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pollinosi

COLLEGAMENTI

Pollinosi

La malattia è anche conosciuta come:
allergia ai pollini, raffreddore allergico, raffreddore da fieno


Tra le diverse forme di allergia, la pollinosi è quella di maggiore attualità nella stagione primaverile, a causa dell’intensa attività di fioritura di questo periodo dell’anno.
Categoria: Malattie allergiche

Le ultime news per Pollinosi:

Che cos’è – Pollinosi


Quando il sistema immunitario non ci protegge.

È una disfunzione del sistema immunitario la causa di tutte le allergie, anche di quelle primaverili, un’anomala ed esagerata reazione del nostro sistema immunitario verso sostanze eterologhe (allergeni) che determinano specifiche reazioni immunitarie responsabili delle manifestazioni cliniche.

«Il problema è che le reazioni, causate da questa intrusione di sostanze esterne nell’organismo, non riescono ad eliminare l’allergene, al contrario – spiega il dottor Luca Catelli dell’ Istituto Auxologico di Milano – la sua persistente presenza alimenterà ed esalterà sempre di più le reazioni stesse e quindi le manifestazioni allergiche».

Responsabile di queste reazioni è una particolare classe d’anticorpi: le immunoglobuline «E» (IgE). Esse ricoprono particolari cellule, chiamate mastociti, che sono presenti nella cute, nelle mucose delle vie aeree, nelle mucose dell’intestino, ecc…

«Quando un allergene si deposita su di una mucosa che contiene dei mastociti ricoperti da IgE, si genera un legame tra l’allergene e le stesse IgE – illustra Catelli – e ciò determina un segnale che porta alla liberazione di sostanze infiammatorie responsabili dei comuni sintomi dell’allergia: rinite, congiuntivite, asma e dermatite».

Esistono quindi, diverse forme d’allergia a seconda della natura degli allergeni e alle vie d’ingresso:

allergie respiratorie – Sono forme che colpiscono l’apparato respiratorio causando starnuti, prurito, possono far lacrimare gli occhi e colare il naso e rendono spesso il respiro faticoso. Rinite e asma sono quindi le più comuni manifestazioni d’allergia respiratoria. Queste forme sono generalmente scatenate dall’inalazione di pollini degli alberi, di erbe, di peli o forfora di animali, da spore di miceti o da particelle fecali degli acari.

allergia della pelle – Nota come eczema allergico o dermatite da contatto. I sintomi sono di solito prurito, bruciore, arrossamento e comparsa di lesioni nell’area interessata. Può essere causata da una moltitudine di sostanze le principali sono: metalli, profumi, coloranti, manufatti in gomma e in lattice. La più comune è probabilmente l’allergia al Nichel.

allergia alimentare – Si manifesta in modi diversi: eczema, dermatite, prurito al palato, gonfiore del labbro o della gola, nausea, diarrea, ipotensione e a volte shock anafilattico. I cibi più comuni responsabili di allergia alimentare sono il latte di mucca, le uova, la soia, le arachidi, il pesce, i vegetali in generale.
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Come e perché si sviluppano le allergie

La pollinosi è una reazione anomala del sistema immunitario nei confronti di sostanze esterne, gli allergeni, che scatenano le diverse manifestazioni allergiche.

La funzione del sistema immunitario è quella di difendere il nostro corpo e combattere contro gli intrusi, ad esempio parassiti, batteri, virus e altri organismi esterni che potrebbero danneggiarlo. Questa utile e salutare risposta è possibile grazie alla presenza, nel nostro corpo, di un gruppo di sostanze attive chiamati anticorpi e di una varietà di globuli bianchi che lavorano insieme per mantenere un sistema immunitario efficiente.
L’allergia è causata da un difetto nel sistema immunitario.

Tranne quelle da contatto, tutte le allergie, pollinosi inclusa, sono determinate da un’esagerata produzione di anticorpi contro sostanze che sono presenti nell’ambiente, ad esempio il polline. Il sistema immunitario risponde come se si trattasse di sostanze pericolose.

«Non si sa perché il sistema immunitario sviluppi questa risposta anomala contro sostanze generalmente innocue», spiega il dottor Luca Catelli dell’Istituto Auxologico di Milano, «ma alcuni di noi possono diventare allergici a sostanze alle quali siamo stati esposti precedentemente attraverso un processo chiamato sensibilizzazione

La modalità secondo cui si diventa allergici non è quindi univoca.
Diversi fattori sia ereditari che ambientali sono responsabili nel predisporre alcuni soggetti all’allergia.

«Il processo attraverso il quale l’allergia è ereditaria non è molto facile da comprendere», comenta Catelli, «le indagini statistiche hanno evidenziato che se un bambino ha entrambi i genitori allergici rischia di sviluppare un’allergia nel 70% dei casi. La percentuale diminuisce se solo uno dei genitori è allergico (40-60%) o se l’allergia colpisce un fratello o un altro parente stretto (30-40%).»

C’è poi l’azione concomitante di alcuni fattori ambientali: contatto ripetuto e prolungato con determinate sostanze (polveri di casa, pelo di animali, tessuti, metalli, fumo passivo) o con alcuni alimenti (latte di mucca, proteine dell’uovo o del pesce durante i primi sei mesi di vita) o esposizione a particolari condizioni ambientali (inquinamento industriale, gas di scarico delle automobili, polveri sottili).


