Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo
La malattia è anche conosciuta come:
desiderio sessuale ipoattivo, hipoactive sexual desire disorder, inibizione del desiderio sessuale, mancanza di desiderio sessuale
Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (HSDD – Hipoactive sexual desire disorder) è la carenza e/o l’assenza ricorrente di fantasie, pensieri sessuali e ricettività rispetto all’attività sessuale. Tutto questo provoca disagio personale nella donna.
Categoria: Malattie ginecologiche
Sigla: HSDD
Che cos’è – Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo
Quando si parla di desiderio sessuale ipoattivo
Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (HSDD – Hypoactive sexual desire disorder) è la carenza e/o l’assenza persistente o ricorrente di fantasie, pensieri sessuali e/o ricettività rispetto all’attività sessuale, che provoca disagio personale o difficoltà interpersonali nella donna.
La componente del disagio è un importante elemento che caratterizza questo problema. La donna che ne soffre se ne lamenta, ammette che esso rappresenta un elemento di disturbo o comunque il problema incide sulle sue intenzioni con il partner e le altre persone.
Nelle donne con HSDD le motivazioni che spingono all’eccitazione sessuale sono scarse e assenti.
Si stima che in italia circa un milione di donne soffra di questo disturbo. il dato si riferisce solo per le donne in menopausa chirurgica (la situazione più critica per questa malattia).
Il problema sollevato dall’HSDD è dunque rilevante. Il sesso è una componente fondamentale per la qualità della vita.
Da una ricerca condotta su oltre 1700 donne, è risultato che le donne con scarso desiderio sessuale rispettano alle donne senza problemi sessuali presentano:
- Un‘incidenza 4 volte più elevata di scarsa soddisfazione fisica.
- Un’incidenza 3,5 volte più elevata di scarsa soddisfazione emotiva
- Un’incidenza 2,5 volte più elevata di scarsa felicità generale
I risultati della ricerca Women’s International Sexuality and Health Survey (WISHeS) confermano che le donne con HSDD provano disagio a causa del loro scarso desiderio sessuale e sono più inclini a provare emozioni negative.
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Le cause – Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo
Le cause del desiderio sessuale ipoattivo
Molti fattori possono provocare o contribuire all’insorgenza del disturbo da desiderio sessuale ipoattivo.
In particolare i cambiamenti ormonali che si verificano quando una donna si avvicina alla menopausa (perimenopausa) e durante la menopausa vera e propria (naturale e chirurgica) possono indurre un calo del desiderio e dell’eccitazione sessuale.
Ciò avviene in maniera drastica e repentina in caso di menopausa chirurgica.
Solo riferendosi ai livelli di testosterone in generale si può dire che a 20 anni c’è il picco, a 40 anni si dimezza e a 60 si scende al 25%. La donna ha quindi naturalmente, con il passare degli anni, un impoverimento della sua eccitazione sessuale.
In menopausa chirurgica scompare la produzione di estrogeni ma anche di androgeni (con in post menopausa naturale) e la donna si ritrova di colpo senza il contributo ormonale all’eccitazione.
Questi fattori fisici non sono gli unici a contribuire all’insorgenza del HSDD.
Abbiamo anche fattori medici (uso di determinati farmaci), fattori emotivi, (depressione, ansia e stress), e fattori relazionali (conflitti, rabbia, mancanza di fiducia).
Tutto questo contribuisce a rendere il quadro assai complesso soprattutto nel momento in cui si tenta una diagnosi.
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Menopausa chirurgica: che cosa cambia
Nell’ambito del normale processo di invecchiamento si verificano una serie di cambiamenti fisiologici indotti dagli ormoni. Altri cambiamenti possono verificarsi in seguito di altri processi. È il caso di quelle donne che finiscono in menopausa chirurgica in seguito a un intervento di ovariectomia.
La menopausa corrisponde alla cessazione definitiva delle mestruazioni. In media la menopausa si verifica a 51 anni ma il suo inizio può variare da 48 a 55. I cambiamenti nella funzione sessuale associati ala menopausa possono includere una minore reattività sessuale, dispareunia e calo del desiderio.
Con l’asportazione di entrambe le oviaie la donna si ritrova in menopausa chirurgica. Spesso l’ovariectomia viene eseguita in associazione a isterectomia.
I rcercatori sostengono che per quanto riguarda le donne sottoposte a questi interventi insorgono sintomi di disfunzione sessuale a causa di lesioni nervose o vascolari e dalla perdita di estrogeni e androgeni ovarici.
Nell’arco di pochi giorni il livello di testosterone cala del 50% . nella normalità questo calo avviene in circa 20 anni.
Si capisce benissimo quale è lo shock ormonale a cui viene sottoposta la donna.
