Sindrome di Wiskott Aldrich
La malattia è anche conosciuta come:
immunodeficienza primitiva, immunodeficienza combinata, immunodeficienza primitiva, was
INDICE
Le immunodeficienze primitive sono malattie caratterizzate da difetti genetici nella risposta immunitaria che causano una anormale suscettibilità alle infezioni.
Questo eterogeneo gruppo di malattie contempla un ampissimo spettro di livelli di gravità, che possono coinvolgere da una sola classe di anticorpi (come il deficit di IgA causata dalla carenza delle immunoglobuline di tipo A), alla totalità delle cellule principali del sistema immunitario, i linfociti.
Ad oggi si contano all’incirca 130 differenti malattie, ognuna caratterizzata dalla suscettibilità a particolari tipologie di infezioni: tra queste si trova la sindrome di Wiskott Aldrich, una rara malattia genetica caratterizzata da deficit immunitario.
Categoria: Malattie genetiche
Sigla: WAS
Che cos’è – Sindrome di Wiskott Aldrich
Una malattia genetica che colpisce il sistema immunitario
La sindrome di Wiskott-Aldrich è una malattia genetica a bassissima incidenza (si calcola colpisca 1 neonato ogni 250.000 maschi) causata dall’alterazione del sistema immunitario. Questa immunodeficienza congenita è legata ad un gene difettoso chiamato WASP (Wiskott Aldrich Syndrome Protein), che causa importanti difetti funzionali nei linfociti T e B, i principali difensori dell’organismo.
I linfociti sono cellule appartenenti alla famiglia dei leucociti (o globuli bianchi) che ricoprono un ruolo primario nella risposta immunitaria. Si possono distinguere due grandi sottocategorie di linfociti:
– i linfociti T (dove T sta per Timo, organo ghiandolare situato dietro lo sterno dove questa tipologia di linfociti matura dopo essere stata prodotta nel midollo osseo), che si occupano di riconoscere e demolire le cellule infette; tramite apposite antenne possono infatti individuare e distruggere eventuali microbi presenti sulla superficie delle cellule;
– i linfociti B, che maturano nel midollo osseo e nella risposta immunitaria producono immunoglobuline (dette anche anticorpi); ogni linfocito B è in grado di riconoscere uno specifico antigene (o microbo) e qualora lo incontri, l’anticorpo prodotto si combina con il microbo, determinando la trasformazione del linfocito B in una plasmacellula, ovvero una cellula specializzata nel produrre grandi quantità di anticorpi. Il primo incontro del linfocito B con un particolare microbo produce una risposta immunitaria lenta ma qualora lo stesso tipo di microbo dovesse ripresentarsi, la memoria immunologica dell’organismo provvederà al suo riconoscimento e alla produzione di un anticorpo specifico.
Nella sindrome di Wiskott Aldrich, i deficit dei linfociti T e B causano frequenti infezioni causate dall’incapacità di riconoscere determinati antigeni: seppur in grado di produrre anticorpi contro particolari microrganismi (come per esempio il tetano), l’incapacità di reagire all’attacco di altre tipologie di germi causano infezioni frequenti come otiti, polmoniti virali o batteriche, infezioni del sangue e perfino meningiti.
Oltre alle disfunzioni legate al sistema immunitario, la sindrome causa frequenti eczemi ed una marcata carenza di piastrine, che si presentano inoltre più piccole del normale.
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Prevenzione – Sindrome di Wiskott Aldrich
Dalla mappatura genetica alla villocentesi
Essendo ereditaria, non esiste un metodo di prevenzione per evitare l’insorgenza della malattia nella prole.
Nel caso di familiarità con la sindrome, è possibile effettuate un'analisi di linkage (o concatenazione), ovvero una mappatura genetica che permettere di identificare il gene difettoso e acquisire la consapevolezza delle probabilità con cui la malattia potrebbe manifestarsi nella prole: statisticamente ogni feto maschio di una donna portatrice della sindrome di Wiskott Aldrich ha il 50% di probabilità di ereditare la malattia.
Nel caso di una gravidanza invece, è possibile effettuare già dalla dodicesima settimana una villocentesi (cioè un esame che concerne il prelievo di un campione di tessuto contenente villi coriali, la parte embrionale della placenta) per verificare il sesso del nascituro. Qualora il feto risulti essere di sesso maschile, è possibile effettuare ulteriori analisi di laboratorio sul tessuto prelevato per verificare se il nascituro sia affetto o meno dalla sindrome.
