sigla di Severe Acute Respiratory Syndrome, sindrome respiratoria acuta severa. È una malattia dell’apparato respiratorio, apparsa per la prima volta nel febbraio 2003 in Vietnam e diffusasi rapidamente in Asia, Europa e Nord America.
Il virus responsabile dell’insorgenza della SARS, un coronavirus mai isolato in precedenza, a causa dell’elevata contagiosità si è trasformato presto in un’emergenza sanitaria mondiale, che ha causato centinaia di morti.
La diagnosi di SARS viene effettuata in base alla sintomatologia: dopo un periodo di incubazione di 2-7 giorni cominciano a manifestarsi febbre alta (>38°C), brividi, cefalea e dolori muscolari. Dopo 3-7 giorni compaiono anche i sintomi respiratori: tosse secca, dispnea e ipossiemia.
Nel 20-30% dei casi la fase polmonare è così grave da richiedere l’intubazione e la respirazione assistita.
Nella maggior parte dei pazienti l’esame radiografico del torace mostra infiltrazioni interstiziali a macchie. Il tasso di mortalità della malattia è del 3% circa.
Per curare la SARS si sono sperimentati trattamenti basati su farmaci antivirali (oseltamivir o ribavirin), su antibiotici e su steroidi somministrati in combinazione con antivirali e antimicrobici.