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Invecchiamento della pelle, un nuovo approccio

Invecchiare bene

Sanihelp.it – Si è appena concluso nella capitale meneghina il Milano Longevity Summit dove esperti di varie discipline hanno presentato una vera e propria rivoluzione nell’approccio all’invecchiamento. La  piattaforma  scientifica internazionale policentrica, a carattere divulgativo e aperta al grande pubblico, ha coinvolto le più importanti Istituzioni della città, sulle sfide del momento, a livello di ricerca e di investimenti: l’invecchiamento sano (Healthy Aging) e il prolungamento della vita (Longevity).Sessanta scienziati tra i più noti ed accreditati, vere e proprie star in questo settore, si stanno confrontando sulle frontiere più avanzate della ricerca nel rallentamento del processo biologico dell’invecchiamento. 


Per parlare nello specifico di Skin Longevity abbiamo interpellato il Professor Sergio Noviello, Direttore Generale del  centro Bat di Milano e Presidente della Sergio Noviello Academy per commentare alcuni trend emergenti e anticipare in che direzione puntano la lancette del futuro dell’Healthy Aging.

«A livello di macrosistemi va detto che in un contesto di crescita della longevità e di estensione della vita attiva» esordisce il  Presidente della Sergio Noviello Academy« le persone cercano sempre più di mantenere empowerment a livello sociale attraverso un aspetto fisico curato anche ricorrendo alle procedure estetiche. Si è più consapevoli del proprio fisico, ed i pazienti, oggi sono certamente  più informati, ci tengono ad apparire in forma nonostante il passare degli anni anche sui social».

Skin longevity, la sfida del futuro

 Secondo il World Social Report 2023 delle Nazioni Unite, entro il 2050 il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni raddoppierà, superando 1.6 miliardi di individui. «Questa previsione non solo cambia il nostro modo di vedere gli anni a venire» prosegue il professor Noviello « ma ci invita anche a riflettere su come vogliamo viverli. E qui entrano in gioco tanti fattori sul prolungamento – il più possibile – del benessere fisico e mentale. In questo scenario di futuro ‘esteso’, è lecito parlare di Skin Longevity». 

Noviello continua nella sua spiegazione. Come ci dicono sempre le pazienti over 45 che iniziano a misurarsi con i cambiamenti della pelle legati ad una nuova fase della vita, quando arrivano da noi in studio per la prima volta per una consulenza, le creme, le maschere e i sieri possono non essere sufficienti ad aiutare la pelle a rispondere ai cambiamenti legati alla menopausa (rughe, colorito spento e poco uniforme, lassità cutanea, disidratazione).

Negli ultimi anni, per cercare di meglio  rispondere alle richieste delle pazienti, che arrivano con molte domande sulla fase della vita che maggiormente apre a cambiamenti nell’aspetto estetico, la fase della menopausa,  ci stiamo rivolgendo sempre di più verso procedure di Medicina Estetica Rigenerativa che – affiancate o meno a Filler a base di Acido Ialuronico, Laser o Botox – aiutano la pelle a restare fresca e giovane più a lungo, rallentando i segni del tempo ma con effetti naturali e armoniosi.Utili possono essere trattamenti iniettivi a base di collagene come Karisma – per intervenire sulla texture della pelle e renderla più compatta, nutrita e luminosa – o Profhilo viso e body a base di acido ialuronico che consente di intervenire sulle lassità. Periodicamente cicli di Peeling delicati e via via più strong favoriscono il turnover cellulare e mantengono la cute fresca e il colorito più uniforme, riducendo macchie e discromie.Cicli di trattamenti iniettivi Biorivitalizzanti o a base di Esosomi idratano, aiutano a ripristinare la barriera cutanea e hanno un potente effetto antinfiammatorio e antiossidante.


Chirurgia: i pazienti sempre più attenti ai cambiamenti e alle sfumature della loro estetica facciale.

I dati dell’American Society of Plastic Surgeons (ASPS) mostrano che oltre il 50% delle procedure di ringiovanimento viso chirurgico sono legate ai Baby Boomer (pazienti di età compresa tra 55 e 70 anni): gli interventi sul podio?  lifting, minilifting e blefaroplastica, con l’obiettivo di dare freschezza a viso, collo. Questa tendenza è confermata dalle statistiche diffuse da un’altra fonte autorevole: l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (La Società Americana per la Chirurgia Plastica Estetica): la fascia d'età più richiesta per gli interventi chirurgici è quella che comprende le donne tra i 51 ei 70 anni e rappresentava il 36% degli interventi chirurgici. Dai 70 anni di età solo l’8% decide di rivolgersi alla chirurgia.

Medicina Estetica: come cambiano le richieste della generazione X

La generazione X (quella che ha fra 36 e 54 anni) è al primo posto per numero di procedure con il 46% dei trattamenti. I Baby Boomer sono al secondo posto con il 31% del totale dei trattamenti.  Emblematico che questi due gruppi di età costituiscano collettivamente il 77% del mercato totale delle procedure minimamente invasive. La generazione X è in testa, in particolare in procedure come iniezioni di neuromodulatori cioè il botox (57% del totale), filler di acido ialuronico (50%), filler di acido non ialuronico (47%) e scleroterapia per vene e capillari (45%).

Il botox resta il trattamento più effettuato a livello mondiale con 2.148.591 procedure eseguite nel 2022 su pazienti con un’età compresa fra i 51 e i 64 anni. E la percezione è quella che la medicina estetica sia considerata un modo innanzitutto per prevenire e spostare più in là la possibilità di una procedura chirurgica viso. Sono 4.417.060 infatti i trattamenti di botox a livello word wide su pazienti con età fra i 35 e i 50 anni (dati dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery – ISAPS). I Baby Boomer detengono una quota significativa del mercato del resurfacing della pelle (61%), che comprende dermoabrasione, peeling chimici e vari trattamenti laser spesso combinati anche con interventi chirurgici.
La preferenza della Gen X si orienta verso »modifiche» non chirurgiche, suggerendo che ci si sposta sulla chirurgia man mano che le esigenze si evolvono e che la medicina estetica da sola può non bastare.

«Con l’emergere di nuove tecniche, prodotti e tendenze, stiamo vivendo un momento in continua evoluzione non solo per chi lavora nel settore e cerca sempre soluzioni innovative, performanti e sicure, ma anche per chi decide di investire su se stesso e ricorre a procedure cosmetiche» continua Noviello. «Come sempre, non ci può essere bellezza senza garantire e ricercare prima di tutto la salute e la sicurezza. Dopotutto, la mission della chirurgia e della medicina estetica – anche in un’ottica di longevità – è quella di migliorare il benessere e l’aspetto per mantenere o aumentare la fiducia e l’autostima del paziente aiutandolo ad affrontare i cambiamenti legati agli anni che passano» precisa l’esperto.

«La beauty routine però non è l’unica cosa da cambiare. Per prevenire o comunque rallentare i processi di invecchiamento e aiutare la pelle, consigliamo di smettere di fumare, ridurre il consumo di alcool, correggere l’alimentazione, bere la giusta quantità di liquidi, praticare attività fisica, dormire bene e mantenere sotto controllo gli sbalzi di peso» è il consiglio di Noviello.

 

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