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Disturbo di ansia generalizzato

COLLEGAMENTI

Disturbo di ansia generalizzato

La malattia è anche conosciuta come:
ansia cronica, disturbo d’ansia cronico, disturbo d’ansia generalizzata, generalized anxiety disorder


Considerato come una categoria residua fino a qualche anno fa, il Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD) è entrato oggi a pieno titolo tra le patologie psichiatriche, anche in considerazione del crescente numero di casi, che ne fanno uno dei mali più tipici del terzo millennio
Categoria: Malattie psichiatriche
Sigla: GAD

Che cos’è – Disturbo di ansia generalizzato

Ansia: caratteristiche, cause e sintomi

La caratteristica principale del Disturbo d’Ansia Generalizzato è la presenza di ansia, preoccupazione, attesa angosciosa eccessive nei riguardi di una quantità di eventi o attività o rapporti. 
Chi ne soffre ha difficoltà a controllare la preoccupazione e tende ad evitare ciò che lo angoscia. 


L’ansia e la preoccupazione sono accompagnate da almeno tre sintomi addizionali da un elenco che include irrequietezza, facile affaticabilità, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, tensione muscolare e sonno disturbato. 

L’intensità, la durata o la frequenza dell’ansia e della preoccupazione sono eccessive rispetto alla reale probabilità o impatto dell’evento temuto. Durante il corso del disturbo, il centro della preoccupazione può spostarsi da un sintomo all’altro. Insieme alla tensione muscolare possono essere presenti tremori, contratture, scosse, dolenzie anche intestinali (sede del cervello emotivo…). 

Altri sintomi possono essere: freddo, mani sudate, bocca asciutta, sudorazione, nausea, diarrea, difficoltà a deglutire ( o nodo alla gola ) e risposte di allarme esagerate.
Le cause di questo disturbo sono lo stress, i conflitti e i traumi. 
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Il fumo in gravidanza è causa di leucemia nel bambino

Mamme fumatrici andateci piano. Se siete in gravidanza sappiate che il vostro vizio può provocare danni genetici al bambino. Tutti sanno che il fumo può provocare complicanze durante la gravidanza ora si sa qualcosa di più sul perché.

Uno studio di un equipe catalana dell’Universitat Autonoma de Barcelona, pubblicato sul Journal of American Medical Association è riuscito a dimostrare proprio questo e in particolare ha scovato un collegamento tra fumo durante la gravidanza e mutazioni genetiche che possono causare la leucemia.

La metodologia di studio, abbastanza classica, ha messo a confronto un gruppo di 245 donne fumatrici con un gruppo di controllo. Ciascuna gestante fumava in media 10 sigarette al giorno.

Le alterazioni cromosomiche, che in casi normali si attestano al 3.5%, nel gruppo delle fumatrici salgono al 12,1%.

Gli scienziati hanno osservato che tra le 689 alterazioni si è presentata con maggiore frequenza quella al cromosoma 11 che è legata all’insorgere della leucemia.
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Ansia: 2 su 10 ne soffrono, ma il 40% non è trattato

I disturbi d’ansia sono sempre più diffusi, ma restano poco diagnosticati. A sostenerlo è uno studio del Regenstrief Institute di Indianapolis, negli Stati Uniti.
I ricercatori, coordinati dal dottor Kurt Kroenke, hanno preso in esame 965 pazienti scelti a caso in 15 cliniche di cura primaria del Paese, e li hanno sottoposti al Generalized Anxiety Disorder (GAD)-7, un questionario in grado di evidenziare la presenza di disordini ansiosi.
Dai risultati è emerso che il 20% aveva almeno un disturbo legato all’ansia, e che il 41% di essi non aveva mai ricevuto alcun trattamento.
Il disordine più comune era quello da stess post traumatico (8,6% dei casi), seguito da ansia generalizzata (7,6%), attacchi di panico (6,8%) e disturbi da ansia sociale (6,2%).
Queste problematiche, secondo gli esperti, generano un peggioramento dello stato di salute generale, e quindi più giorni di malattia e più visite mediche. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine.
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Sintomi – Disturbo di ansia generalizzato


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L’ansia come emozione umana

L’ansia non è sempre una malattia.  In condizioni di normalità, si identifica come un’emozione che serve a superare un momento critico di passaggio. 

