Sanihelp.it – Studi sui consumatori hanno confermato che la pelle giovane è importante per le donne di tutto il mondo. Fra le prime 10 caratteristiche desiderate per il viso, compaiono il desiderio di una pelle senza rughe e in generale luminosa e uniforme.
In questo senso, i ritratti di Vermeer influenzano ancora oggi la nostra idea di bellezza. I ritrattisti olandesi avevano capito come mostrare i visi con una luce perfetta attraverso l’uso magistrale dei pigmenti.
«I pigmenti sono sostanze di materiali molto diversi che donano colore – spiega la dottoressa Barbara J. Scheuermann, storica dell'arte – Essi riflettono la luce in modo tale che risulti assumere un colorito particolare. Un pigmento perciò è di per sé un colore e può stimolare diverse impressioni sensoriali – per esempio ridurre l’intensità del colorito o mascherare, ma anche illuminare, rendere brillante, luminoso e luccicante».
Da dove vengono? «Il pigmento più fine è il blu oltremare; in alcuni momenti della storia il suo prezzo è stato addirittura più alto dell’oro puro. Viene estratto dal lapislazuli. Ma ci sono centinaia di altri materiali: per esempio, i colori inorganici della terra, la terra di Siena e la terra d’Umbria, che vengono estratti dalla terra naturale. I pigmenti organici comprendono anche il giallo indiano e l’indaco, che provengono dall’India e vengono estratti dalle piante.
Da secoli gli artisti fanno ricerche su come combinare le diverse tonalità di colore e su quali effetti pittorei si possono ottenere. Per riprodurli dettagliamente ancora oggi, si usano le più moderne procedure di analisi scientifica.
Vermeer riusciva a far brillare i particolari in rosso applicando pigmenti gialli e aggiungeva delle tonalità verdi alle zone in ombra del viso – per esempio sulle orbite – per donare una distinguibile freddezza di sguardo a un viso pallido. Rubens creava il colore marrone caldo e trasparente, caratteristico dei suoi dipinti, attraverso una combinazione di marrone di cassel e di giallo ocra dorato».
Quando avvenne la scoperta dei pigmenti da parte della scienza e quindi il loro uso fuori dall’ambito della pittura? «Molti pigmenti non vennero commercializzati dai produttori locali, come nel caso dei colori a base vegetale. Gli artisti li ottenevano dai farmacisti locali. A Venezia i farmacisti – ovvero coloro che avevano sia i materiali che il know-how per mischiare i colori – appartenevano alla stessa corporazione degli artisti».
Cosa possono fare i pigmenti per il nostro aspetto, come possiamo usarli per migliorarci? «Ogni donna vuole mostrare l’aspetto migliore di sé. Se usati correttamente, i pigmenti fanno esattamente questo: riflettono la luce e creano un speciale effetto luminoso. Attraverso la combinazione dei pigmenti, si può creare una tonalità di colore, un tocco di luminosità».