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Sintomi – Sindrome di Wiskott Aldrich
Infezioni, emorragie ed eczemi sono i sintomi caratteristici
La sindrome di Wiskott Aldrich comprende una serie di sintomi legati a problemi clinici importanti:
– il deficit di linfociti B e T causa frequenti infezioni come otiti, polmoniti virali o batteriche, infezioni del sangue dovute sia a batteri (batteriemia) che a funghi (setticemia), e perfino meningitipetecchie (micro-emorragie che si presentano come piccoli puntini violacei), lividi, gengive o naso sanguinanti, fino a gravi emorragie intestinali. Prima dell’avvento delle moderne metodologie di cura, circa un terzo dei bambini affetti dalla sindrome di Wiskott Aldrich moriva a causa di emorragie al cervello;
– gli eczemi della pelle possono infine essere racchiusi nei sintomi caratteristici di questa malattia e possono presentarsi nei neonati come crosta lattea o come gravi dermatiti da pannolino, mentre nei bimbi più grandi come puntini pruriginosi nella zona di gomiti, polsi, collo e ginocchia.
Caratteristiche dei bambini più grandi e degli adulti possono essere inoltre i sintomi di autoimmunità, cioè una condizione in cui il sistema immunitario reagisce contro parti del corpo del malato riconoscendole come estranee, che possono dar luogo a febbre alta senza infezioni.
In ultimo, non è rara la comparsa di dermatiti non collegate all’eczema che possono provocare dolorose tumefazioni soprattutto a caviglie e ginocchia.
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Diagnosi – Sindrome di Wiskott Aldrich
La conferma dalla dimensione delle piastrine
A meno che non ci sia un’evidente storia di familiarità alle spalle, la diagnosi della sindrome di Wiscott Aldrich non è sempre immediata. Spesso infatti questa malattia viene confusa con forme decisamente più comuni di piastrinopenia, che qualora raggiunga livelli inferiori a 50.000 piastrine per millimetro cubo di sangue, può causare emorragie analoghe a quelle manifestate dalla sindrome.
Il miglior test per confermare la diagnosi rimane l’analisi della dimensione delle piastrine: a differenza della piastrinopenia che presenta una dimensione delle piastrine maggiore rispetto al normale, nella sindrome di Wiskott Aldrich la dimensione delle piastrine è quasi dimezzata rispetto alla norma.
Nei neonati, l’analisi della dimensione delle piastrine rimane l’unico metodo per confermare la diagnosi mentre nei bimbi più grandi la sindrome può essere riconosciuta anche tramite la manifestazione dei deficit immunologici.
Le tecniche di nuova generazione hanno infine permesso di riconoscere la malattia tramite l’analisi del DNA, tecnica che permette di riconoscere il gene difettoso che causa la malattia.
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Cura e Terapia – Sindrome di Wiskott Aldrich
Dal trapianto di midollo osseo alla terapia genica
La cura dei bambini affetti dalla sindrome di Wiskott Aldrich comincia con il tentativo di scongiurare e prevenire eventuali infezioni tramite l’infusione regolare di immunoglobuline. Lo stato di avanzamento della malattia al momento della diagnosi, induce quindi a considerare diverse tipologie di trattamento.
L’asportazione della milza (splenectomia) potrebbe essere una strada percorribile nella cura dei sintomi, poiché permetterebbe di aumentare il numero delle piastrine e ridurre quindi il rischio emorragico: se normalmente la milza filtra il flusso sanguigno eliminando i globuli rossi vecchi, negli individui affetti dalla sindrome di Wiskott Aldrich vengono invece filtrate e distrutte le piastrine. Di contro, un’operazione di questo tipo espone il paziente ad un altissimo rischio di setticemie (cioè di infezioni del sangue) che purtroppo talvolta risultano letali. La splenectomia andrebbe quindi praticata solamente nel caso in cui i sintomi emorragici siano persistenti ed il numero delle piastrine rimanga costantemente bassissimo, ovvero inferiore a 20.000 unità per millimetro cubo di sangue.
