conosciuto in italiano anche con il nome di farfaraccio, si tratta di un genere di piante che predilige i terreni umidi e le zone montane. In fitoterapia si utilizzano le radici, i fiori e le foglie per produrre un estratto ricco di oli essenziali, glucosidi, mucillagini, tannini, flavonoidi e sali minerali tra cui manganese, potassio e calcio. Già conosciute in medicina popolare per la loro capacità di curare le ferite, le petasites vengono utilizzate per il trattamento delle ulcere, della tosse, della rinite allergica e dell'asma bronchiale: gli estratti di questa pianta sono anche conosciuti per le proprietà emmenagoghe e ipnotiche. Infatti pare che la petasina, di cui tale arbusto è ricco, sia un vasodilatatore simile alla papaverina: dunque, alla lunga consumare petasites può causare danni all'organismo, in special modo a carico del fegato.