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Dai multicereali ai legumi: è boom di paste alternative

Sanihelp.it – Per soddisfare una sempre più forte richiesta di novità, sia nei formati che nel gusto, sugli scaffali si moltiplicano le paste alternative e arrivano quelle che rispondono ai nuovi stili di vita: multicereali, integrale, senza glutine, di legumi, dalla cottura veloce. Restano quelle di grano duro, ma addizionate di minerali, vitamine o superfoods.


Per paste speciali, si intendono quelle tipologie contenenti ingredienti alimentari (di riso, di mais, di soia, di farro, di legumi). È consentita la produzione di paste speciali mediante la miscelazione di semola, semolato e semola integrale di grano duro nel rispetto delle denominazioni di vendita previste. In questa categoria rientrano le paste addizionate di vitamine e/o minerali i cui impieghi siano conformi al Regolamento UE 1925/2006.

Secondo una ricerca di Whole Food Market sui food trend del 2020, paste alternative e in formati diversi prenderanno sempre più piede. Il nostro Paese si conferma primo produttore, consumatore ed esportatore di pasta a livello mondiale. Secondo i dati elaborati da Unione Italiana Food, nel 2018 i nostri pastifici ne hanno prodotte 3.370.000 tonnellate (+0,3% rispetto al 2017), di cui più della metà esportate. Siamo il Paese che ne consuma di più (con 23 kg di pasta pro capite).

Se un alimento tipico della tradizione, consumato da 9 italiani su 10 e portato in tavola ogni giorno da 1 su 3 (ricerca Eumetra/ Unione Italiana Food), riesce a mantenersi protagonista della spesa degli italiani, è anche per la sua capacità di interpretare tendenze, cambiamenti degli stili di vita. Anche se la pasta gialla vince alla prova del gusto e per facilità di preparazione.

Fino a tre anni fa, la pasta integrale era un trend emergente. Oggi sono raddoppiati i consumi, passando dal 36% al 75% (ricerca Ismea 2019) e il recente aggiornamento della linee guida del Crea (Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione) non lascia spazio a dubbi: più cereali integrali consentono di conservare alcuni polifenoli e apportano fibre che oltre a dare senso di sazietà, sono utili per la motilità intestinale e per intrappolare piccole porzioni di grasso.

Oltre all’esigenza salutista di integrare più fibre nell’alimentazione, è in atto anche una vera e propria evoluzione del gusto, dove il sapore è diventato appagante, da esaltare con ricette gustose e ricche di sapore su cui gli chef hanno trovato un nuovo terreno di sfida. E i pastai lo sanno: ecco perché investono ogni anno mediamente il 10% del loro fatturato in ricerca e sviluppo, per migliorare la qualità, guardando alla pasta del futuro, per un totale del comparto pari a 500 milioni di euro.

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