tipo di metallo dalla durezza notevole che, oltre a trovarsi in vari minerali, è presente in minima parte nelle piante e negli animali. L’uomo può assumere molibdeno tramite i legumi ed alcuni cereali: la presenza di questo metallo risulta importante nell’organismo per facilitare il compito di alcuni enzimi, coinvolti nei processi metabolici di rame, azoto e da assunzione di alcol, nella creazione di acido urico e nell’ossidazione dei grassi. I composti del molibdeno possono risultare tossici, ma in maniera comunque minore rispetto ad altri metalli, in ragione del fatto che la sua presenza nell’organismo, per dare luogo alle reazioni sopra descritte, dev’essere ingente.