alcaloide estratto dai semi di noce vomica, oggigiorno utilizzato come pesticida per la sua notevole tossicità, e all'interno di sostanze stupefacenti come eroina e cocaina. A inizio novecento, la stricnina veniva utilizzata come farmaco stimolante, grazie alla sua azione sul sistema nervoso centrale: veniva prescritta nel trattamento dei disturbi dell'apparato digerente, e come lassativo. L'uso di stricnina era inoltre notevolmente diffuso tra gli sportivi: famosi i casi di positività a questa sostanza di alcuni atleti durante le Olimpiadi del 1904 e 1908. Il suo potere stimolante era infatti in grado di migliorare la concentrazione e la resistenza a sforzi di lunga durata, cosa che induceva un aumento delle performance atletiche. Pur essendo inserita nella lista delle sostanze dopanti, il suo utilizzo oggigiorno risulta molto minore a causa dell'alta tossicità della sostanza: un abuso di stricnina porta alla morte da asfissia per paralisi dei muscoli respiratori, ipertermia, insufficienza renale. Le convulsioni da avvelenamento da stricnina si differenziano dalle crisi epilettiche in quanto chi le subisce rimane cosciente.