infiammazione dei tendini e delle guaine sinoviali, cioè delle membrane che li avvolgono. Può essere provocata da uno sforzo fisico, da un trauma o dall’impianto di batteri. Nel primo caso, generalmente, si tratta della ripetizione di alcuni lievi traumi tipici di professioni o sport agonistici (musicisti, marciatori, tennisti, arrampicatori sportivi ecc.). Questi piccoli traumi, per quanto lievi, non guariscono perché non sottoposti a un adeguato riposo, e quindi si accumulano. La malattia dipende anche da un fattore reumatico: è infatti più frequente nei mesi freddi e negli individui che lavorano in ambiente umido.
Le parti del corpo più colpite sono le mani, il polso, l’avambraccio, il collo del piede e il tendine d’Achille. La tenosinovite può essere crepitante (caratterizzata da un tipico fruscio che accompagna i movimenti), quando l’infiammazione rende le guaine dei tendini rugose e irregolari, oppure a scatto, quando le guaine sono dure, spesso con formazione di un nodulo.
I sintomi sono: lieve dolore, riduzione dei movimenti della regione colpita e, nella tenosinovite a scatto, blocco improvviso del tendine durante il movimento, (per cui è necessaria una successiva energica contrazione per superare l’ostacolo, con uno scatto caratteristico). La cura si basa su riposo e fisioterapia. Sono utili anche farmaci antinfiammatori (salicilici, fenilbutazone) o infiltrazioni di cortisonici.
Le forme di tenosinoviti infettive sono dovute perlopiù a streptococco, che quasi sempre raggiunge il tendine per la presenza di una ferita profonda. I sintomi sono: dolore intenso, spesso di tipo pulsante, gonfiore e arrossamento lungo il tendine colpito e impossibilità di movimento. La terapia si basa sull’assunzione di antibiotici ed eventualmente sull’apertura chirurgica della guaina tendinea per eliminare la raccolta di pus.