Fonte: IRCCS Istituto Auxologico Italiano


Dottor Luca Catelli:
Unità di Allergologia, Immunologia Clinica&Reumatologia
IRCCS Istituto Auxologico Italiano

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Dottore, sono allergico?

I disturbi alimentari si manifestano con una sintomatologia molto varia e di difficile classificazione, che però è possibile riassumere in base agli apparati interessati.
Le allergie e intolleranze alimentari, infatti, colpiscono principalmente tre sistemi: quello cutaneo, quello respiratorio e quello gastrointestinale.
Vediamoli nel dettaglio:

  1. Sindromi cutanee. Si manifestano principalmente come sintomi di allergia alimentare, e comprendono orticaria acuta (raramente cronica), angioedema, dermatite atopica, prurito pungente dell’orofaringe, comparsa di vescicole nel cavo orale ed edema delle labbra.
  2. Sindromi respiratorie. Includono rinite,asma bronchiale, enfisema e tutti i sintomi da sindrome allergica comuni alla pollinosi (occhi gonfi e rossi, lacrimazione abbondante, bruciore alla gola, starnuti continuati ecc…)
  3. Sindromi gastrointestinali. Sono i sintomi più diffusi, sia per le allergie che per le intolleranze. La sintomatologia è vastissima: gonfiore, pesantezza addominale, diarrea anche commista a sangue, vomito, esofagite e gastroenterite. Questi disturbi causano spesso disidratazione e conseguente perdita di peso e di nutrienti, che in casi gravi possono portare a quadri di shock.

Altri sintomi, non legati a queste aree, sono emicrania, cefalea e difficoltà cardiache.

Uno dei sintomi più gravi e temuti è lo shock anafilattico, spesso fatale.
Le prime descrizioni di reazioni anafilattiche mortali da alimenti sono state registrate negli Stati Uniti nei primi anni ’90. La causa era sempre la stessa: l’alimento killer, o allergene nascosto, non era dichiarato nell’etichetta perché contenuto in dosi considerate molto piccole. Ma non abbastanza, evidentemente.

È stato dimostrato, grazie a studi condotti in seguito a questi primi casi, che alcuni soggetti sono talmente sensibili da mostrare reazioni allergiche anche con la sola inalazione di un alimento, in una proporzione di 5 nanogrammi su un metro cubo.


Fonte: IAL – Istituto Allergologico Lombardo

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Rinite, asma e febbre le principali patologie della pollinosi

La pollinosi è una particolare forma di patologia allergica che, mediata dagli anticorpi di classe E (IgE), si presenta principalmente con manifestazioni dell’apparato respiratorio (rinite allergica, asma bronchiale, febbre), in quanto il polline penetra principalmente con l’aria respirata, anche se sono abbastanza frequenti i sintomi a carico degli occhi (congiuntivite).

Più rare invece sono le pollinosi cutanee, intestinali, quelle che coinvolgono le articolazioni e i vasi sanguigni. Sono i pollini anemofili (cioè veicolati dall’aria) a causare le allergie che seguono un decorso più o meno rigorosamente stagionale, cioè legato al periodo di fioritura delle piante responsabili, e che varia generalmente da 2 a 8 settimane.

I pollini sono capaci di dare sintomi allergici poiché, al contatto con la mucosa respiratoria, liberano delle proteine che a loro volta inducono, nei soggetti sensibili, la produzione di IgE specifiche(anticorpi capaci di sviluppare una reazione allergica) con conseguente liberazione di mediatori dell’infiammazione allergica: istamina, bradichinina, leucotrieni ecc.

«Accanto a queste manifestazioni vi possono essere anche sintomi provocati da quella che viene definita Sindrome Orale Allergica », spiega la dottoressa Gianna Moscato dell’istituto Fondazione Maugeri di Pavia, «questa sindrome è caratterizzata da un’allergia a diversi pollini contemporaneamente, e da una concomitante allergia ad alimenti vegetali come carota, sedano, finocchio, melone bianco, pomodoro, patata, mela, pera ecc.»
 

     

L’ingestione di uno di questi alimenti (vedi tabella) durante la stagione primaverile determina l’insorgenza di sintomi immediati (anche solo dopo pochi minuti) successivamente all’ingestione dell’alimento.

I sintomi possono essere solo locali (bruciore linguale, tumefazione delle labbra) con risoluzione in 30-60 minuti o possono avere una progressione sistemica con evoluzione verso dolori addominali, diarrea, congiuntivite, rinite, asma, prurito cutaneo diffuso, orticaria e raramente shock anafilattico.

FAMIGLIE DI POLLINI E ALIMENTI VEGETALI CROSS-REATTIVI

Graminacee: pomodoro, frumento, kiwi, melone, anguria, arancia
Urticacee: basilico, piselli, ciliegia
Composite: sedano, prezzemolo, camomilla, melone, anguria, mela, banana, lattuga
Betulacee: mela, pera, albicocca, carota, finocchio, noce

La cosa accade poiché gli alimenti vegetali presentano degli antigeni in comune con i pollini e ciò determina quella che si chiama cross-reazione o reazione crociata tra pollini ed alimenti.
 

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Pollinosi e allergie: individuata la risposta genica

Qualcosa si muove nella ricerca per la cura delle patologie allergiche. Un nuovo approccio terapeutico, fondato su relazioni genetiche, potrebbe spiegare l’origine e l’evoluzione di alcune tra le più comuni affezioni di bronchi, occhi e cute.

