Sanihelp.it – Seguire la Dieta Mediterranea aiuta a mantenersi in buona salute e questo dato è supportato da una vasta letteratura scientifica; seguirla è di aiuto anche per l’ambiente poichè aiuta a ridurre l’impronta idrica e limita il consumo di carne, poichè nel modello Mediterraneo si fa ampio utilizzo di cereali e legumi.
Esiste un identikit delle persone che seguono questo modello alimentare? Ha provato a delinearlo uno studio condotto dal CREA Alimenti e Nutrizione e pubblicato sulla rivista Frontiers in Nutrition .
Lo studio curato dalle ricercatrici Laura Rossi e Vittoria Aureli, si è posto l’obiettivo di misurare conoscenza nutrizionale (NK) e aderenza alla dieta mediterranea nella popolazione adulta italiana e di valutare come questi fattori fossero correlati tra di loro.
Studi precedenti, infatti, hanno mostrato che una conoscenza nutrizionale (NK) ottimale si correlava a una maggiore aderenza al modello della Dieta mediterranea (DM), aduna minore prevalenza di obesità, nonché a una riduzione dell'indice di massa corporea (IMC), della circonferenza vita e della massa grassa.
Ecco perchè è stata condotta un’indagine trasversale su un campione di 2.869 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana (età >18 anni) nel periodo compreso tra il 26 giugno e il 10 luglio 2020.
è stato selezionato proprio questo intervallo temporale in considerazione delle restrizioni legate alla pandemia di COVID-19 in Italia.
Il lavoro sul campo è stato svolto da un'agenzia di ricerche di mercato specializzata, SWG Italy ®.
Agli intervistati è stato somministrato un questionario multisezione comprendente di una parte iniziale relativa alle informazioni personali e una seconda parte formata da due moduli principali: (i) il questionario sulla conoscenza nutrizionale italiana e (ii) il questionario sull'adesione alla Dieta mediterranea.
Analizzando i dati così pervenuti è emerso che In Italia il punteggio medio di conoscenza nutrizionale (NK) delle famiglie è stato pari al 56,8% delle risposte esatte.
Il valore medio di aderenza alla Dieta mediterranea (AMD) ha raggiunto il 40% del punteggio massimo.
Tuttavia, solo il 13,3% riportava un’aderenza alta, mentre il 31,4% della popolazione si è attestato su una fascia bassa, il 31,3% nella fascia medio-bassa e il 24% nella fascia medio-alta.
Dall’incrocio tra i due fattori è stata trovata un'associazione significativa tra le conoscenze nutrizionali degli intervistati e la loro aderenza al modello mediterraneo.
Coloro che hanno riportato un’aderenza più bassa corrispondevano anche a quelli con le conoscenze nutrizionali peggiori (36,7%) e allo stesso modo, quelli con il più alto livello di aderenza alla DM, hanno anche ottenuto i punteggi NK più alti (41,7%).
Lo studio ha confermato come in Italia l'aderenza alla Dieta Mediterranea sia significativamente associata alle caratteristiche socio-demografiche della popolazione: le donne, gli anziani, le persone con livelli di istruzione elevati e coloro che vivono in aree urbanizzate mostrano, infatti, un’aderenza più elevata.
È emerso, inoltre, come ci sia una differenza Nord-Sud ben definita, sia per NK, che per AMD.
Le regioni del nord-est e della Campania hanno mostrato la ADM più bassa (rispettivamente 45,4% e 44,2%), mentre Emilia-Romagna e Lazio, nonché le isole (Sicilia e Sardegna), hanno mostrato la AMD più alta (rispettivamente 17,2, 16,2 e 17,7%). Le regioni del Centro-Nord hanno registrato punteggi NK più elevati (Lazio, 29,5% ed Emilia-Romagna, 27,3%) rispetto alle regioni del Sud (Molise 3,3%).