A partire dalla nascita, l’ansia si presenta ogni volta che c’è un passaggio da una situazione relativamente protetta ad una situazione in cui ci sentiamo esposti al giudizio altrui: il passaggio dalla famiglia alla scuola, dalla scuola al lavoro, sul lavoro tutte le volte che ci dobbiamo assumere nuove responsabilità, tutte le interrogazioni e gli esami, le prime uscite quando c’è una nuova relazione di coppia, svolgere una relazione ad un convegno, e così via. 

In tutti questi eventi l’ansia segnala di prepararsi bene per dare il meglio di sé. Finché funzioniamo bene l’ansia ha una connotazione positiva. E’ invece disturbante quando non funzioniamo rispetto al nostro potenziale o somatizziamo
Per esempio, quando c’è un esame o un’interrogazione, l’ansia è positiva se riusciamo a dire ciò che abbiamo imparato, diventa negativa se facciamo scena muta o se dimezziamo ciò che sappiamo. 

Quindi il criterio discriminante è la funzionalità: quando nei rapporti familiari, professionali e sociali ci sono interferenze che impediscono le espressioni delle nostre capacità allora è il caso di chiedere aiuto…
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La somatizzazione

Secondo la psicanalisi, il disturbo psicosomatico è l’esito di un conflitto psichico tra le pulsioni istintuali che tendono alla soddisfazioni dei desideri, consci e inconsci, e l’istanza difensiva che tende al suo controllo o addirittura alla repressione. 

Il conflitto interno può essere l’espressione del conflitto esterno con il partner, coin  figli, con i genitori, con il datore di lavoro, con i colleghi.
La somatizzazione può anche essere il risultato di traumi attuali o passati: incidenti, violenze fisiche o emotive o sessuali e così via.
 
La linea curativa mira a risalire dal sintomo somatizzato allo stress o al conflitto o al trauma più o meno rimosso, per trovare le soluzioni o nell’integrazione dei desideri nel quadro della personalità, con conseguente possibile soddisfazione, o nella sublimazione dei desideri in modo tale che non sia necessaria la rimozione e la conseguente somatizzazione.
 
Per sublimazione s’intende la possibilità di utilizzare l’energia del desiderio che non è possibile soddisfare nella realtà, in iniziative o opere sociali e spirituali.
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L’apparato digerente come simbolo

Le malattie sono anche comunicazione simbolica, da elaborare: comunicano qualcosa della persona e delle sue relazioni con se stessa, con il proprio corpo, con gli altri, con la propria visione della vita e della morte. 

Nell’apparato digerente avviene la trasformazione del cibo, che a sua volta rappresenta l’amore e la sopravvivenza. 

Nel rapporto con la madre, cibo e sentimenti sono strettamente connessi. La digestione ha anche una similitudine con le funzioni cerebrali, come dimostrato dal modo di dire comune non la digerisco, riferito a una persona o a una situazione.

Ai pazienti con disturbi dell’apparato digerente il medico o lo psicoterapeuta può porre le seguenti domande generali:

– Che cosa non vuoi o non puoi digerire?
– Mandi giù rospi che non vorresti inghiottire?
– In che rapporto sei con i tuoi desideri, le tue emozioni e i tuoi sentimenti? 
– Di che cosa ne hai abbastanza
– Che rapporto hai con l’aggressività, tua e altrui?
– Come affronti e risolvi i tuoi conflitti?
Le risposte a questo domande possono essere un buon punto di partenza per una diagnosi di somatizzazione dell’ansia a livello dell’apparato digerente.
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Cura e Terapia – Disturbo di ansia generalizzato


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Migliorare le relazioni familiari

In una terapia di tipo psicologico per la cura del Disturbo d’ansia generalizzato, è fondamentale che l’operatore chieda il livello di soddisfazione o insoddisfazione delle relazioni familiari del paziente, e in particolare del rapporto di coppia.

