Sanihelp.it – Secondo un studio condotto presso l’università della California e pubblicato sulla rivista American Journal of Public Health bassi livelli ematici di vitamina D si associano ad un aumento del tasso di mortalità prematura per tutte le cause.
Gli autori dello studio sono partiti dal presupposto che avere bassi livelli ematici di vitamina D può essere pericoloso per la salute: hanno quindi revisionato 32 studi che esaminavano il rapporto fra livelli di vitamina D e mortalità.
Hanno così analizzato i dati relativi a circa 566.583 pazienti, di 14 paesi diversi, età media 55 anni; hanno scoperto che bassi livelli di vitamina D aumentano il rischio di morte prematura per qualunque causa.
I livelli di vitamina D andrebbero dunque monitorati e ottimizzati anche attraverso l’integrazione nutrizionale: in generale si può affermare che nei pazienti carenti è sicuro e opportuno somministrare fino a 4000 UI (unità internazionali) al dì di vitamina D.