Sanihelp.it – Cereale dal latino cerere, dea latina del raccolto e dell’agricoltura: già gli antichi avevano capito l’enorme valenza dei cereali che non erano solo alimenti di primaria importanza, ma svolgevano un ruolo di primo piano anche nei riti religiosi.
Tutti i cereali sono altamente digeribili, ma ognuno di loro ha le sue peculiarità: l’orzo è uno dei cereali più antichi, contiene piccole quantità di fitoestrogeni per questo il suo consumo in post menopausa può rivelarsi utile nella prevenzione del cancro al seno.
Il consumo di avena, soprattutto se integrale, si rivela molto utile durante l’allattamento, per chi soffre di insonnia, per regolare la funzionalità tiroidea e per rinforzare tendini e ossa.
Il farro dovrebbe essere il cereale più consumato se si è in sovrappeso e si vuole dimagrire, perché è il cereale meno calorico e se combinato con i legumi dà vita a piatti nutrizionalmente completi.
Il miglio è il cereale più nutriente e digeribile anche se può essere assimilato correttamente solo se viene assunto decorticato: il suo tegumento, infatti, non viene intaccato dai succhi gastrici, per questo non si consiglia il consumo di miglio integrale.
Il miglio è anche ricco in lecitina, per questo il suo regolare consumo può aiutare a tenere sotto controllo la colesterolemia.
A parte il caso del miglio, il consumo di cereali integrali è sempre consigliato perché non essendo raffinati mantengono intatto il loro contenuto di vitamine del gruppo B, antiossidanti, ferro, zinco e vitamina E.
Studi scientifici hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di cibi integrali abbinata ad uno stile di vita sano aiuta a ridurre il rischio di patologie cardiovascolari e a mantenere nella norma la colesterolemia con un miglioramento nei livelli delle HDL, ovvero del cosidetto colesterolo buono a discapito delle LDL, il colesterolo cattivo.