Occorre infatti che la comunicazione delle emozioni e dei sentimenti sia positiva, che la sessualità sia soddisfacente per entrambi e che vi sia, reciprocamente, impegno e responsabilità morale. 

Va verificato anche il rapporto con i figli, in modo tale che l’autorevolezza dei genitori sia efficace nel soddisfare i bisogni evolutivi dei figli.
Anche il rapporto con la famiglia d’origine va analizzato con attenzione, affinché la distanza con la famiglia attuale sia adeguata, nel senso che non è il caso che sia eccessivamente invadente, né eccessivamente distante, in quanto rimane una risorsa affettiva. 

Infine, è molto importante che il rapporto con il genitore omologo (padre per i maschi, madre per le femmine) sia o divenga il più possibile positivo e costruttivo in quanto base dell’identità psicosessuale.
Nel caso questi rapporti siano negativi, è bene far seguire alla diagnosi delle consulenze psicanalitiche mirate.
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Lavorare senza frustrazioni

Sentirsi realizzati nel lavoro è un fattore fondamentale per la soddisfazione emotiva. 
Se però il carico diventa eccessivo, il lavoro si trasforma in un fattore di stress ed entra in conflitto con la sfera sentimentale e familiare. 

Ognuno di noi ha un talento che va realizzato. Se ciò non accade subentra la frustrazione, che col tempo può diventare anche somatizzazione. 
Anche le relazioni interpersonali e l’esigenza di appartenere ad un gruppo sul posto di lavoro possono essere motivo di realizzazione o di frustrazioni. In quest’ultimo caso può produrre fenomeni di mobbing, alienazione, estraneità,.

Una recente statistica ha chiarito che in Italia il 50% dei capi ha difficoltà nei rapporti interpersonali. Spetta a loro fare in modo che talento individuale e interessi dell’azienda siano integrati. 
Da ciò si può evincere come stiano buona parte dei dipendenti e come sia diventato urgente svolgere della formazione affinché l’ambiente di lavoro diventi un luogo sano e non un posto dove ci si ammala psicologicamente e fisicamente. 

Oggi, infatti, assenze per malattie, assenteismo, insoddisfazione emotiva e relazionale sono all’ordine del giorno. Per questo motivo la persona non può rinunciare al suo talento e può cercarsi, quindi, delle alternative. Anche, e soprattutto, perchè le continue frustrazioni non sono senza conseguenze.
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La consulenza psicanalitica

Quando l’ansia non permette un funzionamento ottimale della personalità e delle relazioni, quando la somatizzazione è troppo disturbante, è il caso di svolgere una consulenza psicanalitica, che è la cura elettiva per tutti i tipi di conflitto, sia che avvenga all’interno, cioè fra Es, Io e Super Io, o meglio fra istinti, ragione e valori, sia che avvenga all’esterno, cioè coi genitori, col partner, coi figli, col capo, coi colleghi.
 
A seconda della situazione, la consulenza può essere individuale, di coppia e col genitore omologo, il padre per i maschi, la madre per le femmine, in quanto è la base dell’identità psicosessuale. 

I fattori curativi più importanti sono: 

  • La creazione dell’alleanza terapeutica, ovvero del rapporto di fiducia che gradualmente porterà al benessere
  • L’empatia, che è la capacità di sentire ciò che sente il paziente
  • L’induzione emotiva, che identifica le comunicazioni svolte dal cervello emotivo per segnalare qual è il conflitto, lo stress o il trauma che va elaborato fino alla sua soluzione

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L’EMDR

L’ansia e le somatizzazioni possono essere le conseguenze di un trauma, quindi si possono considerare un disturbo post traumatico, come ad esempio un incidente stradale, una violenza fisica o psicologica, un abuso sessuale.
 
