Sanihelp.it – Ci hai messo un grande impegno. Abbronzarsi non è proprio un gioco da ragazzi: occorre costanza, un pizzico di sopportazione soprattutto con il grande caldo dell’estate 2022, la giusta protezione. Ma soprattutto serve anche qualche astuzia, prima fra tutte quella di usare un doposole. E’ al tramonto infatti che si gioca, oltre che il benessere della cute, anche il futuro della tintarella.
«Quando il sole scende, arriva il momento del doposole, una vera e propria formula salva-pelle con un immediato effetto calmante e un’azione a lungo termine, idratante e ricompattante» precisa il professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente Aideco, Associazione italiana dermatologia e cosmetologia. Per capire l’importanza strategica di questo prodotto ci si può affidare alla regola delle tre R che spiegano bene le sue funzioni, imprescindibili al benessere e alla bellezza della pelle nonché alla tenuta della tintarella.
Rinfresca
«Gli estratti vegetali lenitivi, quelli di aloe e calendula, liquirizia e camomilla, elicriso e fiordaliso, fanno del doposole un sos capace di togliere la sensazione di calore e di attenuare i fastidi di piccoli arrossamenti, eritemi e irritazioni dovuti a caldo e sudore» spiega Celleno. Ecco perché il doposole si può applicare anche più volte al giorno se la pelle lo richiede, la sera, ovviamente, ma anche dopo la doccia quando ci si prende una pausa dal sole stando all’ombra o a casa. Rossori e piccole irritazioni, per altro, sono solo la parte visibile del danno solare. «Ma in profondità gli Uv scatenano reazioni infiammatorie che alterano gli equilibri della cute e la invecchiano presto» commenta Celleno. «Al doposole spetta il compito di attenuare l’infiammazione con una decisa azione anti-age che impedisce di ritrovarsi a fine estate con la pelle impoverita di tono e il viso segnato».
Restituisce
L’esposizione ai raggi solari ha un inevitabile effetto inaridente sulla pelle. «Proprio per questo una delle azioni chiave del doposole è quella di riportare a livelli ottimali l’idratazione con aloe, acido ialuronico, vitamina B5 e di riparare e rafforzare, con oli e grassi vegetali, il film idrolipidico di protezione così che la cute sia meno fragile nei confronti delle aggressioni esterne» continua Celleno.
Rigenera
«La presenza di antiossidanti nel doposole, dalla vitamina E alla superossido dismutasi, è un supporto prezioso per la pelle: non cancella infatti il danno prodotto dalle radiazioni ma fa in modo che abbia un impatto meno forte potenziando i naturali meccanismi di riparazione» conclude il dermatolog.
Prima di applicare il doposole serve però una doccia. Ma il passaggio sotto il getto non può essere quello veloce che si fa di giorno e che serve a togliere sudore, salsedine e cloro. La doccia al tramonto dovrebbe essere più puntuale per eliminare ogni traccia di impurità e di prodotti solari preparando così il corpo all’applicazione del doposole. Meglio non alzare troppo la temperatura dell’acqua per evitare che la pelle già inaridita dai raggi si secchi ancora di più e soprattutto scegliere un detergente poco schiumoso, ricco nella formula di oli vegetali nutrienti e restitutivi che iniziano il lavoro di riparazione che viene poi completato dal doposole.