Acufene
La malattia è anche conosciuta come:
ronzio auricolare, tinnito, tinnitus
INDICE
Percezione di una sensazione uditiva anomala in assenza di stimoli esterni. Può manifestarsi con fischio, ronzio, cicaleccio, scroscio d’acqua o sibilo localizzato in uno o in entrambi gli orecchi, oppure al centro o nella testa.
Categoria: Malattie otorinolaringoiatriche
Che cos’è – Acufene
Una sensazione uditiva anomala
Il termine acufene designa la percezione di una sensazione uditiva anomala in assenza di stimoli esterni. La sua origine è complessa, non ancora del tutto chiara, e coinvolge non solo il sistema uditivo periferico (orecchio esterno, medio, interno), ma allo stesso tempo anche le vie uditive centrali e altre aree cerebrali, come quelle destinate all'elaborazione delle emozioni e dell'attenzione.
La percezione dell'acufene (fischio, ronzio, cicaleccio, scroscio d'acqua, sibilo) viene normalmente localizzata in uno o in entrambi gli orecchi, oppure al centro o nella testa. Questa localizzazione ha fatto sì che molti studi abbiano cercato di individuare le cause dell'acufene in anomalie dell'orecchio. La stretta connessione orecchio-acufene viene ora considerata come primo passo nella generazione dell'acufene che, successivamente, interessa il sistema nervoso centrale e in particolare i centri nervosi del tronco encefalico e del cervello.
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L’orecchio: un insieme di strutture
L'orecchio è un insieme di strutture armoniche e integrate: orecchio esterno, orecchio medio e orecchio interno. L'orecchio esterno è costituito dal padiglione e dal condotto uditivo esterno, strutture che possono essere paragonate a un imbuto utilizzato per convogliare le onde sonore al timpano. Il padiglione auricolare è una struttura asimmetrica, è costituito da cartilagine ricoperta di pelle. Oltre a una funzione estetica, tende a concentrare (verso l'imbocco del condotto) il suono, che viene così naturalmente amplificato di circa 10 decibel tra 2000 e 3000 Hz. Il condotto uditivo esterno è un tubo cilindrico, presenta due curve ed è chiuso sul fondo dal timpano.
Il timpano separa l'orecchio medio dal condotto ed è costituito da una stottile membrana traslucida. La superficie interna del timpano è unita al manico del martello, primo elemento della catena ossiculare. L'orecchio medio o cassa timpanica è una cavità irregolare, le sue pareti sono rivestite da sottile mucosa trasparente. Comunica con la cavità rinofaringea tramite la tuba uditiva o tromba di Eustachio, canale che mette in comunicazione l'orecchio medio con l'aria atmosferica, che ciclicamente viene sosituita. A ogni sbadiglio o a ogni deglutizione infatti la tuba si apre e consente l'afflusso di nuova aria, permettendone il ricambio e la normalizzazione con la pressione atmosferica. Questo meccanismo permette alla membrana timpanica e alla catena degli ossicini di muoversi in modo ottimale e di trasferire l'energia sonora alle strutture dell'orecchio interno nel modo migliore. Se ciò non accade, anche a causa di un semplice raffreddore, si avverte una sensazione di orecchio chiuso che può enfatizzare acufeni preesistenti o crearne di nuovi. Elemento fondamentale è la catena degli ossicini (martello, incudine, staffa), il cui compito è quello di trasmettere le vibrazioni sonore raccolte da orecchio esterno e timpano all'orecchio interno.
L'orecchio interno è costituito dalla coclea, l'organo che trasforma il suono in segnali bioelettrici da inviare al sistema nervoso centrale. L'interno è diviso in tre scale: la scala vestibolare, la scala timpanica e la scala media, separate da due membrane, quella basilare su cui poggia l'organo del Corti e quella di Reissner. All'interno della coclea vi è un liquido che trasmette all'organo del Corti le vibrazioni acustiche.
