Sanihelp.it – Un gruppo di ricercatori dell’università di Basilea ha effettuato degli studi scientifici per verificare se il colore delle stoviglie può influenzare la quantità di cibo che si mangia.
Gli studiosi hanno reclutato 41 studenti e hanno servito loro acqua fino a dissetarli completamente; a questo punto hanno offerto loro delle bevande dolci in bicchieri contraddistinti da etichette rosse o blu.
I ragazzi che hanno bevuto dal bicchiere rosso hanno bevuto meno rispetto a quelli che hanno bevuto dai bicchieri blu; sia quelli che hanno bevuto dal bicchiere rosso che blu non hanno avuto niente da ridire sul sapore della bevanda dolce.
A questo punto gli studiosi hanno selezionato altri 109 studenti e hanno servito loro su dei piattini bianchi, rossi o blu dieci ciambelline salate che potevano essere consumate a piacimento.
I ragazzi che si sono serviti dal piatto rosso hanno mangiato circa la metà delle ciambelline che sono state consumate dai ragazzi che si sono serviti dai piatti bianchi o blu.
Tutti hanno trovato ugualmente buone le ciambelline senza nessun distinguo sul sapore indipendentemente dal colore del piattino.
Secondo gli autori degli esperimenti il cervello umano è talmente suggestionato dal colore rosso che da sempre si associa con l’idea di pericolo, di morte e disgrazia che di fronte a tale tinta si è portati, seppure inconsciamente, a scappare e quindi anche a mangiare meno.
Secondo i ricercatori è auspicabile continuare a fare studi su questo filone, perché se confermati si potrebbe sfruttare il colore rosso per elaborare delle strategie che possono aiutare a meglio aderire ad un determinato schema dietetico, oppure i pub potrebbero servire gli alcolici in bicchieri rossi per moderarne il consumo da parte degli avventori più incalliti.
