Sanihelp.it – «Il Simposio della fragola è nato in Italia, a Cesena, nel 1988 anche grazie all’iniziativa di Walther Faedi, già direttore dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Forlì, oggi CREA, e sono davvero felice di vederlo tornare – spiega il presidente CREA Carlo Gaudio nel suo intervento introduttivo – nel frattempo il patrimonio CREA relativo alla fragola si è sempre più consolidato: delle oltre 40 varietà ottenute, alcune hanno avuto un ruolo significativo nella fragolicoltura, non solo nazionale. Il CREA è focalizzato attualmente sul carattere della rifiorenza della pianta e dell’aromaticità del frutto, come dimostra una recente varietà (in sigla: CRAPO135), che richiama la preziosa fragolina di bosco».
Il simposio internazionale della fragola si svolgerà dal 1° al 5 maggio e prevede 15 sessioni in plenaria, oltre 30 in parallelo, 120 presentazioni orali e 180 posters.
L’evento si svolgerà in maniera totalmente virtuale e si propone come punto d’incontro tra l’aspetto accademico/scientifico e quello industriale delle fragole su scala internazionale.
Quest’anno, inoltre, il Simposio darà l’opportunità di conoscere la fragola italiana, da nord a sud, con la possibilità di visualizzare sulla piattaforma on-line i tour delle diverse aziende.
Saranno affrontati tutti i temi »caldi» della ricerca: dall’impatto dei cambiamenti climatici alle tecniche di coltivazione, dall’innovazione varietale alla genetica e alle biotecnologie fino ai benefici salutistici per il consumatore.
L’approccio sarà non solo teorico, ma anche pratico, attraverso la giornata tecnica e la Berry School.
L’iscrizione al simposio ha toccato quota 800: provenienti da tutto il mondo, ma con un vero e proprio boom circa 300 registrato in Cina.
Il simposio dunque, sarà un'utile occasione per fare il punto, a livello nazionale e globale, sul frutto che si coltiva dall’Equatore ai Poli, in un’ottica di innovazione e di proficua cooperazione.