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Le cause a livello dell’orecchio interno
La prima causa di acufene può essere il banale tappo di cerume. Quando si occlude il condotto la persona avverte un fastidioso senso di rimbombo, di occlusione e di sordità che può produrre anche distorsione dei suoni e comparsa di acufeni. In genere queste sensazioni scompaiono con la rimozione del tappo di cerume.
L’acufene è associato spesso a un calo uditivo dovuto a una lesione cocleare. La perdita uditiva però è solo un fattore predisponente, probabilmente non motivo di generazione obbligatoria dell’acufene. Molte persone che hanno una perdita uditiva lentamente progressiva o che contraggono una perdita uditiva nell’infanzia, anche se molto grave, solitamente non sono infastiditi da acufene, che è più spesso percepito solo se l’attenzione viene spostata sull’ascolto. Viceversa, persone con un udito quasi normale possono lamentarsi di un acufene talvolta molto fastidioso.
La percezione dell’acufene può variare nel tempo: viene percepito solo per un certo periodo di tempo oppure oscillare per frequenza e intensità, anche se la perdita uditiva è invariata o subisce un minimo peggioramento. Quando l’insorgenza dell’acufene si associa a una perdita uditiva della coclea, questa è dovuta più spesso a una lesione uditiva improvvisa o progressiva causata, per esempio, da labirintite acuta, labirintite autoimmune, malattia di Meniere, infezione virale (morbillo, varicella, influenza), traumi acustici (petardi, esplosioni, concerti, discoteche) o rialzo della pressione arteriosa. In altri casi la perdita uditiva insieme all’acufene sono lentamente progressivi (invecchiamento) oppure l’acufene può insorgere anche senza apparente perdita uditiva in seguito a un trauma fisico oppure a squilibri metabolici o ancora a terapie farmacologiche, oncologiche, trauma emotivo. L’acufene può essere associato a sordità improvvisa, le cui cause sono virali o vascolari, legate a malattie del sangue, all’assunzione di farmaci ototossici, all’esposizione di rumore intenso, a rottura baro-traumatica dell’orecchio interno.
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Le cause più frequenti di acufene
Il trauma acustico costituisce uno dei più importanti fattori di rischio per l'insorgenza di acufene. Nei casi non gravi si verifica un recupero spontaneo della funzione uditiva nelle ore successive al trauma con possibile scomparsa dell'acufene. L'esposizione, anche breve, a intensità sonore elevate (oltre i 95 db), come esplosioni, scoppi di petardi, spari, concerti con musica amplificata, o l'esposizione a rumore di intensità minore, ma per periodi prolungati, determina una lesione irreversibile alle cellule ciliate della coclea. Alcune attività diffuse come come ascoltare musica con cuffie, andare in discoteca o praticare sport motoristici e bricolage possono essere causa di danno cocleare. La perdita uditiva provocata dal trauma acustico è inizialmente localizzata alle frequenze acute: le cellule ciliate si danneggiano e successivamente, possono andare incontro a morte con conseguente perdita uditiva, spesso associata ad acufene.
La presbiacusia è il deterioramento della funzione uditiva conseguente all'invecchiamento. Con l'aumentare dell'età si assiste a un incremento dell'incidenza di acufeni ed è possibile che il meccanismo che determina la perdita uditiva possa essere in alcuni casi correlato anche alla generazione dell'acufene.
L'acufene è uno dei sintomi cardine della malattia di Ménière e secondo alcuni autori l'idrope endolinfatica (stadio iniziale della patologia) può essere uno dei possibili meccanismi alla base dell'acufene idiopatico (cioè di origine non determinabile).
Osservazioni cliniche recenti evidenziano il sospetto che l'aumento di pressione dei liquidi interni alla coclea (idrope) sia la causa di acufeni molto più frequentemente di quanto si pensasse.
