Sanihelp.it – Mens sana in corpore sano: i latini avevano già capito tutto.
Si potrebbe sintetizzare così il senso di uno studio inglese recentemente pubblicato sulla rivista BMJ Open Diabetes Research and Care, secondo il quale i pazienti diabetici che aderiscono a un regime alimentare di tipo vegetariano, stanno meglio emotivamente perché riescono a controllare meglio la loro patologia di base.
Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni dopo aver condotto una revisione sistematica della letteratura raccogliendo i dati di 433 partecipanti a 11 diversi studi clinici controllati, otto dei quali riguardavano diete completamente vegane, mentre gli altri tre diete vegetariane.
La durata media dei trial è stata di di 23 settimane.
Le persone che hanno seguito diete a base vegetale hanno avuto un miglioramento della salute fisica e un miglior controllo della malattia.
Quando si parla di dieta a base vegetale si intende un consumo molto modesto di prodotti di origine animale e un elevato consumo di frutta, verdura, legumi, semi, cereali integrali e noci.
A questo proposito è bene considerare che per ottenere un buon controllo del diabete non occorre per forza diventare vegani o vegetariani, basterebbe semplicemente, si fa per dire, aderire il più possibile alla Dieta Mediterranea.
In questo modo, infatti, non solo si ottiene un buon controllo della glicemia, ma si va ad agire positivamente anche sull’umore.
Soffrire di diabete, infatti, così come soffrire di ogni malattia cronica porta ad aumentare il rischio di sviluppare disturbi depressivi specie in età avanzata, anche perché il rischio di depressione sale con l'età.
In Italia, dati alla mano, due diabetici su tre hanno più di 65 anni ecco quindi che migliorare il controllo della glicemia non basta, occorre anche affrontare e prevenire lo sviluppo di disturbi dell’umore.
«Si tratta di uno studio rilevante – sottolinea Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) e ordinario di Medicina Interna all'Università di Catania – la diabetologia rischia oggi di concentrarsi troppo sull'enorme rivoluzione farmacologica in atto; invece, non dobbiamo perdere di vista che la malattia si deve combattere in primo luogo con interventi sul versante alimentare e con la lotta alla sedentarietà».