La novità proviene dallo statunitense National Human Genome Research Institute, dove un gruppo di studiosi ha recentemente stabilito che lo stimolo alla produzione di istamina è una forma genicamente impropria di protezione dagli agenti esterni che colpiscono la pelle, le mucose o le prima vie respiratorie.

«Dopo numerose osservazioni su soggetti allergici clinicamente molto diversi tra loro», afferma Elias A. Zerhouni, coordinatore del progetto, «abbiamo individuato il complesso legame genetico che unisce le diverse reazioni anafilattiche: tutte presentano un eccesso di connessina 26, un cromosoma fortemente alterato nei malati di psoriasi, eczema, asma e riniti. In sostanza se alle cellule immunitarie arriva un segnale troppo forte del fatto che alcuni tessuti sono minacciati, si assiste ad una sovrapproduzione di istamina ‘aggressiva’ che, se non contrastata, può portare a gravissime conseguenze».
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Prevenzione – Pollinosi


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Prevenzione: un’arma da non sottovalutare.

Se si pensa alle allergie primaverili e al fatto che sono causate dalla enorme quantità di pollini presenti nell’aria, sembra difficile poter pensare di praticare una seria attività preventiva.

Ma non è così: contro ogni patologia, se osservata attentamente, si può sempre attuare un’attività preventiva.

La prevenzione si distingue in primaria (evitare lo sviluppo di una malattia), secondaria (evitare lo scatenamento dei sintomi, attraverso provvedimenti mesi in atto dall’individuo), e terziaria (evitare le conseguenze di una malattia, per esempio attraverso la vaccinazione).

Per quanto concerne la prevenzione primaria», commenta la dottoressa Gianna Moscato dell’istituto Fondazione Maugeri di Pavia, «si sta facendo strada fra le autorità pubbliche un concetto di progettazione del verde pubblico e privato che favorisca piantumazioni di specie arboree ed erbacee a basso potere allergenico, o tramite provvedimenti che impongano l’estirpazione e il controllo di specie infestanti ad alto potere allergenico.»

È il caso, ad esempio, dei provvedimenti intrapresi in alcuni comuni del nord Italia e della Toscana per ridurre le piantumazioni di betulle e cipressi, oppure dei provvedimenti intrapresi dalla regione Lombardia relativamente all’ambrosia.

«Oltre a ciò»,conclude la dottoressa Moscato, «non va dimenticato che l’inquinamento atmosferico, specialmente quello correlato al traffico veicolare, è un fattore che potenzia il potere allergogeno dei pollini: spetta quindi all’autorità pubblica il controllo della qualità dell’aria e il miglioramento del contesto ambientale, soprattutto nell’atmosfera urbana, tramite la riduzione dell’inquinamento atmosferico da traffico veicolare, da riscaldamento domestico e da emissioni industriali.»

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A mezzogiorno porte e finestre chiuse

Sicuramente non è l’unico metodo per risolvere la patologia allergenica, ma modificare il proprio stile di vita potrebbe essere un punto di partenza per combattere l’allergia.

Per chi soffre di allergia da pollini, infatti, certi comportamenti dovrebbero diventare, in questo periodo dell’anno, di routine, ecco alcuni consigli utili, su cosa fare per prevenire l’insorgenza dei sintomi.

Nei periodi di maggior concentrazione nell’aria del polline cui si è allergici:

  • Evitare lunghi periodi di permanenza all’aperto
  • Evitare operazioni come il taglio dei prati o giardinaggio
  • Evitare attività sportive all’aperto
  • Tenere chiuse porte e finestre delle case e i finestrini delle macchine nelle ore di maggior soleggiamento (che favorisce l’aumento della concentrazione dei pollini)
  • Usare, se possibile, sistemi di condizionamento dell’aria con filtri HEPA Indossare il casco se si usano ciclomotori o biciclette
  • Se possibile, programmare le vacanze nel periodo di maggior concentrazione di pollini nell’atmosfera del luogo di residenza scegliendo luoghi in cui si prevede una bassa concentrazione degli stessi (consultare i calendari pollinici presenti nelle farmacie, nelle strutture sanitarie, su mezzi di informazione e su Internet.
  • Evitare l’esposizione a fattori irritanti che possono aggravare la sintomatologia (fumo di tabacco, spray, zone particolarmente inquinate ecc.)
  • Usare occhiali da sole con coperture laterali

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Pollini anticipati, un aiuto per gli allergici

Allerta anticipata, quest'anno, per tutti gli allergici alle graminacee e alle oritcacee.
Causa le temperature eccessivamente miti, i famigerati pollini sono apparsi prima del tempo: a marzo anzichè ad aprile, con la conseguenza che, secondo gli esperti, il periodo di maggior rischio per asma e riniti verrà anticipato di almeno un mese.
E se le particelle di graminacee, di solito presenti da aprile a giugno, o di orticacee, attive fra maggio e giugno, sono apparse prima del tempo, altre addirittura non sono mai scomparse dall'atmosfera, perchè l'inverno non è stato sufficientemente freddo.
Questo tema è stato toccato ieri da Giorgio Walter Canonica, direttore della Clinica di malattie dell'apparato respiratorio dell'università di Genova, nel corso della presentazione del sito www.asmaerinite.it, una nuova arma di prevenzione e informazione per gli allergici.
Sulle pagine virtuali del sito, gli utenti possono trovare un utile test sulle allergie, il diario dei pollini, nonchè consigli utili e tutte le ultime novità dalla ricerca scientifica.
 
