Sanihelp.it – In Italia, stime alla mano, si contano oltre 230mila celiaci con diagnosi, ma vi è una considerevole fetta della popolazione senza diagnosi, per questo il numero dei celiaci in Italia si aggira sulle 600mila unità.
A tutti loro si aggiungono i 3 milioni di italiani che hanno sviluppato una sensibilità al glutine.
Ecco perché in vista delle riunioni di famiglia per Natale e dintorni, al momento di stilare il menù diventa di fondamentale importanza informarsi se qualcuno dei commensali abbia esigenze alimentari particolari.
«La malattia celiaca- spiega Paolo Usai Satta, Dirigente Gastroenterologia Ospedaliera Brotzu Cagliari e Segretario nazionale AIGO – viene curata con l'eliminazione assoluta del glutine da una dieta (che esclude cioè pasta, pane e dolci convenzionali ma anche prodotti trasformati di altra categoria che lo contengano) che deve essere protratta per tutta la vita, e che nella maggior parte dei casi porta a un ottimo controllo della malattia. L'intolleranza al glutine non celiaca invece, più difficile da inquadrare da un punto di vista epidemiologico in assenza di marcatori diagnostici specifici, potrebbe riguardare una fetta ben più ampia della popolazione, si stima addirittura 2-3 milioni di connazionali. È una condizione in cui la malattia celiaca è stata esclusa, ma si giova ugualmente della esclusione del glutine dalla dieta».
Quindi per un pranzo gluten free innanzitutto non deve essere presente il glutine e poi le portate senza glutine devono essere cucinate in pentole separate, rispetto a quelle usate per cucinare con il glutine.
Gli strumenti da cucina come mestoli e taglieri e le posate di servizio devono essere lavati accuratamente prima di essere utilizzati per gli ospiti intolleranti al glutine.
Per fortuna per carne, pesce, frutta e verdura – naturalmente privi di glutine – possono essere condivisi da tutti i commensali ma serve prestare attenzione a ingredienti apparentemente innocenti come salse, intingoli e condimenti di contorno magari addensati con pan grattato, farina o insaporiti con il dado da brodo.
I dolci forse rappresentano una delle note più dolenti ed in particolare panettone e pandoro, simboli del Natale, sono uno dei prodotti più rimpianti da chi deve rinunciare al glutine, sebbene siano ormai disponibili in commercio molti prodotti sostitutivi senza glutine, di elevato gusto e qualità, seppur ad un prezzo decisamente maggiore.
Una nota positiva: un buon vino o il classico spumante per il brindisi (mentre per la birra va scelta la versione apposita, gluten free) rappresentano un prodotto sicuro per chi è intollerante al glutine.
Più semplice se la persona celiaca o con intolerranza al glutine non celiaca si invita a pranzo o cena fuori: basta scegliere i locali che garantiscono una cucina priva di glutine.
In alternativa per l’ospite con esigenze più speciali si può optare per il delivery poiché esistono che garantiscono l'assenza di contaminazioni nella preparazione e nella consegna del cibo.
Un’altra alternativa è quella di chiedere all’ospite di collaborare alla preparazione del pasto senza glutine in modo da offrire a tutti i commensali un pasto gluten free, senza rinunciare per questo al gusto.
In quest’ultima evenienza la biologa nutrizionista Dott.ssa Alice Parisi suggerisce un menù senza glutine:
ANTIPASTO- ALBERO DI NATALE SALATO DI GIRELLE DI SALMONE
PRIMO – TROFIE CON CREMA DI GAMBERI E PISTACCHI
SECONDO – BACCALÀ ALLE OLIVE E POMODORINI
CONTORNO – FINOCCHI GRATINATI
DOLCE – BISCOTTINI AL CIOCCOLATO E CANNELLA