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Diagnosi – Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo
HSDD: Una diagnosi complessa
Un calo del desiderio sessuale non comporta automaticamente una diagnosi di HSDD. Abbiamo visto come la funzione sessuale sia più complessa di quanto sembri. Oltre ai fattori fisiologici entrano in gioco anche dinamiche psicosociali..
L’HSDD può essere causato oltre che dalla diminuzione dei livelli di testosterone anche da:
- Effetti collaterali di alcuni farmaci che possono incidere sulla funzione sessuale, come alcuni antidepressivi e alcuni anti-ipertensivi
- Alcune malattie croniche come il diabete
- Fattori psicologici o relazionali come lo stress, la depressione, l’ansia ma anche conflitti di coppia.
La diagnosi di HSDD si deve basare quindi su una dettagliata anamnesi medica e sessuale, un esame fisico e una valutazione del benessere psicosociale.
Infine per escludere altre condizioni mediche può essere necessario condurre analisi di laboratorio che variano da caso a caso.
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Cura e Terapia – Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo
Il primo passo è parlarne con il medico
Al fine di un rapido riconoscimento e di un efficace trattamento del calo del desiderio sessuale è essenziale che tra medico e paziente si apra un dialogo.
Il medico dovrà essere bravo ad avviare la conversazione e a non minimizzare i disagi.
Non poche donne, infatti, esprimono ansia in merito alla loro capacità di parlare dei propri disturbi del desiderio sessuale con i medici. Temono soprattutto una liquidazione spiccia da parte del medico.
Durante una visita ginecologica solo il 3% delle donne parla dei propri problemi sessuali spontaneamente mentre il 16% ne parla quando il medico pone domande specifiche.
La ragione principale risiede nella sfiducia della donna di trovare ascolto. Per il 71% delle donne con disfunzioni sessuali, il medico cercherebbe di evitare la questione, il 68% non vuole mettere a disagio il medico e addirittura il 76% è convinto con non valga la pena parlarne.
È importante, e qui ci rivolgiamo ai medici, trovare il momento giusto per far sbloccare la situzione e aiutare la donna a esprimere il proprio disagio. Solo così si potrà avviare un percorso diagnostico e terapeutico.
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Il cerotto del desiderio è ora realtà
Da oggi nelle farmacie italiane è disponibile, dopo prescrizione medica, il cerotto al testosterone. Si tratta di un farmaco rivolto alle donne che hanno subito un intervento di ovariectomia e che di conseguenza lamentano una totale assenza del desiderio sessuale.
Il cerotto al testosterone si applica in concomitanza della terapia estrogenica. Il risultato finale per la donna è il ritrovato desiderio sessuale, la ritrovata energia vitale e in molti casi un nuovo equilibrio di coppia.
Il testosterone infatti oltre a essere l’ormone amico del desiderio regola anche il sistema dopaminergico dell’aggressività ma anche dell’energia. Col passare degli anni la donna produce sempre meno testosterone (il picco a 20 anni già a quaranta si dimezza).
Quando la donna entra in menopausa si ritrova senza estrogeni e con una piccolissima quantità di testosterone. Se ci riferiamo alla menopausa chirurgica (susseguente all’intervento di ovariectomia) anche questa piccola quantità scompare. Non stiamo parlando di casi isolati perché in Italia circa 1 milione di donne è in menopausa chirurgica.
Fino ad ora si interveniva solamente con una terapia estrogenica, che favoriva il corretto funzionamento degli organi sessuali ma niente si poteva fare dal punto di vista endocrinologico per riattivare il desiderio perduto.
Con il nuovo cerotto al testosterone sarà ora possibile ridare vita alla passione e ritrovare l’armonia della coppia.
Il cerotto si applica sull’addome (si può applicare anche sotto gli slip per nasconderlo) e si sostituisce dopo 3 giorni. La terapia è continua quindi non si smette mai di applicarlo. Il dosaggio è pari 300 micro grammi al giorno, al di sotto della soglia fisiologica e questo consente di eliminare gli effetti collaterali. Il più recente follow-up non ha riscontrato nessun aumento di rischio di tumore al seno.
I risultati concreti arrivano dopo 4-6 settimane perché il corpo deve riabituarsi alla presenza dell’ormone.
Il farmaco non è ancora prescrivibile per la menopausa fisiologica. in questo caso dopo un attenta diagnosi medica il medico potrebbe giungere ala conclusione che il cerotto al testosterone sia la soluzione adatta, ma solo sotto la sua responsabilità. Studi recenti hanno dimostrato che produce effetti positivi anche in donne con la menopausa fisiologica.
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Glossario per Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo – Enciclopedia medica Sanihelp.it
Farmaci
– INTRINSA*8CER TRANSD 300MCG/24
Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti
calo del desiderio sessuale