Sanihelp.it – Il cervello se non ha disposizione i giusti nutrienti funziona male: si può sintetizzare così il senso di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Appetite che affronta, ancora una volta, la delicata tematica del rapporto fra rendimento scolastico e alimentazione.
Se i neuroni cerebrali non dispongono delle giuste quantità di carboidrati, proteine, vitamina B6, calcio non hanno abbastanza materia prima per sintetizzare i neurotrasmettitori, allo stesso modo una carenza di ferro si traduce in una scarsa ossigenazione cerebrale e una carenza di acidi grassi della serie omega-3 ovvero quelli che si trovano nei pesci grassi come sgombri, sardine, alici può influenzare, negativamente, la capacità di concentrazione, memoria e attenzione.
In questo studio, nello specifico, sono stati coinvolti più di 4200 studenti di età compresa fra gli 8 e i 15 anni: i ricercatori sono andati a mettere in relazione i risultati di un test scolastico con il consumo di frutta e verdura nel pasto serale, di pasti allestiti con cibi pronti, con quello di bevande zuccherate e prima colazione.
Quello che gli studiosi hanno scoperto è che i risultati migliori sono stati conseguiti dagli studenti che la sera prima del test avevano consumato della verdura, seguiti da quelli che avevano mangiato della frutta e a ruota buoni risultati sono stati conseguiti dai ragazzi che avevano consumato la prima colazione.
I risultati peggiori sono stati riportati da quelli che avevano consumato bevande zuccherine. Naturalmente è molto importante ripartire correttamente i nutrienti nell’arco della giornata: la prima colazione resta un pasto fondamentale per permettere al cervello di carburare bene dopo il digiuno notturno, ecco perché al mattino non dovrebbe mancare una porzione di latticini, rappresentata dal latte o dallo yogurt, carboidrati meglio se integrali per evitare picchi glicemici, ecco perché vanno bene sia i cereali per la colazione, ma anche una fetta di pane integrale con un velo di marmellata e un frutto di stagione.