L’EMDR è un protocollo, scoperto casualmente da Francine Shapiro, in cui si parte dal trauma, che può anche essere percepito sotto forma di immagine, sogno o flash di ricordi.
Si fa quindi emergere la cognizione negativa che il paziente ha creato su se stesso, e successivamente la cognizione positiva che vorrebbe introiettare. Il livello di disturbo presente viene classificato attraverso diverse scale di valutazione, informandosi circa le emozioni spiacevoli e le somatizzazioni avvertite dal malato. 

A questo punto si opera la desensibilizzazione attraverso i movimenti oculari, e l’elaborazione emotiva fino alla scomparsa dei disturbi fisici e psicologici. Infine si installa profondamente la cognizione positiva.
L’EMDR si sta dimostrando uno dei metodi più semplici ed efficaci nel risolvere i disagi tipici dei disturbi post traumatici.
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Sviluppare la qualità della vita

La guarigione dal Disturbo d’ansia generalizzato non è solamente l’eliminazione dei sintomi, ma anche il miglioramento dinamico della qualità della vita. E’ opportuno stimolare il paziente a realizzare i seguenti bisogni emotivi vitali: 

  • AFFETTO. Oltre al miglioramento nei rapporti familiari, non bisogna dimenticare l’amicizia e un rapporto più profondo con ii colleghi
  • BELLEZZA. Oltre ad essere fisica, è importante che sia anche interiore, ma anche della casa, dell’ambiente di lavoro e della comunità in cui si vive
  • CREATIVITA’. Ognuno di noi ha un talento creativo che va sviluppato e socializzato. Creare significa ricreare la propria vita e donarla a chi ci è vicino
  • FIDUCIA in se stessi e negli altri, che significa la capacità di esprimersi, di rivelarsi, di confidarsi in modo sciolto e fluido senza temere i giudizi propri o altrui
  • SENSO DI APPARTENENZA. Ogni persona ha bisogno di appartenere oltre che alla propria famiglia, ad un gruppo, alla comunità, che oggi è stata fin troppo ridimensionata
  • SPERANZA. Corrisponde alla ffiducia nel futuro, nel fatto che ci sarà un lieto fine. Si fonda sulla differenza tra ciò che è e ciò che non è ancora, è la ricchezza dell’avvenire
  • AVERE UNA META, anche più di una. Avere scopi, obiettivi precisi accresce la voglia di vivere.

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Altre cure – Disturbo di ansia generalizzato


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Le tecniche di rilassamento

Le tecniche di rilassamento servono soprattutto per gestire al meglio lo stress, affinché diventi una risorsa piuttosto che un danno. 

Il training autogeno è un metodo per imparare a rilassarsi. Training significa allenamento, cioè apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva, particolarmente studiati e concatenati allo scopo di portare progressivamente al realizzarsi di spontanee modificazioni psicofisiche, quali la calma, la tranquillità, il rilassamento corporeo. 

Le immagini mentali, dopo che è avvenuto il rilassamento fisico, inducono visualizzazioni piacevoli e rilassanti, per richiamare sensazioni legate ai cinque sensi, e possono essere a carattere generali o specifiche per sintomi particolari. 

La visualizzazione creativa, invece, riguarda la capacità di immaginare noi stessi in situazioni nelle quali si vuole ottenere un cambiamento e di affrontare mentalmente la situazione stessa nel modo migliore fino a conoscere come ci si può comportare quando si presenterà nella vita reale. Questa tecnica viene suggerita anche ai pazienti in cura per svariati disturbi fisici. In questo caso, la visualizzazione creativa riguarda l’immaginazione dell’organo malato che guarisce. 