La trasfusione di piastrine o di globuli rossi rappresenta un’altra possibilità di cura, anche se l’unica terapia risolutiva ad oggi è rappresentata dal trapianto di midollo osseo. La difficoltà maggiore è rappresentata dall’individuazione di un donatore quanto più compatibile, in quanto i risultati dei trapianti di midollo con donatori perfettamente compatibili garantiscono una probabilità di guarigione dalla malattia che va oltre l’85%; la ricerca parte quindi dai familiari più prossimi e coinvolge in particolare fratelli o sorelle: nel caso in cui questi ultimi abbiano lo stesso gruppo sanguigno del ricevente, rappresenterebbero infatti il grado massimo (cioè il 100%) di compatibilità. Nel caso in cui invece non sussista la possibilità di reperire donatori con una compatibilità perfetta, l’indagine prosegue tra donatori parzialmente compatibili, che mantengono una probabilità di successo al 70%.
Presso l’Istituto Telethon di Milano, nell’aprile del 2010 è stata avviata la sperimentazione sull’uomo della terapia genica per la cura di questa malattia, tuttora in corso. Il protocollo terapeutico prevede il prelievo delle cellule staminali dal midollo osseo dei pazienti, la loro correzione in laboratorio tramite l’introduzione del vettore contenente il gene terapeutico e infine la reintroduzione nell’organismo.
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Da sapere – Sindrome di Wiskott Aldrich
Solamente i maschi possono manifestare la malattia
I cromosomi sessuali (o eterosomi) sono i cromosomi designati alla determinazione del sesso di un individuo: nei mammiferi, il sesso femminile è determinato dalla coppia XX mentre il sesso maschile dalla coppia XY.
Ne consegue che le femmine hanno sempre due copie dei geni contenuti sul cromosoma X, mentre i maschi una sola copia. Le femmine possono quindi essere omozigoti (cioè i due alleli che compongono il gene codificano per lo stesso carattere che risulterà quindi manifestatamente espresso) o eterozigoti (i due alleli codificano ognuno per un carattere differente e verrà espresso solo il carattere dominante che prevarrà sul carattere recessivo) per un carattere legato al sesso, mentre i maschi sono solo emizigoti (possiedono cioè un solo gene che codifica per quel dato carattere).
La sindrome di Wiskott Aldrich viene ereditata come malattia recessiva legata al cromosoma sessuale X, così che solo i maschi possono esserne affetti.
Nelle donne, il cromosoma sessuale sano che compone la coppia di X risulta essere dominante sul cromosoma che contiene la copia del gene difettoso, rendendo le femmine portatrici sane della malattia; i maschi invece, possedendo un cromosoma sessuale X ed uno Y, qualora ereditino dalla madre il gene difettoso collocato sul cromosoma X, manifestano la malattia.
Statisticamente ogni feto maschio di una donna portatrice della sindrome di Wiskott Aldrich ha il 50% di probabilità di ereditare la malattia.
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Glossario per Sindrome di Wiskott Aldrich – Enciclopedia medica Sanihelp.it
Farmaci
– FLEBOGAMMA DIF*FL 100ML 5G
– FLEBOGAMMA DIF*FL 200ML 10G
– FLEBOGAMMA DIF*FL 400ML 20G
– FLEBOGAMMA DIF*FL 50ML 50MG/ML
– GAMTEN*INFUS 1FL 20ML 100MG/ML
– GAMTEN*INFUS 1FL 50ML 100MG/ML
– GAMTEN*INFUS 1FL100ML 100MG/ML
– GAMTEN*INFUS FL 200ML 100MG/ML
– OCTAGAM*IV FL 100ML 5%
– OCTAGAM*IV FL 200ML 5%
– OCTAGAM*IV FL 50ML 5%
– VENITAL*EV FL 100ML 50G/L+SET
– VENITAL*EV FL 200ML 50G/L+SET
– VENITAL*EV FL 20ML 50G/L
– VENITAL*EV FL 50ML 50G/L+SET
Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti
tumefazione locale
tumefazione agli arti
sfogo sulla pelle
sfogo della cute
sanguinamento
sangue dalle gengive
sangue dalla bocca
sangue dal naso
presenza di sangue nelle feci
meningite
manifestazioni a carico della pelle
manifestazioni a carico della cute
macchie puntiformi emorragiche della pelle
macchie puntiformi emorragiche della cute
macchie
livido
gengivorragia
eruzione cutanea
epistassi
emorragia gastrointestinale (proctorragia, ematochezia)
emorragia
ematoma
eczema
ecchimosi
dermatite atopica