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Gastroenterite da salmonella

COLLEGAMENTI

Gastroenterite da salmonella

La malattia è anche conosciuta come:
salmonellosi minore


INDICE

La salmonella è oggi la principale responsabile di tossinfezioni alimentari. Si manifesta per lo più con diarrea, febbre e dolori addominali, che generalmente si risolvono in pochi giorni. La prevenzione è fondamentale, individuando e riducendo gli alimenti a rischio.

Categoria: Malattie apparato digerente


Che cos’è – Gastroenterite da salmonella

Identikit della salmonella

La salmonella è l’agente batterico più comune in caso di infezioni trasmesse da alimenti. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon.

La salmonella è presente in natura con più di 2.000 varianti (i cosiddetti sierotipi), ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium.

Le infezioni che provoca si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica.

Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% di tutte infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane, tartarughe d’acqua e uccellini).

Sono particolarmente suscettibili all’infezione gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza, gli individui affetti da anemia falciforme e Hiv, le persone affette da particolari disfunzioni dell’apparato digerente o tumori, in cura con farmaci anti-acido, antibiotici e immunosoppressori o che hanno subito interventi chirurgici a carico dell’apparato gastrointestinale.
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Come si trasmette: i cibi a rischio

L’infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle. I principali veicoli di trasmissione sono rappresentati da: alimenti, acqua contaminata e piccoli animali domestici.

Gli alimenti contaminati rappresentano uno dei veicoli più importanti di diffusione dell’infezione nell’uomo. Tuttavia, per causare la malattia è necessaria la colonizzazione massiva dell’agente patogeno nell’alimento prima dell’ingestione.

Solitamente all’apparenza il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza). La contaminazione degli alimenti può avvenire al momento della loro produzione, durante la preparazione, oppure dopo la cottura a causa di una manipolazione non corretta degli alimenti.

In particolare, sono da considerarsi alimenti a rischio:

• uova crude (o poco cotte) e derivati a base di uova
• latte crudo e derivati del latte crudo (compreso il latte in polvere)
• carne e derivati (specialmente se poco cotti)
• salse e condimenti per insalate
• preparati per dolci e creme
• gelato
• frutta e verdura (angurie, pomodori, germogli di semi, meloni, insalata, sidro e succo d’arancia non pastorizzati), contaminate durante il taglio.

Veicoli dell’infezione sono anche superfici, utensili e alimenti manipolati da persone infette.
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Prevenzione – Gastroenterite da salmonella


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10 regole per evitare la salmonella

A causa della grande varietà di salmonelle non-tifoidee esistenti, non è stato ancora possibile mettere a punto un vaccino.

Per quanto riguarda le norme igieniche da rispettate dal punto di vista alimentare, va ricordato che i batteri della salmonella sono facilmente eliminabili attraverso una buona cottura, ma bisogna stare attenti anche agli strumenti utilizzati, non usando, per esempio, il coltello usato per tagliare la carne cruda poco dopo per tagliare la carne cotta, senza un adeguato lavaggio tra un’operazione e l’altra.

Altrettanto pericolosa è l’abitudine di rompere le uova sottovalutando la potenziale carica infettiva del guscio. È bene rammentare che piccole incrinature nel guscio possono permettere l’ingresso nell’uovo del batterio eventualmente presente nelle feci della gallina. Nel mondo, si stima che il 50% delle epidemie di salmonellosi è dovuto a uova contaminate, mentre la carne bovina e suina (consumata cruda o poco cotta) e i derivati del latte possono provocare, rispettivamente, il 15% e il 5% dei casi.

In linea generale, per diminuire il rischio di salmonellosi, si consiglia di:

1. lavare frutta e verdura prima della manipolazione e del consumo
2. sanificare tutti gli utensili e i macchinari usati per la produzione di alimenti
3. lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti
4. refrigerare gli alimenti preparati in piccoli contenitori, per garantire un rapido abbattimento della temperatura
5. cuocere tutti gli alimenti derivati da animali, soprattutto pollame, maiale e uova
6. proteggere i cibi preparati dalla contaminazione di insetti e roditori
7. ridurre il consumo di uova crude o poco cotte (per esempio, all’occhio di bue), di gelati e zabaioni fatti in casa
8. consumare solo latte pastorizzato
9. evitare le contaminazioni tra cibi, avendo cura di tenere separati i prodotti crudi da quelli cotti
10. evitare che persone con diarrea preparino alimenti destinati alla ristorazione collettiva e assistano soggetti a rischio (bambini, anziani, ammalati).
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10 regole per chi viaggia

Ecco le regole comportamentali da seguire in viaggio per ridurre il rischio di contrarre un’infezione da salmonella.

1. bere soltanto da bevande imbottigliate e sigillate
2. non aggiungere ghiaccio alle bevande
3. non bere latte o mangiare latticini non pastorizzati
4. frutta e verdura crude vanno consumate solo dopo averle sbucciate
5. non consumare pesce o frutti di mare crudi o poco cotti
6. non mangiare carni crude
7. consumare solo cibi ben cotti, ancora caldi
8. non acquistare generi alimentari da venditori ambulanti
9. curare l’igiene personale, usare acqua potabile anche per lavarsi i denti, lavarsi sempre le mani prima dei pasti e dopo l’uso dei servizi igienici
10. in mancanza di acqua potabile consumarla solo dopo bollitura o con l’aggiunta di qualche disinfettante
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Sintomi – Gastroenterite da salmonella


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Il sintomo principale è la diarrea

La gravità dei sintomi varia da disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie o infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi), che si verificano soprattutto in persone fragili (anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema immunitario).

