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gengivite

COLLEGAMENTI

Gengivite

La malattia è anche conosciuta come:
infiammazione delle gengive, malattia parodontale


INDICE

La gengivite è l’infiammazione causata dall’accumulo di placca, se non curata tempestivamente può trasformarsi in parodontite e portare alla caduta dei denti.

Categoria: Malattie odontoiatriche


Che cos’è – Gengivite

La placca prima responsabile

Affezione a carattere infiammatorio causata dall’accumulo di placca  lungo il margine gengivale che scatena una reazione dei tessuti molli colpendo la gengiva con decorso che può essere acuto o cronico.
Alcuni dei batteri  che fanno normalmente parte della placca batterica possono causare la patologia depositandosi sulla superficie dentale: anomalie strutturali dei denti, fratture e ricostruzioni dentali difettose sono tra le cause che possono favorire l’accumulo di placca e l’insorgenza della gengivite. Il tartaro può aggravare il quadro clinico favorendo l’accumulo batterico e anche alcuni ormoni  presenti durante la pubertà e la gravidanza possono agevolare la comparsa della malattia così come la malnutrizione, fenomeno che si osserva soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Se non curata tempestivamente, l’infezione può estendersi a tutti gli altri tessuti che circondano il dente: l’osso, il cemento radicolare, il legamento parodontale e trasformarsi in parodontite cronica irreversibile che può aggravarsi con l’età. È ormai noto che alcuni farmaci possono determinare l'ispessimento gengivale anche in una dentizione relativamente priva di placca: in questi casi il tessuto gengivale può arrivare a coprire completamente il dente tanto da richiedere una rimozione chirurgica.
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Prevenzione – Gengivite


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Igiene orale, l’arma più efficace

La gengivite può essere efficacemente prevenuta attraverso una regolare igiene orale che preveda l’utilizzo dello spazzolino da denti e del filo interdentale per rimuovere i residui di cibo depositati negli interstizi dentali. In tal modo si ridurrà sensibilmente la formazione della placca, una dei principali responsabili dell’insorgenza della gengivite. È necessario sottoporsi regolarmente a sedute di igiene orale professionale durante le quali l’igienista, in base alla qualità dei tessuti gengivali, indicherà la tecnica di spazzolamento più adatta al fine di rimuovere la placca batterica da tutte le superfici dentali e dal margine gengivale e tonificare la gengiva marginale. Sarebbe consigliabile anche procedere con la pulizia della lingua dove normalmente vivono diverse specie batteriche, in questo modo si contribuisce a mantenere bassa la presenza di batteri all’interno del cavo orale rallentando la formazione della placca.
Anche un collutorio a base di clorexidina può essere un’arma importante per combattere la gengivite. In uno studio del 2004 pubblicato sul Journal of Periodontology, è stata messa in evidenza l’importanza dell’utilizzo del perossido di idrogeno, comunemente noto come acqua ossigenata, nella prevenzione della gengivite e un fattore importante sembrerebbe essere anche l’assunzione di calcio in dosi adeguate.
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Sintomi – Gengivite


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Alitosi e sanguinamento i primi sintomi

I sintomi iniziali sono alitosi, dolori, gonfiore e sanguinamento delle gengive, spontaneo o provocato al minimo trauma. La sensazione di dolore si accentua durante l’esplorazione da parte del dentista e ad un esame visivo le gengive ritratte fanno apparire i denti più lunghi, si può verificare anche un allentamento dei denti stessi che possono cominciare a dondolare a causa della formazione di tasche gengivali. Le tasche diventano ricettacolo di placca e residui di cibo che possono provocare alito cattivo e cattivo sapore in bocca anche nelle fasi iniziali della malattia. Nella gengivite acuta si osserva una forte congestione della mucosa con tumefazione e piccole perdite di sangue nei casi più lievi, ulcerazioni, emorragie, essudato purulento, forte dolorabilità, alito fetido e risentimento linfoghiandolare nei casi più gravi. La gengivite cronica è invece caratterizzata da congestione e tumefazione della mucosa che può presentare qualche desquamazione ed ulcerazione ed è frequentemente sede di emorragie anche copiose e, in caso di gengivite produttiva, si osserva un cospicuo aumento di volume della mucosa gengivale, in assenza di sintomatologia dolorosa. Occorre anche ricordare che la gengivite può avere un andamento non costante nel quale a fasi acute seguono periodi di latenza.
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Diagnosi – Gengivite


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L’importanza dell’esame radiografico

Ad un primo esame visivo del cavo orale, le gengive si presenteranno gonfie e arrossate con visibili depositi di placca e tartaro alla base dei denti. In una fase più avanzata della malattia i denti potrebbero anche presentare mobilità.
Per avere una diagnosi più accurata il dentista potrà decidere di procedere con un esame radiografico e un esame microbiologico.
L’esame radiografico completo può aiutare a valutare la perdita di osso attorno ai denti e a verificare che la gengivite non si sia evoluta in parodontite, in questo senso può essere utile anche un sondaggio parodontale attraverso cui si rilevano le misurazione ottenute attraverso l’inserimento di una sonda millimetrata tra il dente e il margine gengivale per rilevare la presenza di tasche parodontali e, nel caso, valutarne la profondità.  Tutti i dati clinici ottenuti tramite questi esami verranno registrati nella cartella parodontale, che riporterà così il quadro completo utile al dentista per monitorare l’evoluzione della patologia e l’efficacia delle terapie.
Il test microbiologico, non sempre necessario, potrà fornire un’ulteriore base diagnostica, l’esame si pratica su campioni di placca prelevati dalla tasche parodontali e rivela la presenza di batteri parodontogeni grazie ad un esame basato su sonde a DNA.
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Cura e Terapia – Gengivite


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Ridurre l’infiammazione per evitare il peggio

Nella fase iniziale, la malattia può essere curata riducendo l’infiammazione tramite una pulizia profonda eseguita dal dentista o dall’igienista dentale: vengono rimossi placca, tartaro e viene effettuata una levigatura radicolare pulendo e levigando le superficie della radice e del dente in modo che il tessuto radicolare possa attecchire nuovamente alla radice pulita.
Nei casi meno gravi già questo trattamento è sufficiente per assistere ad una regressione totale della patologia, nel caso in cui sia invece necessario proseguire nella cura il dentista potrà decidere di trattare le zone malata con l’applicazione di pomate o soluzioni antibiotiche e cortisoniche. Nel caso in cui la gengivite si aggravi evolvendo in parodontite e dopo la terapia iniziale continuassero quindi ad essere presenti tasche profonde, si può prendere in considerazione la terapia chirurgica il cui obiettivo sia l’eliminazione delle tasche gengivali al fine di eliminare le zone che all’interno del cavo orale favoriscono la crescita di batteri patogeni.Al termine della cura sarà fondamentale mettere in pratica una fase di mantenimento basata su un’accurata igiene orale personale e periodiche sedute di igiene orale professionale.
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Glossario per Gengivite – Enciclopedia medica Sanihelp.it


Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

alito cattivo
alitosi
bocca amara
dolore alla bocca
bubboni
dolore al cavo orale
emorragia
febbre
fiato pesante
garrossamento delle gengive
infiammazione delle gengive
sangue dalle gengive
gengivorragia
ingrossamento zona ghiandolare
ipertermia
ingrandimento dei linfonodi
dolore alla mandibola
lesioni delle mucose
sanguinamento
innalzamento della temperatura
alterazioni del viso

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