Sanihelp.it – Mele alla riscossa con un balzo del 18% negli acquisti di un prodotto salutare, versatile, conservabile e quindi utile per resistere in casa durante il lockdown causato dall'epidemia di Coronavirus. È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti su dati Assomela al primo aprile 2020 relativi alle riserve nazionali scese a 556.714 tonnellate.
La tendenza è quella di preferire prodotti con una durata maggiore, facili da conservare ma anche ricchi di proprietà nutrizionali e con molteplici possibilità di utilizzo. Tutte caratteristiche ben rappresentate dalle mele, che si prestano a essere mangiate fresche da sole, in insalata o macedonia, oppure cotte in composte o come componenti di torte o come elementi aromatizzanti e sgrassanti in arrosti e ricette al forno.
Il famoso detto popolare secondo cui una mela al giorno leva il medico di torno ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale.
La corsa all’acquisto riguarda tutte le varietà: dalle Golden alle Gala, dalle Red Delicious alle Fuji fino alle Granny Smith e all’ Annurca, con consumi in crescita fra il 18% e il 23% con un trend in aumento pure per i trasformati come i succhi. La produzione totale supera i 2 milioni di quintali e mette l’Italia sul podio europeo appena dietro alla Polonia e davanti alla Francia, grazie ai frutteti in Trentino Alto Adige che rappresenta circa la metà del raccolto italiano, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Lombardia e Friuli.
Il biblico pomo è anche il frutto italiano più esportato nel mondo con oltre 900.000 tonnellate finite sulle tavole del mondo nel 2019, mentre quest’anno per la prima volta si è aperto il mercato della Thailandia in vista della vendemmia delle mele nella prossima estate.