I sintomi della malattia possono comparire tra le sei e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati (ma più comunemente si manifestano dopo 12-36 ore) e si protraggono per quattro-sette giorni.

Le salmonellosi nell’uomo possono anche causare lo stato di portatore asintomatico.

La diagnosi si effettua con l’esame colturale delle feci.
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Cura e Terapia – Gastroenterite da salmonella


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Niente farmaci, solo dieta e probiotici

Nella maggior parte dei casi, l’infezione da salmonella si presenta in forma lieve e si risolve da sola nel giro di pochi giorni. In questi casi il consiglio è di non contrastare il fenomeno diarroico, poiché è il naturale meccanismo di difesa usato dall’organismo per espellere i germi.

Di norma è sufficiente la somministrazione di soluzioni orali reidratanti (per compensare l’acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea), fermenti lattici e probiotici. La dieta deve essere leggera ma normale. È consigliato il riposo fino a miglioramento dei sintomi.

Nonostante la salmonella sia un’infezione batterica il ricorso agli antibiotici viene sconsigliato, poiché potrebbe allungare i tempi di persistenza delle salmonelle nelle feci o indurre resistenza.
L’ospedalizzazione e l’uso di antibiotici sono indicati solo nei casi gravi (con sintomi extraintestinali), nei neonati al di sotto dei tre mesi di età e in soggetti con malattie cronico-degenerative.
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Curiosità – Gastroenterite da salmonella


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La salmonella in Italia e nel mondo

La salmonellosi è una malattia diffusa in tutto il mondo, responsabile della maggior parte degli episodi di tossinfezione alimentare nei Paesi occidentali. L’infezione può dar luogo a episodi epidemici sia quando si concentrano più soggetti in uno stesso luogo (per esempio scuole, ospedali, case di riposo), sia quando soggetti diversi hanno accesso alle stesse fonti alimentari (per esempio mense e ristoranti).

Secondo il Rapporto annuale sull’epidemiologia delle malattie infettive trasmissibili dall’animale all’uomo nell’Unione europea nel 2006, pubblicato dall’Autorità Europea per la Sicurezza alimentare (Efsa) in collaborazione con il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), la Salmonella spp. risulta essere la seconda causa in Europa di tossinfezioni alimentari dopo il Campylobacter.

Dai dati riportati emerge che circa 35 persone su 100 mila siano state colpite da salmonellosi nel 2006. La tendenza indica una diminuzione del 18% del numero dei casi di infezione da Salmonella spp. Come per gli anni precedenti, i sierotipi più frequentemente isolati nell’uomo sono stati S. enteritidis e S. typhimurium.

Nonostante la riduzione osservata negli ultimi anni, le infezioni da Salmonella spp. sono un problema di sanità pubblica importante, soprattutto se si tiene conto che il dato relativo alle tossinfezioni alimentari, registrato dai vari sistemi di sorveglianza nazionale, è sottostimato.

Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, nel 2006 in Italia sono stati segnalati 3576 ceppi di salmonella isolati da casi di infezione umana. Il 64,3% degli isolamenti è stato riportato dalle Regioni del Nord Italia, il 28,7% dal Centro, il restante 7% dal Sud. La gran parte riguardi i bambini tra uno e cinque anni.
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Glossario per Gastroenterite da salmonella – Enciclopedia medica Sanihelp.it


Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

distensione dell’addome
dolore all’addome
gonfiore dell’addome
affaticabilità
disturbi dell’alimentazione
sangue dall’ano
anoressia
diminuzione dell’appetito
disturbi dell’appetito
assenza
astenia
sangue dalla bocca
brividi
bubboni
cefalea
repulsione per il cibo
coma
conato
confusione
perdita di conoscenza
perdita di coscienza
arrossamento della cute
debolezza
disturbi della defecazione
diarrea
disturbi della digestione
dimagrimento
dispepsia
dissenteria
ematemesi
emicrania
emorragia
epatomegalia
eritema
esauribilità
disturbi della evacuazione
mancanza della fame
febbre
feci scure
presenza di sangue nelle feci
ingrossamento del fegato
mancanza delle forze
ingrossamento zona ghiandolare
inappetenza
ipertermia
ingrandimento dei linfonodi
lipotimia
melena
meteorismo
ingrossamento della milza
nausea
obnubilamento
orripilazione
aria nella pancia
dolore alla pancia
gonfiore della pancia
pelle d’oca
arrossamento della pelle
calo di peso
proctorragia
rallentamento
rigetto
rigurgito
sanguinamento
sciolta
perdita dei sensi
sincope
snellimento
sonnolenza
splenomegalia
spossatezza
stanchezza
sangue dallo stomaco
senso di peso allo stomaco
stupore
svenimento
innalzamento della temperatura
male di testa
torpore
dolore al ventre
flusso di ventre
gonfiore al ventre
voltastomaco
vomito
sangue nel vomito
sensazione di vomito

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