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Sintomi – Pollinosi


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I pollini che ci fanno starnutire

Non tutti i pollini però provocano reazioni allergiche, e gli stessi pollini devono soddisfare alcuni requisiti. «In primo luogo devono contenere allergeni in grado di sensibilizzare l'organismo dei soggetti atipici – spiega la dottoressa Gianna Moscato, dell’Irccs Fondazione Maugeri di Pavia – essere prodotti in grande quantità da sorgenti ampiamente diffuse, possedere caratteristiche aerodinamiche tali da consentire il loro trasporto a distanza e avere dimensioni tali da poter penetrare nelle vie aeree: 5-200 micron.»

«Detto questo – continua la dottoressa Moscato – i pollini più frequentemente causa di pollinosi sono quelli derivati da piante erbacee come le graminacee, urticacee (parietaria) e composite, e i pollini derivati da piante come la Betulla, Nocciolo, Ontano, Cipresso. Per quanto riguarda queste ultime specie arboree recentemente si è assistito a un aumento dell’incidenza di pollinosi parallelo all’aumentato utilizzo delle stesse nei giardini privati e nel verde pubblico.»

Curiosa la diffusione delle composite ed in particolare dell’ambrosia. erba infestante ben nota nel Nord America per il suo elevato potere sensibilizzante ed asmogeno, ma sconosciuta in Italia fino a un decennio fa. Recentemente ha assunto un particolare rilevanza in Lombardia ove ha procurato dei veri e propri episodi epidemici di asma. L’ipotesi più accreditata è che il polline sia stato importato in Italia probabilmente dai cargo che atterrano all’aeroporto di Malpensa, attecchendo in misura rilevante prima in quella zona.

La concentrazione dei pollini nel territorio italiano viene monitorata si a livello nazionale che locale. Il Cnr attraverso Associazione Italiana di Aerobiologia (Aia) e l’Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR) producono bollettini settimanali che mostrano concentrazione e tendenza al nord, centro e sud Italia.


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Il 25% degli italiani soffre di allergia primaverile.

Sempre più spesso si sente parlare di aumento delle sindromi allergiche, a causa dell’inquinamento e degli stili di vita della società industrializzata. Cerchiamo di fornire qualche dato certo che possa offrire un quadro chiaro della situazione.

Quale è il tasso d’incidenza della pollinosi in Italia?
«Almeno una persona su quattro nel nostro Paese è direttamente interessata da questa patologia, che, come sappiamo, può avere manifestazioni assai diverse (congiuntivite, rinite, asma, shock anafilattico, dermatite, eczema, ecc.), determinate da fattori genetici, ambientali, professionali o semplicemente consequenziali agli stili di vita.»

Esiste una fascia di popolazione risulta più colpita rispetto ad altre?
«La frequenza della rinite stagionale è maggiore nei bambini e negli adolescenti. Lo studio multicentrico ISAAC (Internernational study of asthma and allergy in children), condotto a livello mondiale e anche in Italia, ha mostrato una frequenza di rinite stagionale compresa fra 0.8 e 14.9% in bambini di 6-7 anni, e fra l’1.4 e il 39.7% in ragazzi fra i 13-14 anni.»

E’ possibile individuare delle correlazioni fra le patologie causate dalla pollinosi?
«Direi di sì, perché la correlazione fra rinite stagionale e asma è molto elevata: in particolare, in Paesi con bassa frequenza di asma (< 5%), come Indonesia, Albania, Romania, Georgia e Grecia, la frequenza di rinite è bassa, in Paesi con molto elevata frequenza di asma (>30%) come Australia, Nuova Zelanda e UK, la prevalenza di rinite è alta (15-20%).»

Quando si diventa adulti la situazione si stabilizza, anche se l’esposizione all’inquinamento può portare a nuovi aumenti?
«Gli adulti allergici in USA sono il 7-8% popolazione, percentuale simile a quella stimata in Europa. Si registra una maggiore frequenza nelle zone con inquinamento da traffico veicolare, in particolare da motori diesel: il 65% dei gas di scarico è respirabile, perché le particelle sono di diametro di 1-3 micron. Queste particelle sono in grado di indurre un potenziamento dell’azione lesiva dei pollini.»



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Diagnosi – Pollinosi


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Una diagnosi approfondita per una terapia mirata.

La cura alla patologia allergica non è così immediata. Anche se è abbastanza semplice comprendere che il problema deriva dall’alta concentrazione di pollini nell’aria, c’è bisogno di un’attenta diagnosi per capire l’allergene da combattere.

Se si vuole risolvere il problema è opportuno rivolgersi al proprio medico curante che dopo una prima osservazione deciderà se consigliare un approfondimento specialistico da un allergologo.

La terapia, per essere mirata, deve quindi essere preceduta da un’accurata diagnosi che si compone dei seguenti passi:

Prima di tutto deve essere raccolta un’attenta anamnesi: attività lavorativa svolta, periodo e modalità di insorgenza dei sintomi, apparati coinvolti, eventuali terapie già assunte e loro efficacia.

