gravidanza che si protrae oltre il 294° giorno di amenorrea (42a settimana compresa). Oggi nessuno attende questo termine, perché la mortalità del bambino, prima o dopo il parto, è in questi casi elevata, probabilmente per un aumento della sensibilità fetale all’ipossia (che comporta poliglobulia compensatoria ma diminuzione della saturazione di ossigeno del sangue fetale) e per riduzione del liquido amniotico. Globalmente, si ha una riduzione marcata sia degli scambi respiratori sia di quelli nutritivi tra madre e feto. Il comportamento terapeutico comprende due possibilità fondamentali: tentativi di induzione farmacologica del travaglio, oppure parto cesareo elettivo: l’importante è concludere la gravidanza in linea di massima entro una settimana dopo la data prevista per il parto.
gravidanza protratta
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