Sanihelp.it – Mercoledì 26 maggio alle ore 16.00 ci sarà la presentazione on-line del libro Invecchiare bene scritto dal professor Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto Mario Negri, in collaborazione con il professor Ugo Lucca, responsabile del laboratorio di Neuropsichiatria Geriatrica dello stesso istituto.
L’evento sarà trasmesso sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS).
Il libro affronta tutti i fattori che entrano in gioco nel determinare, per ciascuno di noi, come sarà la vecchiaia.
Uno dei capitoli, quello dedicato all’alimentazione, è stato realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed.
«Il libro del professor Garattini – dice Giovanni de Gaetano, Presidente dell’Istituto di Pozzilli– è un vero e proprio manuale che, passo dopo passo, ci accompagna in tutte quelle abitudini che, in qualsiasi fase della nostra vita, possiamo adattare al meglio. L’attività fisica, l’alimentazione, la vivacità intellettuale, le relazioni interpersonali, sono il capitale che giorno dopo giorno depositiamo sul conto corrente della nostra salute. Bombardati da informazioni spesso incomplete, se non contrastanti, i lettori vi troveranno la chiarezza e la semplicità che hanno da sempre caratterizzato il modo di comunicare del fondatore del Mario Negri».
Il libro vede un intero capitolo dedicato all’importanza di una dieta varia e moderata per un buon invecchiamento: sembra proprio che seguire la Dieta Mediterannea durante tutta la vita e in particolare dopo i 65 anni, sia un vero elisir di lunga vita.
Una ricerca del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, in Molise, pubblicata sulla rivista British Journal of Nutrition, ha analizzato il rapporto tra alimentazione mediterranea e mortalità in un campione di oltre 5mila persone di età superiore a 65 anni, reclutate nell’ambito dello studio Moli-sani.
I dati dello studio Moli-sani hanno mostrato che un modello tradizionale di dieta Mediterranea, ricco di frutta, verdura, pesce, legumi, olio di oliva e cereali, poca carne e latticini e un moderato consumo di vino ai pasti, si associa a una importante riduzione media del 25% della mortalità per tutte le cause, con vantaggi, in particolare, per la mortalità cardiovascolare e cerebrovascolare.
Aver unito, attraverso la tecnica della meta-analisi, i dati Molisani con i risultati provenienti da altri 6 studi condotti su popolazioni over 65 di altri Paesi ha permesso di vedere che una crescente adesione alla dieta mediterranea consente di ridurre il rischio di mortalità generale del 5%, in maniera dose-risposta, cioè progressiva.
In altre parole, più si segue una dieta mediterranea, maggiore è il guadagno in termini di riduzione del rischio di mortalità.