Successivamente si passa all’esecuzione dei test diagnostici.

  • Il test diagnostico di primo livello nell’allergia respiratoria è lo skin prick test. Questa indagine consiste nel posizionare sulla cute degli avambracci gocce dei vari allergeni e successivamente farne penetrare una piccola quantità praticando una piccola lesione con una lancetta monouso (lo strumento chirurgico usato per questo tipo di prove).

    Si considerà la risposta positivamente se dopo 15 minuti compare un pomfo cutaneo con area eritematosa circostante. Ad esso viene assegnato un numero di segni + (da uno a quattro) rispetto al diametro del pomfo di istamina (controllo positivo). Il test viene considerato atendibile solo nel caso in cui c’è una risposta negativa a un diluente inerte.

     

  • Attraverso un prelievo di sangue (Rast) è possibile verificare ed approfondire quanto già rilevato con lo skin prick test. Questo esame dosa la presenza di anticorpi IgE specifici verso gli allergeni responsabili della sintomatologia.

     

  • Esistono poi dei test di provocazione oculare, nasale e bronchiale che vengono effettuati nei casi di più difficile inquadramento diagnostico. Nel caso coesistano sintomi di asma bronchiale è opportuno predisporre esami specifici come la spirometria, il test di broncodilatazione, e il test di broncostimolazione con metacolina
     

Una volta individuato l’agente scatenante l’allergia e dopo aver intrapreso tutti i trattamenti necessari a prevenire l’insorgenza dei sintomi può essere prescritta una terapia mirata che ricorrerà all’utilizzo di farmaci o del vaccino.

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Alla ricerca del polline emergente

Le piante, si sa, vivono del clima che le circonda. E la siccità dell’estate scorsa, unita alle temperature abbastanza alte dei primi mesi del 2004, ha creato un mix esplosivo: gli alberi dei nostri boschi e delle nostre città hanno aumentato l’attività riproduttiva, e ora sono pronti a sprigionare in anticipo grandi quantità di pollini.

Leggendo queste righe qualcuno starà impallidendo: si tratta dei milioni di allergici, italiani e non, che ogni primavera devono condurre una strenua battaglia.

Ma i nemici non sono solo le arcinote graminacee e la parietaria.
Anche piante apparentemente innocue come betulla, nocciolo e ontano sono causa di reazioni allergiche. I pollini di queste piante pericolose sono già in circolazione, ma col passare delle settimane la lista si allungherà molto: dal salice all’ortica, dal carpino al frassino, passando per il gelsomino e la barbabietola.

L’istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna (Isac Cnr) sta realizzando un monitoraggio nazionale degli allergeni aerodiffusi, per scoprire la quantità di questi pollini nell’aria, e l’eventuale presenza di nuove insospettabili fonti di starnuti e difficoltà respiratorie.
La rete di indagine conta circa ottanta stazioni di campionamento distribuite su tutto il territorio, ed è collegata alla rete europea Ean (European ergoallergen network).

L’attenzione di medici e scienziati ora è puntata sui pollini di cipresso, considerati emergenti, e su quelli di ambrosia: arriveranno in Italia solo a fine estate, ma il loro alto grado di nocività fa correre ai ripari.

Se temete di entrare a far parte della folta schiera di allergici, non rimanete nel dubbio: potete scoprirlo in una ventina di minuti, sottoponendovi ai test allergologici effettuabili nei centri specializzati di tutta Italia. Si tratta di esami altamente sensibili, in grado di individuare con precisione gli allergeni.
Si possono fare in qualsiasi periodo dell’anno, e sono un aiuto prezioso per il vostro medico, che potrà così escludere dalla diagnosi patologie dai sintomi simili come l’oculo-rinite, e prescrivervi la terapia giusta.

Ogni possibile reazione allergica, dall’asma alla congiuntivite, ha infatti una cura specifica: nella maggior parte dei casi è sufficiente a risolvere il problema senza ricorrere al cortisone. Per le forme più gravi, invece, meglio ricorrere al vaccino.


Fonte: La Stampa, 18 marzo 2004

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Vero o falso?

LE ALLERGIE SONO CAUSATE DA UN DEFICIT DEL SISTEMA IMMUNITARIO

Falso: le reazioni allergiche sono causate da una risposta esagerata del proprio sistema immunitario verso una determinata sostanza

Il termine che nell'antichità fu utilizzato per la malattia allergica fu ATOPIA, cioè fuori luogo, riferendosi a tal proposito ad una risposta immunitaria fuori luogo. Nelle malattie allergiche, infatti, vengono liberati in grande quantita' una classe di anticorpi, chiamati: le immuno-globluline di classe E (IgE), che risultano dannosi allo stesso organismo. Quindi un paziente che ha una malattia allergica ha piu' anticorpi, di questa classe, rispetto ad una persona sana!

LE ALLERGIE SONO TRASMISSIBILI EREDITARIAMENTE

Vero: le allergie si trasmettono ereditariamente

Più corretto è dire che si può trasmettere la predisposizione a diventare allergici; il resto lo fanno le situazioni cui si va incontro nella crescita. Per questo motivo spesso ci sono interi nuclei familiari colpiti dalle malattie allergiche (non necessariamente con gli stessi disturbi: per esempio, mamma con una rinite da pollini, figlio con asma da acari, figlia con dermatite allergica da contatto).