L'orecchio interno è sensibile a variazioni biochimiche e metaboliche e dunque suscettibile al danno da parte di diversi agenti ototossici. Le sostanze che potenzialmente potrebbero danneggiarlo sono molte (antibiotici aminoglicosidici, chemioterapici, chinino, solventi, antinfiammatori non cortisonici); alcune sostanze determinano prevalentemente una perdita uditiva, altre anche (o solo) acufeni. Alcune di queste sostanze sono di uso molto comune, ma non è detto che chi le utilizza soffra poi di problemi all'orecchio interno.
Tutte le patologie sistemiche causa di alterazioni circolatorie e microcircolatorie (aterosclerosi) malattie ematologiche e malattie autoimmuni possono essere riconosciute come causa di sordità vascolare con associati acufeni. Diversi tipi di trauma possono avere ripercussioni sull'orecchio: trauma cranico, colpo di frusta, problemi all'articolazione temporo-mandibolare, lesioni ai vasi del collo, disturbo post-traumatico da stress, e barotrauma. Anche diverse patologie organiche, ormonali e metaboliche possono associarsi ad acufene.
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Aspetti psicologici – Acufene
Le conseguenze sulla salute psicologica
Vi sono modi diversi di reagire all'acufene: lo si può avvertire e ignorare oppure essere costantemente concentrati su di esso. Ciò varia non solo in base all'attitudine personale, ma anche alla natura e all'intensità dell'acufene, che può essere forte o debole, acuto come un fischio o grave come uno scroscio d'acqua. In ogni caso è comunque fastidioso.
Ci si comincia a domandare cosa sia quel suono nell'orecchio, da dove arrivi e come risolverlo. Si tenta la difesa, anche attraverso qualche terapia medica o cercando di coprirlo con altri suoni. L'acufene però non è facile da attaccare o sfuggire, è interno e costante. La reazione successiva è quella di accettare la situazione e ignorare l'acufene. Fa parte dei naturali meccanismi di adattamento. Qualora anche questa soluzione non sia sufficiente, si ricorre a un aiuto terapeutico. In senso negativo però si può sviluppare una condizione depressiva: se dopo aver lottato per mandar via l'acufene non si ottengono risultati, si smettono di cercare soluzioni e se ne subiscono le condizioni disturbanti, con in aggiunta tutte le conseguenze della frustrazione della sconfitta. La depressione si presenta dopo una prima fase in cui viene vissuta una reazione ansiosa. In questi casi, accanto ai trattamenti per l'acufene, sono consigliabili le terapie per curare i sintomi di ansia o di depressione.
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Glossario per Acufene – Enciclopedia medica Sanihelp.it
– Cervello
– Coclea
– Ansia
– Cerume
– Martello
– Morbillo
– Orecchio
– Udito
– Timpano
– Anamnesi
– Neurone
– Sedativi
– Talamo
Farmaci
– BETAISTINA ACTAVIS*20CPR 16MG
– BETAISTINA ACTAVIS*50CPR 8MG
– BETAISTINA ANG*20CPR 16MG
– BETAISTINA ANG*50CPR 8MG
– BETAISTINA DOC*20CPR 16MG
– BETAISTINA DOC*20CPR 24MG
– BETAISTINA DOC*50CPR 8MG
– BETAISTINA M.G.*20CPR 16MG
– BETAISTINA M.G.*30CPR 16MG
– BETAISTINA M.G.*50CPR 8MG
– BETAISTINA MG*20CPR 24MG
– BETAISTINA RATIO*20CPR 16MG
– BETAISTINA RATIO*20CPR 24MG
– BETAISTINA RATIO*30CPR 16MG
– BETAISTINA RATIO*50CPR 8MG
– BETAISTINA TEVA*20CPR 16MG
– BETAISTINA TEVA*20CPR 24MG
– BETAISTINA TEVA*30CPR 16MG
– BETAISTINA TEVA*50CPR 8MG
– SINCROVER*20CPR 16MG
Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti
scroscio d’acqua (sensazione uditiva)
cicaleccio (sensazione uditiva)
ronzio (sensazione uditiva)
fischio (sensazione uditiva)