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Siamo bravi a porzionare la merenda dei nostri figli?

Sanihelp.it – La ricerca BVA Doxa – Unione Italiana Food, La porzionatura nei dolci non confezionati per la merenda di mamme e bambini,  ha identificato, attraverso un’indagine su un campione (rappresentativo del panel nazionale) di 600 mamme di bambini dai 5 ai 13 anni, le porzioni effettive di crostata alla marmellata e di ciambellone che le mamme italiane tagliano per la merenda dei propri figli e per la propria. 


La prima evidenza di questa ricerca, realizzata attraverso l’ausilio di fotografie con diverse porzionature di questi dolci, è che la maggior parte delle mamme italiane non è in grado di individuare il peso della porzione di crostata alla marmellata o ciambellone.

Forse anche per questa difficoltà a valutarne il peso, di fatto le porzioni diventano esageratamente abbondanti.

7 mamme su 10 scelgono (senza saperlo) fette di circa 100-120 grammi nel caso della crostata e di circa 90-120 grammi per il ciambellone.

Vale a dire, quasi di 3 volte in più del peso di una merendina. 

Mentre il peso medio delle due merende, bilanciando le fette mini con quelle maxi, si attesta a 96 grammi per la crostata e 84 grammi per il ciambellone.

In più 1 mamma su 3 (30%) è solita far fare il bis ai propri bambini e allo stesso tempo ama farlo. 


Dalla ricerca è emerso anche che la porzione di crostata e ciambellone che le mamme scelgono per loro è, a sorpresa, la stessa che scelgono per i propri figli.

Anche in questo caso sopravvalutando il fabbisogno calorico che hanno i propri figli rispetto al momento della merenda. 

Ecco, dunque, che chi vede nelle merendine il male supremo nel sovrappeso dei bambini deve rivedere le proprie posizioni: i prodotti da forno in commercio sono già porzionati e di solito un singolo prodotto copre il fabbisogno calorico di uno spuntino, sia esso la merenda o lo spuntino di metà mattina.

L’importante è fermarsi a un singolo prodotto.

La merendina, infine, grazie alla porzione prestabilita, in media 35 grammi, permette di avere un prodotto nutrizionalmente molto più equilibrato e adeguato a questo momento di consumo. Contiene infatti circa 6,5 grammi di grassi, dei quali 3 saturi, 9 grammi di zuccheri, per un contenuto medio calorico a porzione pari a 157 kcal.

A conti fatti, una fetta di crostata presenta in media il doppio delle calorie, tre volte gli zuccheri e una volta e mezza i grassi saturi di una merendina.

Mentre la porzione media di ciambellone ha sempre circa il doppio delle calorie, più del doppio degli zuccheri e 1 volta e mezza i grassi saturi di una merendina.

«Dallo studio emerge chiaramente come per le mamme italiane scegliere la porzione giusta di dolce fatto in casa per se stesse e per i propri figli sia un’operazione per niente facile. Una fetta di crostata alla marmellata o di ciambellone – ottime alternative per la merenda dei più giovani anche rispetto alle merendine – andrebbero però »calibrate», cosa che non viene fatta, in base all’età e al fabbisogno calorico e soprattutto differenziate in termini di peso tra un consumo adulto o giovanile» commenta la nutrizionista Valeria Del Balzo.  

«In questo contesto – conclude la Dott.ssa Del Balzo – il plus dei dolci confezionati come le merendine è proprio quello di avere una porzione prestabilita, con un apporto di nutrienti e calorie più contenuto in grado di dar vita ad un prodotto nutrizionalmente equilibrato da consumare 1-2 volte a settimana, che può rappresentare una delle alternative nutrizionali per la merenda degli italiani. Le merendine sono caratterizzate da un modesto contenuto di calorie, vanno dalle 110 delle più semplici fino alle 180 delle più ricche, e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi, in linea con la quota giornaliera di energia della merenda pomeridiana e dello spuntino di metà mattina». 

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