LE ALLERGIE DOPO L’ADOLESCENZA SCOMPAIONO

Falso: le allergie non scompaiono dopo l'adolescenza

Prima della comparsa del sintomo, cioè della reazione vera e propria, c'è un periodo di sensibilizzazione: il paziente non ha alcun disturbo, ma inizia a costruire la sua allergia verso un determinato allergene. Superato questo periodo incominciano a comparire i disturbi dell'allergia, i quali continueranno ad affliggere i pazienti regolarmente con il perpetuarsi del contatto con la sostanza verso la quale si e' allergici. In seguito ad alcune situazioni (per es. adolescenza, gravidanza,menopausa) talvolta i disturbi scompaiono, ma purtroppo, spesso, poi ricompaiono (proprio per la predisposizione ereditaria alle allergie).

DUE PERSONE SU DIECI SONO ALLERGICHE

Vero: stiamo diventando tutti allergici

Le malattie allergiche negli ultimi anni hanno subito un notevole incremento, probabilmente per diversi fattori: in primo luogo sono migliorati gli strumenti per fare la diagnosi di una malattia allergica e inoltre diversi fattori ambientali (inquinamento, conservanti alimentari, nuovi farmaci, ecc.) hanno aumentato le possibili fonti di allergia

PER CURARE LE ALLERGIE SI USANO SPESSO ANTIBIOTICI

Falso: il meccanismo della reazione allergica è paragonabile a quello di una infiammazione

Dopo il periodo di sensibilizzazione un nuovo contatto con la sostanza causa dell'allergia fa liberare gli anticorpi dell'allergia (IgE) i quali attivano una serie di reazioni a cascata che vedono coinvolte diverse cellule del nostro organismo con liberazione di sostanze che attaccano gli organi bersaglio dell'allergia. Quindi non sono causate da virusa o batteri.

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Cura e Terapia – Pollinosi


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Due tipi di terapie: sintomatica e causale

Dopo che aver appurato quale sia lo specifico allergene che provoca l’allergia non resta che decidere quale tipo di cura sia più adatta. Al momento si possono pensare a due tipologie di trattamento: di tipo sintomatico, utilizzando farmaci specifici, e causale facendo ricorso alla vaccinazione che viene definita Immunoterapia specifica (Its).

Terapie farmacologiche.

Alcuni farmaci appartenenti alle classi degli antistaminici, cortisonici, broncodilatatori agiscono in modo sintomatico inibendo il rilascio dei mediatori responsabili della sintomatologia allergica, interrompendo la fase infiammatoria e modificando il calibro delle vie aeree. Sono efficaci quindi nel controllo della sintomatologia, ma non determinano delle modificazioni permanenti a carico del sistema immunitario.

Per la rinite i farmaci di elezione sono gli antistaminici e gli antileucotrienici, che si somministrano per via orale, e i corticosteroidi per inalazione nasale.

Se coesiste congiuntivite si possono associare colliri oculari a base di decongestionanti, cromoni e antistaminici. Se coesiste asma bisogna associare le terapie antiasmatiche con broncodilatatori e cortisonici per inalazione bronchiale e antileucotrieni per via orale.

Immunoterapia specifica La terapia causale, diversamente da quella farmacologica, è in grado di indurre delle modificazioni a carico del sistema immunitario. Questo tipo di terapia consiste nella somministrazione di «vaccini» allergici specifici che portano ad una tolleranza all’allergene.

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Quando la prevenzione diventa una cura: l’immunoterapia specifica

L’Immunoterapia specifica (Its) consiste nella somministrazione a dosi crescenti di estratto dell’allergene ( polline) che è stato identificato come causa della pollinosi. Obiettivo dell’immunoterapia specifica è di indurre una tolleranza immunologica dell’individuo in modo tale che possa entrare in contatto con l’allergene senza manifestare sintomi.

Le somministrazioni possono avvenire per iniezione: minime quantità di allergene vengono somministrate a dosi crescenti per via sublinguale o sottocutanea, determinando lo sviluppo di una crescente tolleranza.

In tutti i casi, si possono distinguere due fasi di trattamento. Nella prima, detta di incremento, la dose viene aumentata gradualmente, fino a raggiungere un dosaggio massimo, detto dose massima tollerata. Con quest’ultima viene proseguita la terapia nella seconda fase, detta di mantenimento.

La terapia deve proseguire per almeno 3-4 anni con somministrazioni mensili se viene utilizzata la terapia iniettiva sottocutanea, con somministrazioni settimanali in caso di terapia sublinguale. Il paziente ne deve essere consapevole offrendo la massima collaborazione.

La scelta del tipo di vaccino dipende da diversi fattori (età del paziente, tipo di allergene in causa, tipo di sintomi ecc.). È importante sapere che l’Its va iniziata prima della stagione di pollinazione in modo da arrivare alla stessa avendo già raggiunto la dose massima tollerata.

Un effetto aggiuntivo dell’immunoterapia sta nel prevenire il naturale aggravamento della malattia allergica: nel caso di pollinosi che si manifesti solo con rinite oculare l’uso precoce della Its, laddove indicata, è utile per evitare che la malattia progredisca in asma e anche per contrastare, in parte, la comparsa di nuove sensibilizzazioni.
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Un dolce rimedio contro la pollinosi

Per chi soffre di pollinosi c’è un dolce rimedio alla cui creazione contribuiscono anche quei pollini che proprio in questo periodo stanno facendo soffrire migliaia di persone.