Attraverso questi metodi, il paziente svilupperà e approfondirà la capacità di affrontare la realtà e i disagi connessi.
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Ansia e stress: il sesso è la cura migliore, ma le donne…

Il sesso può produrre benefici significativi sulla riduzione dello stress, dell’ansia e dell’ipertensione.
A sostenerlo è uno studio scozzese, che ha monitorato per due settimane l’attività sessuale di un gruppo di uomini e donne volontari.

Dai dati è emerso che chi aveva avuto un’attività sessuale intensa aveva livelli di stress, ansia e ipertensione più ridotti rispetto alle coppie che avevano avuto rapporti saltuari o assenti.
In particolare, le persone che nelle due settimane non avevano avuto rapporti dimostravano la risposta allo stress più elevata del gruppo.

Questi risultati dimostrano che un’attività sessuale elevata comporta benefici per la salute non solo nelle ore successive, ma anche nel lungo periodo.
Inoltre è emersa un’interessante differenza tra uomini e donne: di fronte ad eventi stressanti esterni alla coppia, i maschi reagiscono cercando nell’attività sessuale una valvola di sfogo, mentre le donne perdono interesse per il sesso.
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I quattro minerali del buonumore

Non ti risolvono certo i problemi né cancellano i dispiaceri, ma possono aiutarti a combattere la tristezza, tenere a bada l’ansia, affrontare con serenità gli impegni e le prove della vita.
Sono i 4 minerali del buonumore: magnesio, calcio, cromo e zinco.

Questi minerali influenzano positivamente le attività mentali e l’umore, e molti studi hanno dimostrato che un cervello ben nutrito offre migliori performance, accresce la capacità di concentrazione, stimola la memoria e migliora l’abilità di comprendere, programmare, organizzare.

Depressione, affanno, stanchezza: in tutti questi casi sono utili questi micronutrienti, a cominciare dal magnesio, che migliora l’umore e riduce l’irritabilità legata a periodi particolari della vita delle donne (sindrome premestruale, menopausa).
Stessi effetti positivi si hanno sulla psiche dei bambini sopra i sei anni che soffrono di astenia, inappetenza, aggressività, disturbi del sonno, iperattività.

Grazie al suo potere calmante ed equilibrante, il magnesio si rivela un valido aiuto dell’organismo in situazioni di forte stress. Assumerne una compressa al giorno per due mesi (previa consultazione del medico) può essere quindi un rimedio efficace per combattere sia lo stress fisico (calore o freddo intenso, ritmi di vita frenetici, malnutrizione, assunzione di farmaci ecc.) che quello emotivo (paura, rabbia, tensione, frustrazione, ansia ecc.).

Inoltre una dieta ricca di magnesio ritorna utile quando l’obesità o il sovrappeso sono il risultato di un disagio psichico che porta a un desiderio smodato di cibo (ipereccitabilità, depressione, affaticamento ecc.).

Anche il calcio, come il magnesio, contribuisce in modo determinante al buon funzionamento del sistema nervoso e agisce come tranquillante naturale. In caso di inquietudine, depressione, disturbi dell’umore e del sonno si consiglia l’assunzione di una compressa di integratore al giorno per un paio di mesi.

Altri stabilizzatori dell’umore sono il cromo e lo zinco. Una loro carenza può dar vita a insonnia, ansia, nervosismo: in questi casi è consigliabile aumentare la dose giornaliera di questi minerali, assumendoli tramite l’alimentazione oppure sotto forma di integratori (una compressa di entrambi al dì per due mesi).

Se vuoi sapere cosa mangiare per sfruttare al meglio le virtù dei minerali, clicca qui!
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Glossario per Disturbo di ansia generalizzato – Enciclopedia medica Sanihelp.it


 – Ansia

 – Ansiolitici


Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

affanno
disturbi dell’ affettività
ansia
sensazione di caldo e freddo
cefalea
crampi
depressione
diarrea
contrazioni dei muscoli

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