatorie correlate. Spezie ed erbe aromatiche contengono spesso sostanze fenoliche dotate di potenti proprietà antiossidanti e chemiopreventive».
 I polifenoli sono una classe di sostanze presenti nelle piante (sono i pigmenti che danno colore a frutta e verdura) e svolgono un ruolo di difesa dagli attacchi dei patogeni o dallo stress indotto da un danno chimico o fisico. Questi composti esercitano la loro azione protettiva anche negli animali e nell’uomo. I più potenti tra i polifenoli sono le delfinidine poichè maggiormente assorbibili e biodisponibili..

«Recenti studi in vivo hanno rivelato che l’integrazione con alcuni polifenoli, come il resveratrolo contenuto nell’uva e nelle arachidi, porta ad un’accresciuta attività mitocondriale tramite l’attivazione di sirtuine e PGC-1α, un fattore chiave della biogenesi mitocondriale. Il resveratrolo è un prototipo di una nuova classe di farmaci definiti mimetici della restrizione calorica, che attualmente vengono sviluppati per bloccare e far regredire patologie d’organo associate a invecchiamento e malattie metaboliche e che sono stati studiati recentemente per riuscire a mitigare lo stress ossidativo indotto dall’esercizio fisico, ridurre il danno muscolare e migliorare la prestazione nell’attività di endurance» conclude il neuroscienziato.

Via libera dunque al consumo di verdura e frutta colorate per fare scorta di polifenoli  (ne sono ricchissimi i frutti di bosco, ed in particolare una specie di mirtillo – il Maqui – che cresce nel sud del Cile). Da bilanciare con proteine magre e grassi buoni (i famosi omega-3), un altro elemento indispensabile per mantenere l’organismo in salute.
 

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