Sanihelp.it – Gli studiosi della Nutrition Foundation of Italy hanno elaborato un documento, presto pubblicato sulla rivista Food Nutrition Research dove si evidenzia come un adeguato consumo di carne bianca potrebbe migliorare la qualità complessiva della dieta della popolazione italiana.
Nel nostro Paese, infatti, quando si parla di carne si pensa soprattutto alla bistecca, ad un arrosto misto e più difficilmente si pensa che anche il pollo e il tacchino possono dar vita a piatti succulenti e che fanno anche bene alla salute.
La carne avicola può vantare un buon contenuto di vitamine del gruppo B, ferro, proteine e grassi polinsaturi un mix che garantisce, in caso di consumo regolare, una diminuzione dei fattori di rischio connessi con l’insorgenza di diverse patologie a carico del sistema cardiovascolare e di alcune forme tumorali.
Gli studi epidemiologici analizzati dal team di esperti ha evidenziato come un consumo adeguato di carne avicola, in associazione con un dieta ricca di verdure, dal moderato apporto di grassi, accompagnato da uno stile di vita attivo può facilitare il mantenimento del peso corporeo nella norma, con effetti complessivamente neutri o addirittura favorevoli sul rischio di sviluppare le malattie degenerative così comuni nella società moderna.
Uno studio condotto qualche tempo fa presso l’istituto nazionale dei tumori di Aviano, a questo proposito, aveva evidenziato confrontando le abitudini alimentari di 185 pazienti con epatocarcinoma con quelle di 412 pazienti sani, l’esistenza di un’associazione inversa fra consumo di carne bianca e insorgenza di tumore al fegato.
L’insorgenza di una patologia non può essere dovuta ad un solo componente della dieta, ma cercare di seguire una dieta sana e bilanciata aiuta sicuramente a stare meglio in salute: questo non significa, quindi, che bisogna mangiare solo carne bianca e in quantità esagerate, ma suggerisce appunto che bisognerebbe aumentarne il consumo sostituendolo, in parte, a quello di carne rossa.
In Italia, infatti, i consumi delle carni avicole rappresentano circa il 25% del consumo totale di carne e sono molto al di sotto della media europea; quello del solo pollo è di 13,6 Kg l'anno pro-capite, contro i 17,8 Kg consumati mediamente nell’unione europea.