Sanihelp.it – Una ricerca commissionata da ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) alla Doxa ha indagato la passione degli italiani per le proteine e ha rivelato quali sono le fonti preferite e le ricette più indicate in pausa pranzo.
Il sondaggio dal titolo Tonno in scatola e proteine in pausa pranzo, è stato condotto su un campione di 1000 casi rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 74 anni con metodo CAWI.
Perché le proteine sono tante cercate per la compilazione di un menù?
Per dimagrire, per migliorare le prestazioni sportive e mettere su massa muscolare, ma anche per gli anziani: le proteine sono per questo diventate una passione trasversale degli italiani.
L’alto contenuto proteico di alcuni alimenti è oggi un fattore fondamentale di scelta nel carrello della spesa, tanto da registrare il +15% dei consumi nell’ultimo biennio con un’attenzione verso le proteine ittiche e vegetali.
Per 1 italiano su 2 le proteine ittiche sono più nobili rispetto a quelle di origine vegetale e il tonno in scatola si conferma un evergreen.
Ma quando e in che modo gli italiani amano assumere le proteine?
La pausa pranzo è il pasto d’elezione, dando prova di aver finalmente scardinato il (falso) mito, duro a morire, delle proteine come prerogativa della cena.
A pranzo, quasi 4 italiani su 10 (37%) prediligono un piatto unico e completo, abbinando proteine a carboidrati, mentre il 26% preferisce cibi proteici con scarso apporto di grassi, per evitare il sonno post-prandiale garantendosi comunque sazietà ed energia.
Sul podio delle fonti proteiche più consumate in pausa pranzo si piazzano, quasi a pari merito, il tonno in scatola, fonte preferita per 3 italiani su 10 (33%), le carni bianche (36%) e i legumi (34%).
Il tonno in scatola è consumato praticamente dalla totalità della popolazione (96%) e oltre la metà (57%) lo consuma con regolarità, ossia con cadenza settimanale.
Si tratta di un consumo molto trasversale, senza differenze significative secondo il genere e l’età.
In Italia, il consumo è geograficamente omogeneo, salvo una leggera prevalenza del centro-sud vs nord-ovest, dove la quota dei consumatori regolari è pari rispettivamente a 60% e 51%.
La pasta al tonno si conferma un grande must a pranzo.
Tra le preparazioni a base di tonno preferite in pausa pranzo il 44%, quasi 1 italiano su 2, non ha dubbi: vince la pasta al tonno (calda o fredda), a cui fanno seguito altri due evergreen come l’insalatona (36%) e l’insalata di riso (34%).
Seguono il tonno con le verdure (27%) e tramezzini/panini/pizze col tonno (21%).
Tra i motivi della scelta del tonno come protagonista della pausa pranzo, ci sono i suoi plus: è pratico, versatile, buono, sano e antispreco.
Caratteristiche in linea con le esigenze degli italiani che dedicano mediamente 48 minuti alla pausa pranzo (il 44% circa un’ora contro il 32% che le dedica circa mezz’ora).
Si svolge prevalentemente a casa (61%) o sul luogo di lavoro (ufficio, mensa, ecc.).
E se rispetto al «pre-covid» la pausa pranzo non è cambiata in modo significativo in termini di durata e modalità, per il 17% è diventata però più salutare e il 15% presta più attenzione ad evitare gli sprechi, manifestando un comportamento virtuoso: se ci sono degli il 44% li recupera nel pasto successivo, il 43% cucina solo il necessario per alimentarsi senza abbondare e il 18% compra alimenti che non prevedono scarti come cibi porzionati.
Il tonno sott’olio è la variante di tonno più amata dagli italiani.
Con uno stacco notevole, la variante sott’olio sbaraglia gli »avversari» con il 72% delle preferenze, a cui fa seguito il tonno in scatola al naturale (43%).
In terza posizione, i filetti di tonno sott’olio con il 30% delle preferenze.
Il tonno in scatola è alimento antispreco, solo l’1% finisce nel cestino.
La sua porzionatura consente di utilizzare il necessario, l’olio del tonno in scatola è un ingrediente che si utilizza come condimento.
Un amore per il tonno che giova alla salute come conclude Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma: «Le proteine svolgono un ruolo importantissimo per la nostra salute. Insieme a grassi e carboidrati, infatti, sono uno dei tre macronutrienti di base e probabilmente il più importante. Il tonno in scatola è una buona fonte di proteine ad alto valore biologico (25,2 grammi per 100 grammi di tonno sgocciolato), molto utili per sviluppare e mantenere la massa muscolare – e questo riguarda sia i giovani e gli sportivi che gli anziani, nei quali il tonno in scatola diventa uno strumento fondamentale nella prevenzione della sarcopenia. Le proteine presenti nel nostro organismo sono molecole costituite dalla combinazione variabile di venti aminoacidi, dei quali nove definiti essenziali perché non possono essere sintetizzati nell’organismo e devono essere assunti con l’alimentazione. In generale, le proteine svolgono funzioni strutturali, di trasporto e di deposito di altri nutrienti e altre sostanze. Possono svolgere attività enzimatiche o ormonali, funzionare come recettori o ‘leganti’ per varie sostanze (tra cui farmaci), possono essere coinvolte nella contrazione muscolare, nella risposta immunitaria, nella coagulazione del sangue, ma non solo. Le proteine contenute nel pesce sono di alta qualità perché contengono gli aminoacidi essenziali che l’organismo non può sintetizzare e che non troviamo nelle proteine vegetali e hanno un alto valore biologico, quindi facilmente sfruttabili per la sintesi proteica. Inoltre, le proteine ittiche sono veicolate da altri nutrienti come acidi grassi polinsaturi omega 3 e sali minerali e vitamine. Mi raccomando di fare sempre attenzione a seguire una dieta equilibrata e non tralasciare altri alimenti essenziali o rinunciare del tutto ai carboidrati».