Stiamo parlando del miele. Ma attenzione non di miele qualsiasi altrimenti sarebbe troppo facile. Deve essere prodotto in un raggio di 80 km dal luogo in cui viviamo abitualmente e soprattutto deve essere prodotto nello stesso periodo dell’anno in cui siamo soliti soffrire di allergia ai pollini.

In questo modo, e bastano solo due cucchiaini al giorno, ci nutriremo con lo stesso polline che è all’origine della allergia costruendo così una resistenza al problema.
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Vincere le allergie con le erbe

Starnuti, occhi rossi, pruriti irrefernabili… la stagione delle allergie è cominciata, con grande cruccio degli oltre 10 milioni di allergici d'Italia.
Le risposte dell'organismo agli allergeni, dai pollini agli acari ad alcuni alimenti, si fanno di anno in anno sempre più aggressive, a causa dei livelli crescenti di inquinamento che acutizzano i fenomeni respiratori legati alle allergie, e del clima sempre più mite che favorisce la diffusione dei pollini per un periodo prolungato.
Per far fronte alle reazioni allergiche e ridurne gli effetti, accanto ai farmaci tradizionali a base di cortisone esistono numerosi rimedi dolci provenienti dalla natura. Vediamoli insieme:

Per curare le riniti allergiche. Ci vuole una tisana decongestionante che liberi le vie respiratorie da muco e catarro. Basta far preparare dall'erboriste una miscela da 100 grammi di timo, eucalipto, sambuco, ippocastano e borragine, rigorosamente in parti uguali. Si lascia un cucchiaino del composto in infusione in acqua bollente, ed ecco pronta una bevanda protettiva da bere due volte al giorno, lontano dai pasti, per tutto il periodo dell'allergia.

Per la prevenzione. Chi soffre di allergie da polline può prevenirne l'aggravamento con dei cicli di fiale di manganese e cobalto. Si comincia assumendone una al giorno per 10 giorni, poi si prosegue a giorni alterni per altri 10, quindi si passa ad assumere l'oligoelemento ogni tre giorni. Il ciclo va ripetuto 2 o 3 volte all'anno, e può essere integrato assumendo tutti i giorni, nel primo mattino, 50-70 gocce di ribes nigrum macerato glicerico, per cicli di 2 o 3 mesi.

Per il rossore degli occhi. Utilissima la tintura madre di eufrasia, da usare anche in caso di congiuntiviti: 20 gocce due o tre volte al giorno assicurano un effetto calmante e decongestionante. Si possono anche applicare degli impacchi sugli occhi con un infuso preparato con un cucchiaino di eufrasia e uno di camomilla in 100 g di acqua.

Contro le graminacee. Le uova di quaglia sono una buona integrazione per la dieta di chi è allergico alle graminacee, perchè contengono delle microquantità di frumento, mais, orzo e segale che costituiscono un'ottima terapia desensibilizzante a basso dosaggio nei confronti di queste sostanze.

Per eritemi e pruriti. Gli sfoghi cutanei tipici di molte reazioni allergiche, compresa quella al nichel, possono essere alleviati con una pomata a base di calendula, antinfiammatoria e rinfrescante, e con l'assunzione quotidiana di 50 gocce di tintura madre di plantago lanceolata, da bere diluite in acqua lontano dai pasti.
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Altre cure – Pollinosi


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Allergia: curiamola con rimedi omeopatici

Si avvicina la primavera, e con essa le forme allergiche, soprattutto pollinosi, che tanto ci complicano la vita.

Esistono alcune possibili soluzioni “complementari” che consiglio come medico di famiglia, senza escludere, se necessario, il ricorso ai farmaci tradizionali.

É importante intervenire ai primi sintomi, combinando un’azione sul “terreno” allergico a un’azione sui sintomi specifici.

Per il terreno allergico è utile RIBES NIGRUM D 1 GEMMOTERAPICO (azione antiistaminica e cortison-like), 50-100 gocce da sciogliere in poca acqua secondo l’intensità dei sintomi.
Anche l’OLIGOELEMENTO MANGANESE è efficace: assumetene una fiala perlinguale direttamente in bocca, a mattine alterne, 15 minuti prima di colazione.
Infine ci sono le DILUIZIONI OMEOPATICHE DI POLLINI: POLLENS 15 CH oppure COMPLESSO DOSE IMO, un tubo-dose una volta alla settimana per otto settimane.

Per la specificità dei sintomi, al trattamento di base vanno aggiunte altre cure.

  • In caso di rinite con starnuti ripetuti, scolo acquoso ecc. : R 97 HISTAMINUM COMPOSITUM spray nasale oppure EUPHORBIUM COMPOSITUM spray nasale. Il dosaggio è di 2 spruzzi per narice fino a 6 volte al giorno: non contenendo cortisone o vasocostrittori non ci sono problemi di sovradosaggio o effetti collaterali.
    É utile anche l’Ayurvedico NASYAMAP: 1-2 gocce per narice 5-6 volte al giorno.
  • In caso di asma: R 43, 10 gocce 3 volte al giorno in poca acqua, da ingerire 10 minuti prima dei tre pasti o anche ogni 15-30 minuti nel caso acuto. Esiste anche la forma in fiale, diluita in soluzione fisiologica, che può essere utilizzata per aereosolterapia.
    Come GEMMOTERAPICO è consigliabile il VIBURNUM LANTANA, in dosi di 50-100 gocce: agisce sugli spasmi della muscolatura liscia.
  • Anche l’occhio, che notoriamente vuole la sua parte, partecipa a questa sofferenza stagionale: può risultare utile un collirio a base di CHAMOMILLA -EUPHRASIA.

