farmaco antitumorale appartenente agli antimetaboliti.
Vi si ricorre nella chemioterapia dei tumori per la sua capacità di bloccare la sintesi del DNA e la conseguente riproduzione cellulare.
Trova ampia applicazione soprattutto nella cura dei tumori maligni epiteliali, come del retto, del colon, della mammella, dello stomaco e del pancreas; e anche per tumori dell’utero, dell’ovaio e della vescica.
Gli effetti collaterali interessano il sangue (riduzione dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine dovute a depressione del midollo osseo), l’apparato digerente (stomatite, diarrea, nausea, vomito e anoressia) e la cute (alopecia e dermatiti).