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La demenza? Fondamentale la prevenzione a tavola

Sanihelp.it – Uno studio greco evidenzia quanto scegliere una dieta sana, ricca di frutta e verdura e l'evitare bibite, fritti, dolci, pane bianco, carne rossa e lavorata riesca ad evitare lo sviluppo di demenza.


Nello studio pubblicato sulla rivista Neurology, sono state incluse 1059 persone, età media 73 anni, seguiti per un periodo di almeno tre anni e mezzo.

Il campione è stato suddiviso in tre gruppi a seconda di quanti cibi dal potere infiammatorio consumassero abitualmente.

Nel corso del periodo di studio il 6% del campione  ha sviluppato demenza.

Le persone più a rischio di demenza (con un rischio calcolato come tre volte superiore) si sono rivelate quelle che seguivano una dieta scarsamente antinfiammatoria ovvero che consumavano a settimana, non più di 9 porzioni di frutta , 10 di verdure, due di legumi, nove di tè e caffè, rispetto alle persone abituate a consumare mediamente a settimana 20 porzioni di frutta, 19 di verdure, 4 di legumi e 11 di caffè e tè.

Sempre sulla medesima rivista è apparso anche uno studio francese secondo il quale, le persone con meno di 75 anni che sono soliti consumare due o più porzioni di pesce sono maggiormente protetti dallo sviluppo di demenza vascolare.

Con questa dicitura si intende la continua compromissione delle performance cerebrali a causa di una cattiva circolazione sanguigna nel cervello.


Dallo studio emerge che non bisogna consumare chissà quale pesce: anche il consumo abituale di tonno, sardine o salmone si presta ottimamente all’obiettivo di ridurre i danni della demenza vascolare.

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