Sanihelp.it – Lo sci di Telemark, o sci inginocchiato, è nato nel 1860 ed è da considerarsi il precursore dell’attuale sci Alpino. Sondre Norheim, un falegname appassionato di sci, viveva nella regione di Telemark in Norvegia e dietro il suo laboratorio aveva un pendio che funse da banco di prova per i suoi esperimenti. Sino ad allora lo sci era utilizzato come mezzo di trasporto e le sagre paesane ospitavano sovente gare di salto. Fu proprio Norheim che mise a punto una tecnica per fermarsi alla fine del pendio dove veniva effettuato il salto, nacque così la tecnica del telemark. Tutt’oggi, nelle gare di salto con gli sci viene usata la tecnica di Telemark per l’atterraggio e la frenata finale. Questa tecnica, grazie a esploratori ed emigranti giunse sia negli Stati Uniti che sulle nostre Alpi dove venne praticata sino agli anni Venti e Trenta dai nostri primi sciatori.
Nel telemark solo la punta del piede (avampiede) è collegata, mediante un apposito attacco, allo sci. Per curvare lo sciatore deve spingere in avanti la gamba a valle e piegare il ginocchio della gamba a monte, quasi inginocchiandosi sullo sci. Il peso è distribuito equamente tra i due sci.
Alcuni tipi di sci da telemark hanno una curvatura asimmetrica tra l'interno e l'esterno dello sci. Gli scarponi, oltre che in flessibilità e leggerezza, differiscono da quelli utilizzati nello sci alpino principalmente nella punta, trapezoidale, che costituisce l'unico punto di attacco dello scarpone con lo sci e per la presenza di un soffietto, in materiale morbido, che permette la flessione dell'avampiede. Anche gli attacchi, ovviamente, riguardano solo la punta dello scarpone. Il telemark è anche utilizzato nell'escursionismo invernale e nello sci alpinismo.
Quest tecnica è sinonimo di libertà, su tutti i fronti: una tecnica dolce, dai movimenti armoniosi, ma che a oggi vede grandi atleti cimentarsi in gare di freestyle e di freeride come il Freeride World Tour. Nel freeride il telemark dà il meglio di sè: maggior libertà di movimento grazie alla genuflessione, soprattutto in tanta neve fresca, più risposta tra le gobbe sempre grazie alla maggior escursione sul piano verticale e sagittale degli arti.
È una disciplina per tutti, dai ragazzini in poi è adatta a tutte le età. Si pratica con l'attrezzatura da telemark che prevede uno scarpone e attacco apposito, da montare su qualsiasi tipo di sci. La cosa importante da ricordare è che a oggi si possono utilizzare tutti i tipi di sci, dallo sci da pista, sciancrato, allo sci freestyle doppie punte, agli sci da fuoripista larghi.
Importante è sicuramente l'approccio adeguato, magari con l'ausilio di un maestro, che saprà sicuramente fornire le basi giuste per un corretto avvicinamento alla disciplina. Ricordiamoci certo che rimane una tecnica leggermente più faticosa rispetto alle altre e quindi spesso i principianti fai-da-te si sconfortano subito e abbandonano presto.
Si è recentemente svolta la Tsacolà da Rouja, l’evento che giovedì 24 febbraio ha raccolto in Val d’Ayas, nel comprensorio Monterosa Ski (Valle d'Aosta), una folta schiera di appassionati di telemark.
L'evento è stato coordinato dal Telemark Club Valle d’Aosta: una Associazione Sportiva Dilettantistica che nasce nel luglio 2010 con lo scopo di riunire i rappresentanti di tutti i Telemark Club Valdostani al fine di creare un solido gruppo di lavoro per promuovere e gestire gli eventi organizzati nella piccola regione alpina.
Nasce così l’idea di un circuito che potesse racchiudere le manifestazioni organizzate in Valle, tra cui alcune storiche, distribuite nell’arco dell’intera stagione invernale nelle più suggestive stazioni sciistiche della Valle d’Aosta.
Per tutti gli appassionati e per tutti i curiosi, il caldendario delle iniziative del circuito è disponibile al sito www.telemarksnowevents.it.