    Nei bambini le dosi vanno proporzionalmente ridotte.

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Omeopatia dalla A alla Z contro l’allergia

L’omeopatia offre numerosi rimedi per combattere i fastidiosi sintomi di allergie e pollinosi.
Ecco un elenco delle sostanze più efficaci, dalla A alla Z: devono essere assunte preferibilmente in diluizione 5 CH, nella dose di 3 granuli per 3 volte al giorno. Controllate nella tabella quali sono le più indicate per i vostri sintomi.

Rimedi Sintomi
Allium Cepa secrezione nasale abbondante, acquosa e irritante, molti starnuti e lacrimazione che non irrita.
Ambrosia scolo acquoso poco irritante, pochi starnuti, infiammazione oculare. Prurito intollerabile alle palpebre. Tosse affannosa per irritazione tracheobronchiale, possibili attacchi asmatici, sensazione di testa e naso chiuso. È una reazione diffusa soprattutto verso agosto-settembre.
Arsenicum Album bruciore al naso e agli occhi, scolo nasale acquoso irritante con molti starnuti; scola sempre la coana destra.
Aralia Racemosa scolo nasale acquoso, irritante, salato. Può complicarsi con tosse e asma dopo un primo sonno verso le 23.
Arundo Donax (canna comune) poco scolo nasale, senza infiammazione degli occhi, molti starnuti. Tosse spasmodica, prurito nasale, dentro l’orecchio e sul palato.
Arundo mauritani poco scolo nasale, bruciore e prurito dentro le orecchie; lingua fissurata a colpo di bisturi e bruciore in bocca.
Cyclamen scolo nasale acquoso poco irritante, molti starnuti senza infiammazione oculare, rinite spasmodica che si accompagna spesso a tosse spastica stizzosa con senso di corpo estraneo in gola.
Dulcamara scolo acquoso poco irritante, pochi starnuti, infiammazione oculare, dopo esposizione all’umidità
Euphrasia scolo nasale poco irritante con molti starnuti, infiammazione oculare e lacrimazione che irrita. Si avverte una sensazione di sabbia negli occhi, e al mattino le palpebre sono appiccicate. IL labbro superiore smebra duro come il legno.
Kali Bichronicum scolo nasale gocciolante e acquoso, che può complicarsi in sinusite con senso di pressione alla radice del naso.
Kali Iodatum secrezione nasale giallo-verde, irritante, che può complicarsi in sinusite con sensazione di avere gli occhiali o qualcosa di fisso intorno agli occhi.
Naphtalinum scolo nasale acquoso irritante, molti starnuti, infiammazione oculare. Tosse spasmodica tipo pertosse che provoca affanno, senso di testa calda-bollente, vomito con mucosità spesse.
Nux Vomica rinite che appare al risveglio con attacchi di starnuti frequenti, scolo acquoso irritante, lacrimazione. Di notte invece il naso è “chiuso” senza scolo. Si è molto sensibili agli odori, specie dei fiori.
Pulsatilla poco scolo nasale, pochi starnuti senza infiammazione degli occhi. Alla sera il naso è secco e ostruito, al mattino e durante la giornata rilascia secrezioni gialle.
Sabadilla sensazione di naso chiuso, prurito nasale e al palato. Molti starnuti, occhi rossi e gonfi, faccia calda e arrossata. Ipersensibilità al profumo dei fiori.
Solanum Lycopersicum (il pomodoro!) scolo nasale acquoso poco irritante, molti starnuti senza infiammazione degli occhi.La sintomatologia si manifesta acutamente dopo aver respirato e inalato polvere di casa.
Sabadilla sensazione di naso chiuso, prurito nasale e al palato. Molti starnuti, occhi rossi e gonfi, faccia calda e arrossata. Ipersensibilità al profumo dei fiori.
Solidago poco scolo nasale ma molti starnuti, prurito palpebrale, tosse.

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Glossario per Pollinosi – Enciclopedia medica Sanihelp.it


 – Allergene

 – Allergia

 – Congiuntivite

 – Dermatite

 – Eczema

 – Polline

 – Pollinosi

 – Rinite


Farmaci


 – BECOTIDE*SPRAY NAS 200D 50MCG

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 – FLIXONASE*SPRAY NAS 60D 50MCG

 – INALONE*SPRAY NAS 100D 50MCG

 – PERIACTIN*30CPR 4MG

 – PERIACTIN*SCIR 150ML 0,04%

 – POLARAMIN*20CPR RIV GASTR R.M.

 – POLARAMIN*SCIR 100ML 2MG/5ML

Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

contrazione muscolare del volto
shock anafilattico
rinite
rinorrea
arrossamento delle congiuntive
dermatosi
eczema
lacrimazione
irritazione del naso
prurito del naso
secrezioni dal naso
arrossamento degli occhi
bruciore agli occhi
dolore agli occhi
gonfiore degli occhi
infiammazione degli occhi
irritazione agli occhi
difficoltà della respirazione
starnuti

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